renzi zingaretti

RENZI MANDA IN TILT ZINGARETTI - GIRA E RIGIRA, IL PD STA DI NUOVO SOTTO BOTTA. È MATTEUCCIO D’ARABIA CHE DÀ LE CARTE E I DEM DEVONO TRATTARE CON LUI. TUTTO SAREBBE PIÙ FACILE SE I DEM ABBANDONASSERO CONTE AL SUO DESTINO. MA NON LO VOGLIONO FARE. ECCO I MOTIVI – INTANTO ZINGA INGOLOSISCE “I RESPONSABILI” CON UNA LEGGE ELETTORALE PROPORZIONALE… - E ALLA DOMANDA “RIVOLETE RENZI IN MAGGIORANZA” IL SEGRETARIO DEM NON RISPONDE – VIDEO

 

Salvatore Dama per “Libero quotidiano”

 

RENZI ZINGARETTI

Quando Nicola Zingaretti esce dalla stanza di Sergio Mattarella per affrontare le telecamere, ha la faccia brutta brutta. Ci sono una serie di motivi che spiegano il suo pessimo umore. Ha appena saputo dal capo dello Stato che Matteo Renzi non è disponibile ad affidare un nuovo mandato a Giuseppe Conte. Chiede che ci sia prima uno step intermedio.

 

Un "esploratore" terzo che si faccia carico di verificare se sono saltati i veti di Pd, M5S e Leu su Italia viva. Una figura che ambienti renziani identificano, probabilmente, nel presidente della Camera Roberto Fico. Il giochino dell' ex premier è chiaro: vuole capire subito se sbucano fuori i "costruttori". Quelli che minerebbero il potere interdittivo di Iv al Senato.

 

Se ci sono loro, Renzi si chiama fuori. E viceversa. Il fatto è che, gira e rigira, il Pd sta di nuovo sotto botta. È il senatore di Rignano che dà le carte.

Anche perché Conte finora non è stato capace di trovare i "responsabili". E, in una lunga telefonata con Renzi, prima che questo salisse al Quirinale, non è neanche riuscito a farlo ragionare. Insomma, un fallimento su tutta la linea.

renzi zingaretti

 

Ciononostante il Pd gli resta attaccato come una cozza. «Abbiamo indicato la disponibilità a sostenere un incarico al presidente Conte, che anche nell' ultimo voto di fiducia si è rivelato punto di sintesi ed equilibrio avanzato».

 

Finito l' incontro con Mattarella, Zingaretti tira fuori questo foglietto e legge le intenzioni del suo partito. Poco pathos. E zero disponibilità per le domande. «Combattere la pandemia, continuare la campagna vaccinale, attivare il recovery fund, mettere in sicurezza e rilanciare scuola, università e sistema sanitario, varare una riforma per moderne politiche attive del lavoro e varare riforme che diano efficienza allo Stato a cominciare da una legge elettorale di stampo proporzionale».

 

zingaretti renzi

Questa la lista della spesa del Pd. Zinga comunque manda due frecciate all' ex compagno di partito. Torna ad attribuirgli la responsabilità della crisi («Usciremo a testa alta da questo momento buio che noi abbiamo contrastato») e continua ad auspicare l' arrivo della cavalleria senatoriale: «Sosterremo l' incarico a Conte per un governo che possa contare su un' ampia e solida base parlamentare». E ai responsabili, Zingaretti offre anche una caramella succosa: un nuovo sistema di voto. «Un eventuale nuovo governo dovrebbe occuparsi anche di approvare una legge elettorale proporzionale».

 

Ma nel frattempo, il Pd è con Renzi che deve trattare. Ci sono poche alternative. Anzi, al momento, zero. Tutto sarebbe più facile se i dem abbandonassero Conte al suo destino.

Ma non lo vogliono fare. Uno, perché significherebbe consegnarsi mani e piedi a Matteo.

Due, perché i 5Stelle sono arroccati sul nome del premier dimissionario e non sono capaci di ragionare in termini politici su un' alternativa. Neanche se fosse uno dei loro, come, appunto, Fico.

zingaretti

 

Anzi, la mossa di proporre un grillino, viene guardata come una provocazione, dietro la quale si nasconde chissà quale fregatura. E oggi il Movimento è atteso al Colle per le consultazioni. Un copione già scritto, perché i pentastellati vanno dritti come paracarri su Conte.

 

conte zingaretti

Ieri mattina c' è stata una riunione di un gruppo di deputati 5s. Erano una ventina, distribuiti geograficamente in maniera omogenea. La tesi prevalsa è stata questa: «Non c' è alternativa a Conte, non sarà votata la fiducia a nessun altro premier». Tuttavia, in diversi interventi, è stata messa a tema la questione renziana. Ovvero la necessità di ammorbidire il veto su Iv, perché l' operazione "costruttori" oramai è data come compromessa.

 

«M5S si batterà ancora per il bene del Paese», dichiara la vice presidente del Senato Paola Taverna, «ma c' è solo una persona che può guidarlo in questo momento: Giuseppe Conte. Voglio essere molto chiara: se su questo non vi sarà convergenza, non resterà che rimettersi anticipatamente al voto popolare».

consultazioni delegazione pd con mattarella

 

A difesa di Conte si muove anche Alessandro Di Battista: «Conoscete le mie posizioni», scrive su Facebook, «le ho espresse più volte in passato. Questo, tuttavia, è il momento di stare uniti e compatti come siamo tornati ad esserlo. Mi è capitato di criticare il Movimento, ora lo difendo?». Tutto questo, però, succedeva prima che su Conte si abbattesse il ciclone Matteo.

RENZI ZINGARETTI

Ultimi Dagoreport

forza italia marina pier silvio berlusconi antonio tajani martusciello barelli gianni letta gasparri

DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER SILVIO È ARRIVATA ALLE STELLE: IL PARTITO È DIVENTATO ORMAI UN FEUDO DOMINATO DAL QUARTETTO  DA TAJANI-BARELLI-MARTUSCIELLO-GASPARRI - DOPO AVER SPADRONEGGIATO IN LUNGO E IN LARGO, NELLA SCELTA DEL GIUDICE COSTITUZIONALE ALLA CONSULTA È ARRIVATA UNA PESANTE SCONFITTA PER TAJANI - È DA TEMPO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER RIUSCIRE A SCOVARE UN SOSTITUTO AL 70ENNE CIOCIARO, RIDOTTO IN UN BURATTINO NELLE MANI DI GIORGIA MELONI, CHE È RIUSCITA AD ANESTETIZZARLO CON LA PROMESSA DI FARE DI LUI IL CANDIDATO NEL 2029 ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (CIAO CORE!) - OLTRE AL PARTITO E ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE CON IMPERDONABILE RITARDO COGNITIVO HA COMPRESO CHE IL GOVERNO NON È UN’ALLEANZA MA UN MONOCOLORE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OCCORRE AGGIUNGERE UN ALTRO ‘’NEMICO’’ DI TAJANI: L‘89ENNE GIANNI LETTA. NELLA SUA AFFANNOSA (E FALLITA) BATTAGLIA PER PORTARE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI LA SUA PROTETTA SIMONA AGNES, TAJANI E I SUOI COMPARI NON SI SONO SPESI, SE NON A PAROLE...

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…