SINISTRATI - LE PAROLE DI EZIO MAURO SUL PD CHE DOVREBBE ESSERE “SCALABILE” SCATENANO IL DELIRIO NEL PARTITO - BERSANI SPERA DI CONQUISTARE L’APPOGGIO DI “REPUBBLICA” SDOGANANDO IL LISTONE-SAVIANO CHE STA SULLE PALLE AL RESTO DEL PARTITO - BANALITANO VUOLE FABRIZIO BARCA - IL DALEMIANO ORFINI: “SE IL PD DEVE DECAPITARE LA CLASSE DIRIGENTE PERCHÉ A MAURO NON PIACE, ALLORA ANCHE “REPUBBLICA” DIVENTI SCALABILE, VISTO CHE È DIRETTA DA 16 ANNI DALLO STESSO UOMO”…

1 - LA GRANDE PAURA DI BERSANI: IL PAPA STRANIERO...
Luca Telese per il "Fatto quotidiano"

Sarà anche una ennesima leggenda metropolitana, ma un dirigente che ci ha parlato pochi giorni fa racconta una ennesima, sublime (e terrificante) battuta di Massimo D'Alema. Un'altra perla nel filone inaugurato fastosamente con l'aforisma disincantato: "La sinistra è un male. Solo l'esistenza della destra rende questo male tollerabile".

Un filone poi arricchito con quell'altra sentenza distillata a Gargonza (il direttore di Left, Giommaria Monti le chiama Massimae D'Alemae) che nel 1997 fece indignare Umberto Eco: "Vedo che discutete con molta passione della vittoria della sinistra. Ma forse non avete notato che nel 1996 la Destra ha vinto. Vi siete accorti che Casa delle libertà Ccd e Lega, anche se divisi, hanno la maggioranza dei voti".

Ieri ,fedele alla linea, ha definito "sciocchezza politica" l'idea di andare al voto a ottobre. Il pensiero meridiano e l'esprit de paradoxe dell'ex premier raccontano il grande caos dentro il Pd. E anche il problema delle alleanze, la sfiducia atavica nella foto di Vasto, il bisogno continuo di corteggiare Pierferdinando Casini e il tentativo di puntellarsi con delle protesi elettorali.

Il primo problema si è aperto quando il Corriere della sera (ed stato un terremoto) ha bruciato a Pierluigi Bersani la mossa a sorpresa: annunciare solennemente l'intenzione di candidarsi alle primarie, e bilanciare il suo cipiglio di apparatnick emiliano con la proposta di una "lista Saviano", in cui il Pd cede parte della sua sovranità e del suo peso elettorale per eleggere intellettuali ed esponenti della società civile. Un passo a lungo ponderato.

Per un anno Bersani ha fuggito le primarie temendo che gli precludessero le possibilità di alleanza con Casini. Adesso Casini sposta la sua vela a destra, forse pensando di raccogliere le spoglie del Pdl, persino Luchino Cordero di Montezemolo cambia l'asse della sua fondazione Futura pensando di entrare in quell'area, e allora Bersani capisce che deve muoversi, per essere pronto a tutto se i tecnici dovessero collassare prima del tempo. Ieri il segretario del Pd ribadiva: "Il nostro impegno è sostenere il governo fino alla fine della legislatura".

Mentre si prepara ad annunciare le primarie e la sua candidatura, probabilmente per il 13 e 14 ottobre. Ma ciò che gonfia le vele dei giovani cyberlaburisti Fassina e Orfini è un malessere sempre più diffuso: sindaci, amministratori, presidenti di regione, dirigenti intermedi non ne possono più degli strafalcioni dei tecnici. Persino un deputato come Beppe Fioroni ieri alla Camera si sfogava con Agazio Loiero: "Questi sono pazzi. Profumo si inventa questa cazzata della riforma meritocratica, e poi fa sparire tutti i soldi per la formazione. Lo dicano che vogliono smantellare quello che ho fatto e costruire la scuola pubblica dei morti di fame".

Lo scoop della Meli, che rivela la disponibilità di Bersani all'apparentamento con una lista civica espone questa proposta al fuoco amico dei dirigenti imbufaliti, e a due giorni dalla direzione il primo (e più delicato annuncio) viene intaccato dalla dichiarazione di Ezio Mauro a Otto e mezzo: "Non faccio operazioni di lobby, ma se il Pd vuole diventare forte deve rendersi scalabile e contendibile".

Il che come minimo è una dichiarazione di sfiducia. Ma a qualcuno la cosa non va giù. E ieri Francesco Boccia sfoderava il suo sarcasmo: "Non vedo l'ora di vederla all'opera in mezzo alle masse questa lista così civile della De Gregorio e del professor Zagrebelsky, non vedo l'ora di vederli a raccattare voti nei mercati discettando sulle riforme costituzionali...".

Intorno a Boccia si fa subito capannello: "Io, al contrario di questi editorialisti, da 23 anni in poi ho presentato 18 dichiarazioni dei redditi, altro che Casta! Davvero - conclude il deputato lettiano - qualcuno crede che i radical chic e gli intellettuali del gruppo Espresso faranno sfracelli?". Schizzi di umore nero, che molti condividono.

A questo quadro va aggiunto tutto quello che si mormora in queste ore nel Palazzo. Ad esempio che Giorgio Napolitano vedrebbe con molto piacere un ruolo di primo piano per Fabrizio Barca, ministro con il cuore a sinistra (e anche l'araldo familiare). Solo chiacchiere? L'idea di un papa straniero aleggia da molto tempo nell'aria.

E quindi, alla luce di quello che si muove, la sortita di Mauro fa preoccupare alcuni dirigenti del Pd molto più di quella di Scalfari. Perché se ciò che scrive Scalfari è un discorso che rafforza la leadership di Bersani, o almeno la sua proposta, quello che dice Mauro alla Gruber, mette in dubbio la conduzione del partito. Venerdì Bersani dovrà combattere con le sue correnti. E con tutti i fantasmi che popolano le sue (possibili) liste.

2 - MATTEO ORFINI: "PD SCALABILE? ALLORA ANCHE REPUBBLICA"
Luca Telese per il "Fatto quotidiano"

Il Pd deve essere scalabile? Ma il Pd è scalabile,a patto di avere consensi e voti. La direzione de La Repubblica lo è?". Mentre sono nella stanza di Matteo Orfini, uno dei due ex enfant terribles (l'altro è Stefano Fassina) che si sono tramutati in cyborg guerrieri post-dalemiani, arriva l'agenzia di scomunica del pontefice Massimo. Dice D'Alema che l'idea di andare a votare ad ottobre: "È una sciocchezza politica". Con la stessa freddezza politica che deve aver imparato dal suo (ex?) maestro risponde in diretta colpo su colpo: "Definire una posizione politica una sciocchezza, altro non è che una palese sciocchezza".

Non sembra un gioco delle parti questo fra lei e D'Alema.
Affatto. Non lo sento da diverso tempo.

Sta sparando su lei e Fassina?
Guardi, noi non siamo una corrente organizzata: siamo due dirigenti che fanno una comune battaglia di idee.

Con chi è polemico adesso?
Dico semplicemente che, al contrario della presidente del partito, del capogruppo alla Camera, del vicepresidente del partito e dell'ex segretario...

Traduco: al contrario della Bindi, di Franceschini, di Letta, e di Veltroni...
...al contrario di quelli che ho citato non animiamo cordate politiche.

Sono legittime.
Legittimo è tutto. Ma non è opportuno che la presidente del partito gioisca per la vittoria di Palermo contro il candidato del suo partito.

Partiamo dalla vostra proposta. Licenziare Monti a ottobre... Serve?
La domanda è: serve Monti a questo paese fino al 2013? Se non ci sono più effetti positivi che senso ha protrarre l'agonia?

Lei sa che metà del gruppo dirigente del Pd mette mano alla pistola, se sente questo?
Strano. Perché si tratta di costituire un governo con ministri migliori. Il Pd ha dieci ministri molto, molto, molto migliori di questi.

Secondo me le tolgono anche l'ufficio.
Se un partito che aspira a fare le riforme non parte dall'idea di poter fare molto meglio di Monti, vuol dire che chi pensa questo deve smettere subito di far politica e trovarsi un altro mestiere.

Le diranno che è arrogante.
Sempre meglio che sembrare imbelle. Ma le faccio un esempio: qui a fianco c'è Francesca Puglisi che sta combattendo eroicamente contro la riforma di Profumo. Dovevamo cambiare la Rai e ci dicono: c'è il veto di Gasparri! Ma quando hanno fatto pagare ai pensionati non hanno guardato in faccia a nessuno! Poi ti stupisci che i nostri si astengono o votano Grillo?

Siete nemici di Bersani?
Io mi ritengo in maggioranza.

Bersani si è smarcato da voi.
Noi lo difendiamo da tutti.

A chi si riferisce?
Ho letto che Ezio Mauro dice che il Pd deve essere scalabile...Io credo che sia giusto aprire le porte alle società civile. Ma che la società civile debba trovare posto in questo partito. Se la scalabilità vuol dire che il Pd deve decapitare la sua classe dirigente perché agli editorialisti non piace, allora anche Repubblica deve diventare scalabile, visto che è diretta da 16 anni dallo stesso uomo

Ma Mauro, che non vuole fare politica, non ha diritto a criticare il gruppo dirigente del Pd?
Sì. Ma se la sua idea è che noi dobbiamo consegnarci ad un giornale, allora gli regalo anche il mio gatto. Bersani è stato eletto, e si candida di nuovo alle primarie. La forza di Bersani e di questo gruppo dirigente è una: siamo credibili.

Quindi nessuna ristrutturazione nel gruppo dirigente del Pd?
L'unica ristrutturazione che vedo è quella degli editorialisti del gruppo l'Espresso.

Voterà l'ordine del giorno Civati sul limite di mandati?
Voterò convintamente. Siamo pieni di deputati, anche al primo mandato, che vanno mandati subito via. Molti sono lì perché erano segretari, portavoce, capogabinetto dei capicorrente. Erano negli staff e sono stati paracadutati.

Ma lei nel 2008 non era il segretario di D'Alema?
Ecco, bravo. E infatti non mi sono candidato. Non lo ritenevo giusto. Ed ero il braccio destro del D'Alema vicepremier, crede che se puntavo i piedi un posto non lo trovavo?

Quindi meglio andare a votare?
Possiamo salvare questo paese. Ma dobbiamo poter dire alla gente che facciamo pagare quelli che hanno ricchezze spaventose.

 

 

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