pnrr paolo gentloni raffaele fitto

PNRR DA ASILO MARIUCCIA – STANNO GIÀ SALTANDO GLI OBIETTIVI PER INCASSARE LA QUARTA RATA DEL RECOVERY. FITTO IN PARLAMENTO È COSTRETTO AD AMMETTERE CHE IL PIANO PER CREARE 260MILA POSTI NEGLI ASILI NIDO È IRREALIZZABILE – IL TUTTO MENTRE LE AGENZIE DI RATING METTONO NEL MIRINO L'ITALIA PER LE CONSEGUENZE DEL FLOP RECOVERY – SOLO NEI PROSSIMI GIORNI ARRIVERANNO LE NOMINE DELLA STRUTTURA DI PALAZZO CHIGI, MESSA NELLE MANI DI FITTO DALLA MELONI, PER SOSTITUIRE QUELLA DEL MEF TARGATO DRAGHI-FRANCO, CONSIDERATA TROPPO EUROPEISTA E FILO PD…

1. PNRR, GLI OBIETTIVI DI GIUGNO STANNO GIÀ SALTANDO " PIANO ASILI IRREALIZZABILE"

Estratto dell'articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

Pnrr Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

L'offerta italiana di asili nido pubblici è una delle più basse dell'Unione europea. Per questo avremmo dovuto realizzare più di 260 mila nuovi posti entro il 2025, ma l'obiettivo è «irrealizzabile». Sarà questo uno dei passaggi più difficili dell'informativa con cui oggi il ministro degli Affari comunitari, Raffaele Fitto, farà il punto in Parlamento sull'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

 

In attesa dello sblocco della rata del secondo semestre 2022, il governo sta lavorando ai 27 obiettivi da raggiungere entro il 30 giugno. Ebbene, fra questi ce ne sono almeno tre che l'Italia non riuscirà a completare: uno è il già citato obiettivo intermedio sugli asili, un secondo riguarda la costruzione di impianti per il rifornimento delle auto ad idrogeno.

 

RATE DEL PNRR PER L'ITALIA - LA STAMPA

[…]

 

Dopo settimane di silenzio, Fitto ha inaugurato la stagione della trasparenza che contempla l'ammettere errori e ritardi. In buona sostanza, oggi il ministro ufficializzerà in via preventiva la difficoltà a raggiungere gli obiettivi di giugno. Un'ammissione particolarmente delicata, visto che il governo stesso, dopo aver promesso la completa revisione del piano entro il 30 aprile, ora ha preso tempo fino alla scadenza legale del 31 agosto.

 

Una fonte tecnica, sotto la garanzia dell'anonimato, spiega bene l'accaduto: «Avevamo l'opportunità di rivedere alcuni di questi obiettivi, ma avendo preso tempo sull'intero Piano ora tocca rispettare le scadenze intermedie». Questa frase sintetizza la difficoltà del governo Meloni a gestire tutti i problemi, solo in parte attribuibili alla nuova maggioranza: l'eccesso di ambizione, i ritardi della burocrazia, i rallentamenti dovuti alla riforma della governance, in ultima analisi l'approccio troppo politico di Fitto.

 

[…]

RAFFAELE FITTO ALLA CAMERA ALLA DISCUSSIONE SUL DL PNRR

 

Ora che il decreto di riforma dei poteri del Piano è approvato, Fitto cerca di far ripartire la macchina burocratica. Chiara Goretti, fin qui la responsabile della struttura di missione a Palazzo Chigi, dovrebbe restare ai vertici della struttura. Il problema asili, ben presente ai tecnici fin da Mario Draghi, è fra le più discusse a Palazzo Chigi sin da allora: i tempi dei Comuni sono troppo lunghi.

 

La scorsa settimana, durante una lunga riunione a Chigi, Fitto ha discusso del problema con il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. Quando il problema non sono i meri ritardi burocratici, c'è da fare i conti con decine di richieste di modifica dei progetti. Per accelerare i tempi il ministro degli Affari europei e Valditara hanno chiesto aiuto alle strutture provinciali del Tesoro. […]

 

 

2. PNRR, OGGI IL DM STADI, A GIORNI LE NOMINE DELLA NUOVA GOVERNANCE

Estratto dell'articolo di Manuela Perrone e Gianni Trovati per “Il Sole 24 Ore”

 

giorgia meloni e raffaele fitto

Arriverà oggi il decreto interministeriale di Economia e Viminale per riscrivere l’architettura dei Piani urbani integrati cancellando i finanziamenti comunitari per gli stadi di Firenze e Venezia.

 

Nelle stesse ore il ministro per il Pnrr Raffaele Fitto sarà prima al Senato e poi alla Camera per rendere l’informativa chiesta a più riprese dalle opposizioni.

 

[…]  Già nelle scorse settimane il titolare della delega sul Pnrr si era mosso su un crinale stretto fra la volontà esplicita di non scaricare le colpe su altri e quella però di non ritrovarsi fra le mani il cerino acceso delle responsabilità.

 

pnrr

L’occasione verrà oggi dall’approfondimento sui tre temi che hanno complicato il negoziato con Bruxelles sulla terza rata: dagli stadi ai porti fino al teleriscaldamento, Fitto ricorderà che gli obiettivi erano stati inseriti nella lista dei 25 già raggiunti dal Governo Draghi nell’ultima relazione semestrale sullo stato di attuazione del Piano presentata a inizio ottobre.

 

Il completamento dell’opera burocratica chiamata a liberare i 19 miliardi della rata ci sarà oggi con il provvedimento che esclude dal Pnrr il Bosco dello Sport di Venezia e l’Artemio Franchi di Firenze. Per entrambi si aprirà poi una partita tutta domestica sul piano B, che prevede un intervento sostitutivo da parte dei fondi del Piano nazionale complementare, contestato però da più di un esponente della maggioranza, a partire dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI

 

[…]

 

Nei prossimi giorni sono attese le nomine con Dpcm della nuova Struttura di missione a Palazzo Chigi che oggi Fitto tornerà a difendere dalle accuse di accentramento e di rallentamento per l’effetto spoils system. «Non manderemo via nessuno - spiegherà il ministro - ma stabilizzeremo e rafforzeremo la struttura di governance del Piano».

 

Il primo impegno dei nuovi vertici sarà la gestione dei 27 obiettivi di giugno. Che nell’ottica di Palazzo Chigi si presentano gravati dal forte rischio di non riuscire a centrare il target che impone l’affidamento del 100% dei lavori per gli asili nido. Le graduatorie prevedono 2.190 interventi in circa 2mila Comuni.

 

raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni

Una scadenza nazionale chiede di chiudere il tutto entro il 31 maggio: un piccolo slittamento di questa data è possibile, ma il termine europeo di giugno è invece considerato intoccabile. Nelle riunioni tecniche di questi giorni si sta studiando l’ipotesi di chiedere alla Ue di considerare raggiunto il target con una soglia alta ma inferiore al 100%, anche se sul tema si registra qualche divisione nel Governo. […]

raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni 1raffaele fitto giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…