putin xi jinping donald trump

GHIACCIO BOLLENTE! - PERCHÉ DONALD TRUMP È COSÌ INTERESSATO ALLA GROENLANDIA? È UNA RISPOSTA ALLA MOSSA DI PUTIN, CHE HA DECISO DI MILITARIZZARE IL TRATTO DI MARE FRA LO STRETTO DI BERING E LA NORVEGIA. LE ROMPIGHIACCIO RUSSE TERRANNO QUELLA VIA SEMPRE APERTA: LA NUOVA ROTTA ARTICA ASSICUREREBBE IL COLLEGAMENTO TRA SHENZHEN IN CINA E AMBURGO IN SOLI 23 GIORNI, 11 IN MENO RISPETTO ALLA ROTTA CHE PASSA DA SUEZ - LA RUSSIA NE OTTERREBBE UNA RENDITA E PECHINO NE GUADAGNEREBBE AUMENTANDO IL SUO EXPORT...

Estratto dell'articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

VLADIMIR PUTIN DONALD TRUMP XI JINPING - MATRIOSKE

Il primo atto strategico del Cremlino dopo l’aggressione all’Ucraina del 2022 fu il varo di una «dottrina marittima», la cui sostanza riguarda l’Artico. Senza, non si capiscono né le pretese di Donald Trump sulla Groenlandia né la riluttanza di Pechino e Mosca a cooperare contro il cambio climatico. Un passaggio di quel testo mette in chiaro uno dei propositi di Vladimir Putin:

 

«Sviluppo di una Rotta marittima nordica, sicura tutto l’anno e competitiva per la Federazione russa a livello globale». Quel documento descrive la militarizzazione del tratto di mare fra lo stretto di Bering e la Norvegia, ma anche la posta in gioco commerciale è immensa: il riscaldamento globale permetterà presto a Mosca, che ha le più potenti navi rompighiaccio al mondo, di tenere quella via sempre aperta. Per gli scambi internazionali la differenza sarebbe profonda.

 

Da Shenzhen ad Amburgo per un portacontainer occorrono 34 giorni, passando da Suez; ma ora a causa degli Houthi i transiti dal Mar Rosso sono crollati a meno del 30% di prima. Molti mercantili preferiscono dunque circumnavigare l’Africa impiegando ormai 48 giorni in media dalla Cina ai porti nordeuropei. La nuova rotta artica invece assicurerebbe lo stesso collegamento in meno della metà del tempo, 23 giorni, a costi inferiori.

 

XI JINPING VLADIMIR PUTIN DONALD TRUMP - ILLUSTRAZIONE THE NEW YORK TIMES

Il problema è che quella rotta, nella visione del Cremlino, non è per tutti. Le regole di navigazione approvate da Mosca nel 2020 affermano che qualunque vascello estero può entrare e uscire dalla Rotta del Nord solo con un permesso russo. Naturalmente si tratta di una violazione delle regole delle Nazioni Unite, l’ennesima. Ma ora Pechino mira a consolidare la relazione di vassallaggio a cui ha relegato Mosca dall’inizio della guerra.

 

Già dal 2018 un «Libro bianco» del governo definisce la Cina «uno Stato quasi-artico»: l’obiettivo è ottenere dal Cremlino un diritto esclusivo per trasportare prodotti cinesi verso l’Europa e l’Atlantico a costi imbattibili. La Russia ne otterrebbe una rendita e Pechino spiazzerebbe ancora di più le economie mature. Secondo il linguaggio del governo cinese si aprirebbe così una «Via della Seta polare» fondata sul rapporto privilegiato fra Xi Jinping e Putin.

groenlandia

 

La potenza asiatica conquisterebbe poi una rotta alternativa per importare gas liquefatto e greggio russi senza temere uno strangolamento occidentale sullo Stretto di Malacca. È questo insieme di mire a far sì che la Russia e soprattutto la Cina restino oggi ambigue nella lotta al cambio climatico. Che a loro non dispiace, purché apra la rotta nordica. [...]

telefonata tra donald trump vladimir putin - vignetta by osho groenlandia trump force one in groenlandiadonald trump xi jimping

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…