astorre

IL BAZAR DEI “RESPONSABILI”: PRENDI UNO, PAGHI MOLTO - IL PIDDINO BRUNO ASTORRE PROFETIZZA: “SCOMMETTO 10 MILA EURO CHE MARTEDÌ CONTE QUI OTTERRÀ LA FIDUCIA. NE SCOMMETTO PERÒ SOLO 100 CHE LA OTTERRÀ CON LA FAMOSA SOGLIA DEL 161 SENATORI. SARANNO DI MENO” - LO SPIFFERO DI MASTELLA: “RENZI HA CERCATO DRAGHI PROPONENDOGLI PALAZZO CHIGI. MA QUELLO, DRAGHI, QUELLO VUOLE IL QUIRINALE…”

Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”

RENZI CONTE

 

Breve telefonata con il giornale, a mezzogiorno, dal corridoio dei Busti di Palazzo Madama. Appunti sommari: spettacolo malinconico, trattative efferate, offrono ricandidature sicure, incarichi di governo, carinerie varie. Ti piacerebbe continuare a fare la senatrice? E se ti diamo il ministero della Famiglia? Tuo figlio si è appena laureato in ingegneria, giusto?

 

Sensazione netta: i capi del Pd blandiscono soprattutto i peones di Italia viva. Li eccita da pazzi l' idea di umiliare Matteo Renzi, di sfasciargli la truppa già stordita dai sondaggi che la danno intorno al 2% (ma è chiaro che non si butta via niente: buono pure uno dell' Udc, se ci casca, e martedì vota la fiducia a Giuseppe Conte). Comunque ora bisogna ammazzare il tempo.

 

BRUNO ASTORRE

In attesa che il cellulare di Clemente Mastella squilli libero. E che nel salone Garibaldi compaia Bruno Astorre, potente senatore dei democratici, molto vicino a Dario Franceschini.

 

La frase di Franceschini - «Responsabili? È una parola positiva» - ha fatto venire le bolle a molti dem, qui. I ricordi sono nitidi. Con Denis Verdini - adesso in carcere - mastodontico e avvolgente, che si portava le pecorelle smarrite alla buvette, lui con le scarpette di velluto come quelle di Briatore e al polso l'orologio d'oro massiccio, proprio massiccio, e lì alla buvette, la voce cavernosa, convinceva a diventare «responsabili» su richiesta del Cavaliere.

 

RENZI FRANCESCHINI

Antonio Razzi - finito da Milly Carlucci a Ballando con le stelle - usciva e ci raccontava del mutuo che doveva finire di pagare. Una volta Sergio De Gregorio - anche lui poi arrestato - intascò 3 milioni di euro e abbandonò in venti minuti l'Italia dei valori di Antonio Di Pietro («Se lo prendo - urlava Tonino con le vene al collo - ci faccio quattro prosciutti!»).

 

Ma ecco la voce di Astorre. «Ricorda bene: i pozzi li ha avvelenati Berlusconi, comprandosi - letteralmente - i senatori. Perché invece non c' è niente di male a fare un po' di sano mercato parlamentare alla luce del sole». A che punto è il vostro sano mercato? «Scommetto 10 mila euro che martedì Conte qui otterrà la fiducia. Ne scommetto però solo 100 che la otterrà con la famosa soglia del 161 senatori».

 

conte renzi

Saranno di meno? «Credo di sì. Del resto, guardi: quella dei 161 è una soglia psicologica. Perché in realtà i padri costituenti, saggiamente, hanno previsto che per la fiducia al governo non sia necessaria una maggioranza assoluta, ma solo quella dei "presenti" in aula». State pressando soprattutto i senatori di Italia viva, vero? «Ci stiamo lavorando, sì.

D'altra parte, scusi: se si andasse a votare, quanti di loro tornerebbero qui? Nessuno. E comunque». Continui. «Gli ricordo pure che questo governo l' ha voluto proprio Renzi, mica noi. Io, Zingaretti e altri volevamo andare a votare. Non è che possiamo star dietro ai capricci di Renzi, eh».

MATTEO RENZI ALLA LEOPOLDA CON NENCINI

 

Ogni cronista ha il suo elenchetto di potenziali «responsabili». Su questa Moleskine, per dire, risulta che da Italia viva dovrebbero venir via di sicuro: Leonardo Grimani, Mauro Marino ed Eugenio Comincini (assai ruvido con il capo: «Non ci avevi detto che saremmo finiti all'opposizione insieme alla Lega!»). Anna Maria Parente è molto tentata perché non vorrebbe dover lasciare la presidenza della Commissione Sanità. Donatella Conzatti cambia idea ogni ora.

 

anna maria parente

Gelsomina Vono la butta lì: «Sono fedele alle mie idee, non a Renzi». Riccardo Nencini, socialista da proteggere tipo il «bradipo pigmeo tridattilo», sostiene di sentirsi «Ulisse sulla nave in tempesta» - serve comprensione, affiora la stanchezza - e avrebbe deciso di votare con il governo pur lasciando il simbolo a Italia viva, per evitare a Renzi l'umiliazione di finire nel Gruppo Misto.

 

Alle 13,30 arriva la notizia che Ricardo Merlo ha fondato il gruppo Maie-Italia 23: una specie di casetta per «responsabili», o «costruttori», o «moderati per Conte». Sembra vi si vogliano accasare anche tre di FI: Masini, Minuto e Stabile. Lorenzo Cesa cerca di capire cosa può esserci di buono per i suoi tre dell' Udc. L'ex grillino Gregorio De Falco - quello che urlò a Schettino, il comandante della Costa Concordia, «Torna a bordo, cazzo!» - ora usa toni seducenti: «Sarei disponibile».

mastella sandra lonardo

 

Altra sensazione: anche Mario Monicelli, girando L'armata Brancaleone , avrebbe chiamato lo stop. Però mi sa che Renzi s' è spaventato lo stesso. Sentite Davide Faraone, che qui è il capogruppo di Italia viva: «Se Conte scioglie nodi, noi ci siamo». C'è pure Mastella, intanto. Gentilissimo. Chiarissimo. «Oh, belli miei: io ho apparecchiato tutto a puntino, e martedì Conte va tranquillo. Se però ora vogliono sparecchiare, per tornare a farsi ricattare da Renzi, sia chiaro che noi siamo responsabili, non fessi». (Poi, abbassando la voce, come fa lui: «Lo dico solo a te Renzi ha cercato Draghi proponendogli Palazzo Chigi. Ma quello, Draghi, quello vuole il Quirinale»).

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…