PADOAN SCRIVE LA SUA LETTERINA A BABBO KATAINEN - IL MINISTRO SPIEGA AL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE DOVE PRENDERÀ I SOLDI PER LA ‘MANOVRINA’ IMPOSTA DA BRUXELLES DA 4,5 MILIARDI (“GLI SPICCIOLI” SECONDO RENZI)

Da www.ilsole24ore.com

 

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

Il governo italiano «è impegnato ad adottare misure aggiuntive per rafforzare lo sforzo fiscale già delineato nella bozza del piano di bilancio» e centrare l’obiettivo di un aggiustamento strutturale dello 0,3% del Pil nel 2015 contro lo 0,1% previsto nella manovra 2015.

 

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, risponde così al vicepresidente della Commissione Ue, Jyrky Katainen, che aveva sollecitato informazioni dal nostro Paese sulla legge di stabilità e in particolare sulla «significativa deviazione dal percorso di aggiustamento all’obiettivo di bilancio di medio termine nel 2015».

 

LE TRE MISURE PROPOSTE

Le misure annunciate nella missiva inviata a Bruxelles e resa nota sul sito del Mef sono tre e valgono complessivamente 4,53 miliardi. La prima è lo spostamento di 3,3 miliardi per ridurre il deficit dal Fondo originariamente previsto per l’alleggerimento del carico fiscale.

 

IL PRIMO MINISTRO FINLANDESE JYRKI KATAINEN IL PRIMO MINISTRO FINLANDESE JYRKI KATAINEN

La seconda è la riduzione di 500 milioni della quota di fondi nazionali stanziati per il cofinanziamento dei Fondi di coesione europei ed esclusi dai tetti del patto di stabilità interno applicato alle Regioni. La terza, che vale 730 milioni, è l’estensione del meccanismo di reverse-charge al settore retail, supportata da una clausola di salvaguardia sulle accise. L’intervento, spiega il Mef, punta a combattere l’evasione e necessita del via libera della Ue.

 

L’ITALIA DEVE EVITARE IL QUARTO ANNO DI RECESSIONE

Padoan sottolinea però come suo dovere ricordare che l’economia italiana sta attraversando una delle più lunghe e severe crisi della sua storia. «Il Pil - scrive - è sceso di oltre il 9% dal 2008. L’economia è al suo terzo anno di recessione e davanti a un serio rischio di deflazione - o di un prolungato periodo di inflazione molto bassa - e di stagnazione».

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

 

Va evitato con ogni mezzo, afferma il ministro dell’Economia, un quarto anno di recessione perché renderebbe estremamente problematica l’uscita del Paese da una tale situazione economica. Inoltre questo renderebbe più difficile da mantenere la sostenibilità del debito pubblico». Il mix di misure proposto dal governo con la manovra punta dunque «a minimizzare questi rischi macroeconomici», dal momento che «un atteggiamento fiscale più rigido e/o una diversa composizione sarebbero troppo rischiosi e forse controproducenti in termini di dinamica del debito».

 

SLITTAMENTO PAREGGIO AL 2017 DOVUTO A CIRCOSTANZE ECCEZIONALI

jean claude junckerjean claude juncker

«Circostanze eccezionali», quelle che l’Italia deve affrontare nel 2014 e nel 2015. Ma lo slittamento dell’obiettivo del pareggio di bilancio al 2017 va letto nel contesto di un Paese che riesce a garantire il rispetto del tetto del 3% nel rapporto deficit-Pil e di un ampio programma di riforme strutturali messo in campo dal governo, che punta a un aggiustamento «orientato alla crescita»: dalla scommessa su efficienza e qualità della spesa pubblica al taglio del carico fiscale sul lavoro, dagli investimenti in ricerca, innovazione e scuola al sistema della giustizia civile.

 

L’Italia - scrive Padoan - mira ad assicurare che il governo del debito sia avviato su un sentiero al ribasso, anche «grazie un ambizioso piano di privatizzazioni pari in media allo 0,7% del Pil». Insomma: se il Paese si avvale dei margini di flessibilità esistenti - è la giustificazione finale della deviazione dall’obiettivo di medio termine - è perché vuole implementare «un ambizioso pacchetto di riforme strutturali che puntino a rafforzare la crescita potenziale».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...