GELOSIA NAPOLETANA: L’AMICHETTA DEL “POTENTE” DI FORZA ITALIA LANCIA PER STRADA I VESTITI DELL’AMATO! - IL PD IN GINOCCHIO DA GIGGINO

Carlo Tarallo per Dagospia

1-Disavventura boccaccesca per un potente parlamentare campano di Forza Italia. Nottetempo il malcapitato si è ritrovato con i vestiti sparpagliati per strada. Sono stati lanciati dal balcone dalla sua "amichetta", al culmine di una crisi di gelosia. Motivo della sfuriata? Una "spintarella" professionale di troppo che il "latrin lover" moderato (molto moderato) avrebbe dato a un'altra delle sue conquiste....

2-Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, Il Pd napoletano. Nella patria della sceneggiata, quella andata in scena in consiglio comunale due giorni fa è stata una vera e propria comica. Che ora rischia di avere conseguenze disastrose per i vertici provinciali e regionali del Partito Democratico, tanto democratico da essere diventato il bersaglio di frizzi, lazzi, sfottò e critiche per quanto accaduto al momento della votazione del bilancio di previsione 2013 presentato dalla giunta guidata dal sindaco Luigi De Magistris e approvato, per l'appunto due giorni fa. Che è successo?

E' successo che il Pd, in teoria all'opposizione, si è definitivamente spappolato: i quattro consiglieri comunali hanno seguito ben tre strategie diverse, coprendo di ridicolo il "povero" segretario provinciale Gino Cimmino(chi?), che aveva dato indicazione di votare "no". E invece?

E invece è successo di tutto: il capogruppo Ciro Fiola si è assentato dall'aula dopo aver clamorosamente promesso che se il suo voto fosse stato determinante avrebbe garantito il sostegno a Giggino 'a Manetta; altri due consiglieri (Aniello Esposito, detto "Bobò", e Salvatore Madonna) si sono astenuti; l'unico a votare contro seguendo le indicazioni del "partito" è stato Antonio Borriello.

Insomma, 3 su 4 dei sinistratissimi consiglieri napoletani hanno completamente ignorato le "direttive" dei "dirigenti" e sono corsi in soccorso all'armata brancarancione. Apriti cielo!
Parlamentari, consiglieri regionali e affini (compresi quelli più "morbidi" nei confronti di Giggino) hanno gridato al tradimento, criticando aspramente l'operato dei consiglieri comunali; il segretario per mancanza di prove Cimmino ha invitato i "ribelli" a "trarre le conseguenze" suscitando ilarità diffusa e ovviamente nessuna conseguenza; il segretario regionale Enzo Amendola non si sa cosa abbia intenzione di fare; e i supporters di De Magistris hanno incassato un doppio risultato: bilancio ok e Pd di nuovo in frantumi.

Non solo: sul groppone dei dirigenti (troppo) democratici è piombata un'altra tegola. L'Udc, attraverso una nota del segretario Lorenzo Cesa, ha infatti espulso i due consiglieri che a loro volta non hanno votato contro il bilancio, mettendo ancora più in crisi il Pd. E adesso?

E adesso si attendono le dimissioni del segretario Gino Cimmino, al centro di un vortice di veleni e accuse, nel caso in cui, come sembra probabilissimo, i "ribelli" non subiranno alcuna conseguenza. Mentre dietro le quinte si ride a crepapelle, con ciascun piccolo "capo corrente" che gode delle disgrazie altrui. Ma Renzi, Cuperlo, Epifani e tutto il cucuzzaro si sono accorti che il Pd a Napoli, una delle roccaforti storiche della sinistra, non esiste più? Ah saperlo...

 

DE MAGISTRIS ALLO STADIOLUIGI DE MAGISTRIS - LORENZO CREALorenzo Cesa SIGNORINI A PRANZO CON RENZIGianni Cuperlo Guglielmo Epifani

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