di maio salvini

PRIMUM VIVERE DEINDE RIFORMARE - PATTO TRA SALVINI-DI MAIO PER RIMANDARE DOPO LE EUROPEE 2019 LE RIFORME PIÙ COSTOSE COME FLAT TAX, REDDITO DI CITTADINANZA E PENSIONI (CIOE’ QUELLE CHE POTREBBERO FAR SALTARE IL GOVERNO) - FINO AD ALLORA MEGLIO APPROVARE UNA RAFFICA DI LEGGI-MANIFESTO: TAGLIO ALLE PENSIONI D’ORO, AI VITALIZI DI PARLAMENTARI, CONSIGLIERI REGIONALI E ORGANI COSTITUZIONALI - DASPO PER CORROTTI E CORRUTTORI, LEGGE SULLA LEGITTIMA DIFESA

Fabio Martini per “la Stampa”

 

luigi di maio giuseppe conte matteo salvini

Nell' aula di Montecitorio, che si sta rivelando assai più malmostosa di quella del Senato, il professor Giuseppe Conte sta parlando da 55 minuti, fino a quando pronuncia queste parole: «Una battuta anche sulla sanità...». Accostarsi ad un tema delicato come la salute dei cittadini con una «battuta», può sembrare una smagliatura "pop", che infatti suscita qualche sgradevole risata sui banchi del Pd.

 

Ma la complessiva indefinitezza del presidente del Consiglio sui punti dirimenti del "Contratto" («Non chiedeteci articolati normativi, non chiedeteci il dettaglio...») ha un punto di caduta molto significativo: dopo due giorni di dibattito parlamentare e due lunghe repliche del presidente del Consiglio è oramai ufficiale: nel corso del primo anno di governo giallo-verde non saranno attuate le promesse più qualificanti delle forze di governo. Reddito di cittadinanza, flat tax, quota 100 per le pensioni.

 

di maio conte salvini

Certo, si tratta di riforme rinviate, perché non farle avrebbe un costo politico troppo alto. Ma per il momento ad essere ancora più alto sarebbe il costo finanziario: pur di farle subito, bisognerebbe accedere a tagli troppo costosi in termini di consenso. Sostiene Roberto Maroni, uno dei personaggi che hanno fatto la storia della Lega, uno che non condivide Matteo Salvini ma lo conosce a memoria: «La luna di miele del governo durerà fino al 26 maggio 2019, con le elezioni Europee. Salvini punterà a chiudere la pagina berlusconiana con un nuovo sistema bipolare. Da una parte il mondo grillino e dall' altra la Lega, che punterà a diventare il nuovo partito conservatore».

luigi di maio, giuseppe conte e matteo salvini

 

Il patto Di Maio-Salvini comincia a diventare più chiaro: una campagna permanente di 11 mesi, senza riforme "costose" e con l' obiettivo strategico di "papparsi" le mezze ali: Pd e Forza Italia. Ha ben chiaro il pericolo Matteo Renzi, che in una pausa dei lavori del Senato spiegava: «Ci proveranno, proveranno a costruire in quel modo il bipolarismo di domani e per questo noi dovremo batterci perché l' alternativa sia radicalmente un' altra».

 

luigi di maio e matteo salvini

Per arrivare col vento in poppa alla primavera 2019, il governo Conte-Di Maio-Salvini è deciso ad approvare una raffica di leggi-manifesto: taglio alle pensioni e ai vitalizi di parlamentari, di consiglieri regionali e organi costituzionali. Pensioni d' oro. Daspo per corrotti e corruttori. Legge sulla legittima difesa.

 

Certo, non tutte saranno delle passeggiate. Ha spiegato Conte alla Camera: «Per i reati contro la Pubblica amministrazione dobbiamo combattere la corruzione con il Daspo e anche con l' agente sotto copertura, i provocatori su cui ho sentito varie polemiche... Ma dico che con noi gli onesti, vi assicuro, non hanno da temere nulla».

luigi di maio matteo salvini

 

Eppure, su una delle leggi-manifesto che stanno a cuore alla Lega c' è la riserva forte di un "onesto" per definizione, Piercamillo Davigo. Due sere fa, a "Dimartedì", l' ex leader dell' Anm si è espresso con queste parole: «Ampliare i limiti della legittima difesa? Io trovo ridicolo che per anni si sia creato un allarme sicurezza inesistente. L' Italia è un Paese fortemente sicuro, ha il minor numero di omicidi in Europa, Nonostante l' allarme sicurezza creato, sono state fatte leggi per rendere molto più difficile la custodia cautelare. Poi però si pensa di estendere l' uso delle armi, in modo che ci pensano i cittadini ad ammazzare. Ma che modo di ragionare è?».

 

luigi di maio e matteo salvini

Ma per arrivare al 2019 il governo è chiamato a realizzare una legge di Stabilità che sia capace di sterilizzare l' aumento dell' Iva entro la scadenza del 31 dicembre 2018.

L' ex presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia, in prima linea negli ultimi cinque anni, fa una previsione interessante: «L' Europa concederà al nuovo governo una flessibilità limitata nel rapporto deficit-Pil, grosso modo intorno allo 0,4%. Una concessione che potrebbe consentire di avere le risorse necessarie per congelare di nuovo le clausole di salvaguardia».

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…