renzi by libero

CAMERA CON VISTA (SUL RIDICOLO) - LE OPPOSIZIONI LASCIANO LA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI: "RENZI SI VOTI DA SOLO L'ITALICUM, IL SUO È UN COMPORTAMENTO ANTIDEMOCRATICO" - MA FORZA ITALIA IN SENATO LA LEGGE L'HA GIÀ VOTATA

brunetta, renzi 45e1c4.0brunetta, renzi 45e1c4.0

Da www.ansa.it

 

Aventino delle opposizioni sull'Italicum. Dopo lo strappo sulle riforme costituzionali alla Camera con i Dem a votarsi da soli la riforma, è di nuovo altissima tensione tra governo e opposizioni.

 

Dopo la decisione del Pd di sostituire in commissione i 10 componenti 'dissidenti' della minoranza Dem oggi Sel e Forza Italia annunciano che abbandoneranno i lavori. Ieri la stessa scelta del Movimento cinque stelle mentre Scelta Civica resta in commissione a "difendere gli emendamenti" presentati.

 

lorenzo guerini intervistatolorenzo guerini intervistato

Hanno un atteggiamento "strumentale", la replica per il Pd con il vice segretario Lorenzo Guerini. "Sono sorpreso - dice -  non ne capisco la ratio. Mi pare che ci sia la volontà di strumentalizzare, di sottrarsi al confronto e di ricavare qualche beneficio politico in questo passaggio". "Oggi FI fa scelte differenti ma non sul merito della legge e si è chiamata fuori scegliendo una deriva polemica non utile a FI stessa".

 

Brunetta, da Renzi atteggiamento anti-democratico - "Noi al pari di tutte le altre opposizioni non accetteremo questo comportamento antidemocratico del partito di Renzi e lasceremo a Renzi e a quel che rimane del suo partito tutta la responsabilità di questo strappo".

 

Un comportamento biasimato su twitter dal renziano Angelo Rughetti.

 

Angelo Rughetti @AngeloRughetti

Gli statisti di @forza_italia sono strani: al #Senato votano con @pdnetwork alla #Camera escono da commissione. E se c'era una terza camera?

ANGELO RUGHETTI ANGELO RUGHETTI

 

Sel, Renzi tratta commissione come sezione Pd - Il gruppo Sel lascerà i lavori della commissione Affari Costituzionali della Camera sull'Italicum a seguito della sostituzione dei 10 deputati Pd. "Non siamo abituati alle farse, è un fatto senza precedenti, è evidente che Renzi tratta la commissione come una sezione del Pd", sottolinea il capogruppo Sel Arturo Scotto.

 

Sc resta in commissione - Scelta Civica resterà in commissione Affari Costituzionali della Camera e "difenderà gli emendamenti" presentati all'Italicum. E' quanto sottolineano fonti parlamentari di Sc osservando come "la legge elettorale sia migliorabile ma non invotabile" soprattutto per una forza di maggioranza quale è Scelta Civica.

arturo scottoarturo scotto

 

LA VICENDA

 

(di Michele Esposito) In dieci via dalla Commissione Affari Costituzionali. Tutti estranei all'area renziana del Pd, tutti critici, ormai da mesi, sull'Italicum 2.0 atteso il 27 aprile in Aula alla Camera. La notizia, ratificata dall'ufficio di presidenza del gruppo Pd, era annunciata da giorni e conferma come, sulla riforma delle legge elettorale, il premier Matteo Renzi sia più che mai convinto a non concedere nulla al dissenso Pd.

 

Ma la decisione, oltre a far salire in trincea l'M5S e perfino Scelta Civica, che minacciano l'Aventino in I Commissione, rischia di allargare ulteriormente la frattura interna ai Dem con una buona fetta della minoranza pronta al contrattacco in Aula.

 

Gianni Cuperlo Gianni Cuperlo

La sostituzione dei 10, sottolineano fonti del gruppo Dem, non è una forzatura e non è stata votata dall'ufficio di presidenza che si è limitato ad attuare quanto deciso dall'assemblea dei deputati di mercoledì scorso, quando il cosiddetto 'lodo Cuperlo' (ovvero la sostituzione dei membri che, sull'Italicum, non sono in linea con il gruppo e, inoltre, sono determinanti nelle votazioni degli emendamenti) fu definito di "buon senso" dallo stesso Renzi. Ma la sostituzione di Bersani, Bindi, Cuperlo, Lattuca, D'Attorre, Giorgis, Pollastrini, Agostini, Meloni e Fabbri è destinata ad invelenire ulteriormente il clima sull'Italicum con la minoranza che, a partire dallo stesso Cuperlo la definisce "un fatto molto serio" e avverte che se Renzi optasse la fiducia darebbe luogo ad uno "strappo" che "metterebbe a rischio la legislatura".

 

E se Rosy Bindi ("è una sostituzione di massa") e Stefano Fassina ("una regressione della democrazia") non usano termini meno morbidi, ancora questa mattina Renzi ribadisce la sua linea: sulla fiducia si "vedrà" al momento della discussione parlamentare ma "siamo all'ultimo chilometro". E, soprattutto, l'Italicum 2.0 non sarà "perfetto" ma "non si può ripartire".

 

luca lotti  rosy bindiluca lotti rosy bindi

La sostituzione, operata sulla base dell'art. 19 del regolamento della Camera, appare, per numero, senza precedenti ed è destinata a far rumore. Con il M5S che minaccia di abbandonare la commissione trovando, inaspettatamente, anche Sc al suo fianco. Sel, FI, e Lega per ora non annunciano alcun Aventino ma i toni dell'opposizione sono durissimi, e non esitano, a partire dal capogruppo FI Renato Brunetta, a definire "aberrante" la sostituzione dei dissidenti Pd. Un Aventino delle opposizioni non sarebbe certo un bel biglietto di ingresso per il rush finale del ddl in Aula e, non a caso, in ambienti renziani un simile gesto viene definito come una "violenza alla democrazia". Ma in Aula la battaglia ci sarà e vedrà in prima linea la parte meno dialogante della minoranza Pd. Domani, in commissione, inizieranno le votazioni dei 95 emendamenti oggi ammessi, 11 dei quali presentati dal Pd.

stefano fassina e cesare damianostefano fassina e cesare damiano

 

E c'è chi, come Alfredo D'Attorre, già sottolinea come le proposte a sua firma - su riduzione dei capilista bloccati e apparentamento al ballottaggio, dove il rischio di un'asse tra minoranza Psd e opposizione è alto - saranno ripresentate in Aula. Si prevedono, insomma, giorni di nuova bufera nel Pd e fonti della minoranza dem osservano come, anche sul fronte del capogruppo dimissionario Roberto Speranza, almeno finora, non si sono concretizzate quelle aperture paventate dallo stesso Renzi nei giorni scorsi. Con, all'orizzonte, l'ormai probabilità che Speranza venga davvero sostituito.

RENZI MATTARELLA RENZI MATTARELLA

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…