emmanuel macron

UN PO’ FILOSOFO UN PO’ PRAGMATICO: MACRON VISTO DA VICINO, DA TAHAR BEN JELLOUN – TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE, L’ENIGMA DEL PRIMO MINISTRO: DA LE DRIAN A SPITZ – MINISTRO DELLE FINANZE POTREBBE DIVENTARE L’UOMO DI “GENERALI FRANCE”, ERIC LOMBARD – AGLI ESTERI, SYLVIE GOULARD

 

1 - IMPRENDITORI, ECONOMISTI: TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE LA SQUADRA

 

Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

Jean-Paul DelevoyeJean-Paul Delevoye

 

Chi ha lavorato con Emmanuel Macron in questi anni gli riconosce la notevole capacità di riflette e lavorare in squadra, più una caratteristica particolare: separatamente gli uni dagli altri, chiede a molti di preparare dossier specifici sempre sullo stesso problema. Solo lui sa in quanti ci stanno lavorando, mentre ciascuno pensa di essere il solo a farlo.

 

È il suo modo di mettere in competizione i suoi consiglieri a caccia dell' idea migliore, ed è anche un segno di come il prossimo presidente francese sa giocare perfettamente con le carte coperte. Per esempio solo lui, o quasi, sa chi sarà il prossimo primo ministro di Parigi e si guarda bene dal dirlo, per ora.

Jean Yves Le DrianJean Yves Le Drian

 

Macron si insedierà fra sette giorni e dovrà nominare un governo per affrontare la campagna elettorale, forse da confermare dopo le politiche di giugno in caso di vittoria netta. L' ex ministro gaullista Jean-Paul Delevoye sta già lavorando per lui alla selezione dei candidati all' Assemblea nazionale.

 

Bernard SpitzBernard Spitz

Quanto al posto di premier, potrebbe andare a personalità politiche sperimentate come il sindaco socialista di Lione Gérard Collomb o il ministro della Difesa uscente Jean-Yves Le Drian. Ma Macron vuole scardinare le strutture dei due grandi partiti tradizionali, e potrebbe anche chiamare un esterno come il dirigente del Medef, la Confindustria francese, e presidente del centro studi liberal-socialista dei Gracques Bernard Spitz, di cui lui stesso è stato direttore generale.

Eric LombardEric Lombard

 

Sarà poi decisiva la scelta del ministro delle Finanze, chiamato a due compiti delicati: tagliare la spesa e il deficit a Parigi, e negoziare una maggiore apertura sugli investimenti in Europa con la Germania. La deputata europea Sylvie Goulard è stata presa in considerazione, anche per il rispetto di cui gode a Berlino, ma potrebbe invece diventare ministro degli Esteri.

 

Sylvie GoulardSylvie Goulard

Altri nomi per le Finanze: Jean Pisani-Ferry (ma potrebbe preferire un ruolo da primo consigliere economico) e Eric Lombard, capo azienda di Generali France. Macron sembra poi orientato a non nominare un ministro per gli Affari europei per accentrare un dossier che considera di primaria importanza.

 

 

2 - FILOSOFIA E FINANZA COSÌ È NATO "L' UOMO NUOVO"

 

Tahar Ben Jelloun per “la Repubblica”

 

TAHAR BEN JELLOUN jpegTAHAR BEN JELLOUN jpeg

Contrariamente a Valéry Giscard D' Estaing o Nicolas Sarkozy, da studente Emmanuel Macron non sognava di diventare presidente della Repubblica. Tale ambizione normalmente è coltivata fin da giovanissimi. Alcuni ci credono e riescono a realizzare il loro sogno. Altri, i più numerosi, si disperdono nell' ambiente senza che nessuno si ricordi di loro. Quello di Macron è un caso a parte.

 

Quando l' ho conosciuto a Terra Nova non potevo immaginare che quell' uomo cortese, simpatico e colto fosse destinato alla più alta carica dello Stato. All' epoca la sua ambizione era nota: avanzare nel mestiere della finanza, pur continuando a riflettere sul modo in cui la società francese sarebbe dovuta evolvere e cambiare. Il suo passato di segretario del filosofo Paul Ricoeur gli dava qualcosa in più rispetto ai suoi compagni di studi. Era diverso.

 

Lo vedevo spesso a casa del nostro comune amico Henry Hermand, imprenditore e uomo di sinistra vicino a Michel Rocard. È stato lui a scoprirlo quando, uscito dall' École nationale d' administration, faceva uno stage in una prefettura della Francia centrale. Henry Hermand ha individuato in lui l' uomo nuovo e ambizioso e non lo ha più lasciato.

Henry HermandHenry Hermand

 

É stato suo testimone di nozze, gli ha prestato dei soldi per comprare casa a Parigi e Macron glieli ha restituiti un po' per volta. Un giorno chiesi a Emmanuel se avesse dei figli. Henry si arrabbiò e mi disse: «Lo stai prendendo in giro?». Io non sapevo che avesse sposato la sua professoressa di francese, più vecchia di lui di 25 anni! Emmanuel non fece commenti e ho capito che non era opportuno scherzare con lui su quell' argomento. Emmanuel accenna spesso alla nonna che lo ha cresciuto. I suoi genitori, medici, il padre un grande neurologo, li cita raramente. La nonna gli ha insegnato il rigore, il lavoro ben fatto, la costanza nel perseguire gli obiettivi, l' amore per la lingua.

brigitte e emmanuel in vacanzabrigitte e emmanuel in vacanza

 

Il passaggio alla banca Rothschild gli ha dato una formazione e un' esperienza che più tardi gli sono serviti. Nel contempo è quello che i suoi oppositori gli rimproverano più spesso. Ma lui, diversamente da François Hollande, non considera «la finanza come una nemica». Al contrario, la cita a esempio. Questo è il suo lato "di destra". D' altra parte non dimentica la filosofia di Paul Ricoeur, basata su un umanismo e un personalismo progressista, e questo è il suo lato "di sinistra".

 

Terra Nova, l' associazione di ispirazione socialista, finanziata anche da Henry Hermand, gli ha dato qualche arma di sinistra per parlare del sociale. Tuttavia, Macron è realista e quando, da ministro dell' Economia, ha proposto la sua legge sul lavoro, voleva riformare e stravolgere il sistema sociologico del lavoro. Lui diceva di volerlo rinnovare, sapendo che avrebbe dovuto fronteggiare l' opposizione dei sindacati e dei partiti di destra e di sinistra.

Ena, Ecole national administrationEna, Ecole national administration

 

Henry Hermand ha lavorato con lui sulla nozione di "socialismo liberale e progressista". È un modo di essere di sinistra pur conservando il realismo del capitalismo. Ricordo una discussione sul paradosso dei sindacati che, con il 7% dei lavoratori sindacalizzati, riescono a bloccare un intero paese. Il peso dei sindacati non è proporzionato ai numeri. Anche in questo caso Macron invocava una riforma del sistema sindacale e una revisione del costo del lavoro in Francia.

 

Il rapporto con il suo "mentore" ha attraversato delle eclissi. Pian piano si è allontanato da Hermand, che a 92 anni si è ammalato. Essendo molto amico di Hermand, nell' ottobre 2016 andavo spesso a trovarlo in ospedale. Malgrado le difficoltà respiratorie e i dolori, Henry non mi parlava che di Macron e di quanto avrebbe aspettato prima di decidersi ad andarlo a trovare. Finalmente un martedì Macron arrivò e il sabato successivo Henry morì.

MACRONMACRON

 

Ci siamo rivisti al suo funerale. Abbiamo fatto l' elogio funebre di Hermand un po' per ciascuno. È stato commovente. Emmanuel seppelliva il padre spirituale che lo aveva scoperto quando aveva appena ventidue anni. Emmanuel Macron è una stella che continua a sorprendere, anche se le vere difficoltà cominceranno da questa settimana. Dovrà garantire una grande libertà e una vera giustizia sociale. Non sarà facile, tanto più che non è sicuro di avere una maggioranza parlamentare per governare.

 

Ultimi Dagoreport

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A STI’ POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…

donald trump friedrich merz giorgia meloni

DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI TRUMP È UNA FREGATURA PER L’ITALIA. AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DUCETTA È STATA UNA LUNGA TELEFONATA CON IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ - DA POLITICO NAVIGATO, L’EX NEMICO DELLA MERKEL È RIUSCITO A FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA, PUNTANDO SUI GROSSI PROBLEMI CHE HANNO IN COMUNE ITALIA E GERMANIA (TU HAI SALVINI, IO I NAZISTI DI AFD) E PROPONENDOLE DI FAR DIVENTARE FRATELLI D’ITALIA UN PUNTELLO PER LA MAGGIORANZA PPE ALL’EUROPARLAMENTO, GARANTENDOLE L'APPOGGIO POLITICO ED ECONOMICO DELLA GERMANIA SE SOSTERRA' LA ROTTA DI KAISER URSULA, SUPPORTATA DALL'ASSE FRANCO-TEDESCO – CON TRUMP OLTRE OGNI LIMITE (LA FRASE SUI LEADER “BACIACULO” HA SCIOCCATO “AO’, IO SO' GIORGIA”), COME SI COMPORTERÀ A WASHINGTON LA PREMIER, IL PROSSIMO 17 APRILE?

donald trump peter navarro

DAGOREPORT: COME È RIUSCITO PETER NAVARRO A DIVENTARE L’’’ARCHITETTO" DEI DAZI DELLA CASA BIANCA, CHE STANNO SCONQUASSANDO IL MONDO? UN TIPINO CHE ELON MUSK HA LIQUIDATO COME UN “IMBECILLE, PIÙ STUPIDO DI UN SACCO DI MATTONI”, FU ‘’SCOPERTO’’’ GIÀ NEL PRIMO MANDATO DEL 2016 DALLA COPPIA JARED KUSHNER E IVANKA TRUMP - IL SUO “MERITO” È LA FEDELTÀ ASSOLUTA: NEL 2024 NAVARRO SI È FATTO 4 MESI DI CARCERE RIFIUTANDOSI DI TESTIMONIARE CONTRO ''THE DONALD” DAVANTI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA PER L’ASSALTO A CAPITOL HILL DEL 6 GENNAIO 2021...

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO. IN PRIMIS, SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO BERSAGLIO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE I MERCATI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

giana, turicchi, venier, paolo gallo, cristian signoretto arrigo antonino stefano

DAGOREPORT - AL GRAN BALLO DELLE NOMINE DELLE AZIENDE PARTECIPATE DALLO STATO - FA STORCERE IL NASO IL NUOVO CEO DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA): ARRIGO GIANA VANTA UN CURRICULUM DI AMMINISTRATORE PRETTAMENTE “LOCALE” E “DE SINISTRA”: MALGRADO SIA STATO IMPOSTO DA SALVINI, GUIDA ATM GRAZIE AL SINDACO BEPPE SALA. E PRIMA ANCORA FU NOMINATO CEO DI COTRAL DALL’ALLORA GOVERNATORE DEL LAZIO NICOLA ZINGARETTI; DOPODICHÉ SI ATTACCÒ ALL’ATAC, SPONSOR IL SINDACO GUALTIERI - RIMANE IN BALLO LA QUESTIONE SNAM: MALGRADO IL PARERE FAVOREVOLE DI CDP ALLA CONFERMA DI STEFANO VENIER, IL CEO DI ENI DESCALZI PUNTEREBBE SU CRISTIAN SIGNORETTO. IN BILICO PAOLO GALLO AL QUARTO MANDATO COME AD DI ITALGAS…