UNA COLONNA ANTI-AUSTERITÀ – “BASTA AUSTERITY E DITTATURA DEL 3%”, DICE LA NUOVA AMBASCIATRICE DI FRANCIA A ROMA – “VALLS E RENZI HANNO LA STESSA DETERMINAZIONE FERREA A FARE LE RIFORME”
Stefania Di Lellis per “repubblica.it”
Un ex ministro degli Affari europei. La scelta del nuovo ambasciatore a Roma è anche il segno dei tempi: quelli del patto Parigi-Roma per frenare sull'austerity e scommettere sulla crescita. A spiegarlo è Catherine Colonna, nuova rappresentante della Francia in Italia. Quasi dieci anni all'Eliseo come "voce" di Jacques Chirac e delegata agli Affari comunitari sotto il governo Villepin fino al 2007 è anche la prima donna a Palazzo Farnese,
"Ambasciatrice, non ambasciatore", tiene a precisare, in omaggio alla scelta francese di accordare i titoli al genere.?
Dalle "camicie bianche" di Bologna al vertice di Milano, il nostro presidente del Consiglio Renzi e quello francese Valls sembrano avere una sintonia senza precedenti. È così??
"Credo non ci siano paesi più vicini della Francia e dell'Italia. Storia, geografia, lingua. Provi a pensare al cognome dell'ultimo premio Nobel francese per la letteratura: Modiano. Un nome italiano. E io stessa: Colonna.. Ma al di là del passato quello che conta di più è la strada che dobbiamo ancora fare insieme. Io sono qui per rappresentare la Francia che si trasforma. Non dobbiamo consentire che i nostri paesi e l'Europa vengano spazzati via dalla storia. L'Unione è un'opera magnifica che ci ha dato molto, ma che non è più compresa dai nostri popoli, soprattutto perché le risposte date alla crisi economica non sono state sufficienti. La soluzione? Più cooperazione, slancio europeo, più riforme . Vogliamo lavorare con l'Italia sulle sfide del futuro".?
Per liberarsi dalla "dittatura del 3 per cento"? Per sciogliersi dai vincoli del Patto di stabilità che fissa al 3 per cento del Pil il tetto del deficit?
?"Dobbiamo fare di più per la crescita e l'applicazione troppo stretta di regole concepite in un altro contesto impedisce di raggiungere questo obiettivo. Bisogna rispettare quei paranetri, certo, ma ci vuole più flessibilità. La sola austerità rischia di accrescere i problemi invece di risolverli ".?
Meglio "sforare"??
stretta di mano tra li keqiang e matteo renzi
"Le regole stesse prevedevano delle circostanze eccezionali. E l'Europa è in circostanze eccezionali: i nostri paesi hanno bisogno di riforme, buona gestione, investimenti".?
Il presidente di Bundesbank ci chiama i "bambini problematici" d'Europa. C'è chi dice che la Francia e l'Italia sono i "malati d'Europa". Come risponde??
"Che non sono affatto d'accordo. Francia e Italia hanno chiaramente scelto la strada delle riforme. Il Presidente Hollande l'ha più volte ripetuto, manterrà l'agenda di riforme a tutto campo portata avanti dal governo di Valls: riforma territoriale, mercato del lavoro, sgravi fiscali per le aziende per 40 miliardi, semplificazione. Orienteremo l'Europa verso crescita e investimenti con il nostro pieno sostegno al piano di Jean-Claude Juncker. La nostra cooperazione ha permesso di cambiare le cose in Europa. Fino a un anno fa sarebbe stato impossibile, ma ora credo che anche grazie al semestre italiano saranno fatti dei passi avanti nel riconoscere come necessaria la flessibilità nel Patto di stabilità".??
Torniamo ai due premier. Similitudini? Differenze?
festa dell'unità bologna matteo renzi manuel valls
"Ho incontrato un paio di volte Renzi in queste mie prime 5 settimane... Direi che hanno degli elementi in comune: entrambi hanno una volontà ferrea, la stessa determinazione a fare le riforme. Ma le situazioni dei due paesi non sono comparabili al 100%. ".??
Jobs act. Da voi passerebbe??
"Stiamo lavorando nella stessa direzione anche se non si può immaginare di trasferire le riforme di un paese in un altro.. Noi abbiamo introdottola "flex sécurité" e stiamo cercando di migliorare l'apprendistato, il passaggio tra scuola e impresa. E procediamo d'intesa con i partner sociali".??
I vostri sindacati darebbero più battaglia dei nostri??
"In Francia facciamo più attenzione possibile a procedere in concertazione con le parti sociali per fissare dei parametri all'interno dei quali poi le imprese attuano accordi con i loro dipendenti. Cerchiamo di seguire una linea di continuità. Il governo italiano dà l'impressione di volere rompere con il passato, forse perché sa che se non facesse così non potrebbe andare avanti".??
Lei ha studiato all'Ena, da sempre fucina della classe dirigente, e ha lavorato per anni con Chirac. Quali sono le differenze tra la vecchia e la nuova classe dirigente??
Francois Hollande e Matteo Renzi
"L'Ena è una scuola magnifica che incarna perfettamente la tradizione francese di servizio allo Stato. Ma si può riuscire bene anche senza fare l'Ena. Oggi una nuova generazione vuole rinnovare la politica: bene, il mondo va più veloce, dobbiamo essere in grado di rinnovarci. L'Europa è stata fatta per la pace, e la missione è stata compiuta. Oggi la sfida è un'altra: farla diventare una potenza economica nella competizione mondiale. Dobbiamo fare dell'Europa il continente delle tecnologie emergenti".?
Ma il successo di formazioni euroscettiche come il Front National in Francia non fa ben sperare sul futuro dell'Unione...?
"Non è un fenomeno solo francese, nelle ultime elezioni si sono viste purtroppo crescere queste tendenze in diversi paesi d'Europa. La crisi economica e finanziaria che ci consuma dal 2008 e la lentezza delle risposte hanno sollevato interrogativi. In molti sono caduti nella tentazione di ripiegarsi su se stessi, di non guardare più all'Europa. Bisogna far capire che questa non è la via giusta. Anzi, è l'inizio della fine. L'avvenire nel mondo globalizzato è procedere insieme, cooperare di più. Ma per fare insieme ciò che è veramente utile. La risposta a questi fenomeni estremisti sono crescita e posti di lavoro".??
Scandali privati, riforme difficili. La popolarità del presidente Hollande è ai minimi storici. Riuscirà a fare le riforme necessarie con un consenso così basso??
"Le questioni private sono private. Il presidente ha scelto la strada delle riforme e non se ne discosterà . La Francia ha dalla sua istituzioni solide e una cultura dello Stato diversa forse dalla vostra. Per governare ci vogliono tempo e stabilità, noi abbiamo entrambe le cose".??
Il premier Valls ha annunciato tagli nei sussidi di disoccupazione e negli assegni familiari (che in Francia sono indipendenti dal reddito), una delle chiavi della vivacità demografica francese. Hollande ha frenato. Che succederà?
"Le riflessioni e gli scambi di idee sono possibili in democrazia altrimenti si starebbe in un altro sistema! Per la Francia essere un paese giovane è un atout sulla scena internazionale: dovremo perciò conservare il principio base delle nostre efficaci politiche familiari: i contributi per i figli non devono essere totalmente proporzionali al reddito. Dovremo però trovare un migliore equilibrio".??
L'Europa come il resto del mondo si confronta con la minaccia dello Stato islamico. Le Monde scriveva che da strenua sostenitrice dei raid contro Assad Parigi sta valutando un riavvicinamento a Damasco nell'ottica di contenere i jihadisti. E' corretto??
"Il ministro degli Esteri Fabius ha ribadito che Assad non può essere un partner e tantomeno un alleato. La Francia aveva auspicato un'azione decisa in Siria più di un anno fa. Quando non si affrontano i problemi per tempo questi si complicano. Oggi ribadiamo la necessità della cooperazione internazionale nel rispetto del diritto internazionale. Bisogna fermare la barbarie del cosiddetto "Stato islamico". La soluzione dovrà essere politica e i mezzi militari servono a dare forza alla politica".