LA POMPA E’ FINITA – CERIMONIA BORGHESE PER IL BATTESIMO DEL ROYAL BABY E PADRINI SCELTI FRA GLI AMICI E I COMPAGNI DI BEVUTE AL PUB DI KATE E WILLIAM

Fabio Cavalera per "Il Corriere della Sera"

Abituato a immortalare, per Vogue o Vanity Fair, volti e corpi da copertina del calibro di Kate Winslet, Daniel Craig-James Bond, Robbie Williams e del divino David Beckham, il fotografo Jason Bell si è visto promuovere sul campo dal principe e dalla principessa di Cambridge, superando l'agguerrita concorrenza dei molti colleghi da tempo nelle grazie di Buckingham Palace.

Ha preso arnesi e luci del mestiere, ha fatto tutte le prove necessarie, avendo avuto preventivo accesso nella stanza scelta per il quadretto, e ha scattato il clic reale del secolo che oggi sarà consegnato al mondo.

Non gli era mai capitato di invitare una nobile corona a guardare bene nell'obiettivo e a trattenere il respiro per un attimo. Altri sguardi. Altri capricci. Il set è cambiato. Questa volta, Jason Bell solo in una stanza di Clarence House senza altri intrusi a disturbare, ha inquadrato e dato ordini di posa a ben quattro monarchi presenti e futuri, quattro generazioni di Windsor riunite per il battesimo del più piccolo, dell'ultimo arrivato, il piccolo George. Un bel record per il «paparazzo» delle dive e dei divi. E un po' di emozione, possiamo immaginare, anche se un professionista dell'arte fotografica è avvezzo a ogni esperienza, a ogni pericolo e liturgia.

Più di un secolo fa, nel luglio 1894, colui che per poco sarebbe stato Edoardo VIII (abdicò obbedendo all'amore per Wallis Simpson), in braccio alla bisnonna regina Vittoria, con il papà Giorgio V e il nonno Edoardo VII, entrò nell'album di famiglia in bianco e nero. Ora, dopo la cerimonia privata di 45 minuti nella Chapel Royal a St. James's Palace, nell'album di famiglia, a colori, c'è l'ultimo sessantennio dei Windsor: Elisabetta, Carlo, William e Giorgio o George. Una foto, che sarà icona della Casa, con la regina di oggi e i re di domani. E con un messaggio chiaro: Carlo sarà re. A meno che non cambi idea di sua spontanea volontà.

E così nel giorno del battesimo del figlioletto di Kate, per l'occasione agghindato con raso di seta e pizzo bianco (replica del vestitino originale che risale ai tempi dell'antenata Vittoria e della sua primogenita nel 1841), i Windsor ci hanno raccontato con un'immagine la loro storia e ci hanno informato che prima di Giorgio e prima di William ci sarà Carlo. Che del resto, da bravo monarca in pectore a dispetto di chi lo vorrebbe già pensionato, ha ospitato la ridotta compagnia per il tè del pomeriggio offrendo pasticcini e un robusto avanzo di torta nuziale (quella del royal wedding del 2011) che era stata congelata apposta due anni fa su indicazione di William e consorte, con rassicurazioni di pasticceri, gastronomi e medici.

Lo stile dei Windsor era già stato ritoccato negli ultimi tempi. Con la cerimonia battesimale officiata dall'arcivescovo di Canterbury che ha rinfrescato la fronte di Giorgio con le acque del Giordano, il restyling suggerito forse da abili consiglieri di marketing si è ulteriormente impennato. Pochi intimi invitati: ventidue. E, dell'immenso clan di Palazzo, oltre ovviamente a Elisabetta e Filippo, oltre a Harry, solo la più popolare delle cugine, la più borghese, la più semplice della corte, ha guadagnato il gettone di presenza e di madrinaggio: Zara, figlia di Anna e sposata Tindall, vale a dire un campione di rugby. Con lei e con i Middleton padre, madre, fratello e sorella Pippa.

Un tempo l'atto di asservimento al Signore del futuro monarca era una pomposa occasione di festa e sfarzo. William e Kate hanno messo un freno e deciso di sterzare con le tradizioni. Niente battesimo nella Music Room a Buckingham Palace. Bensì nella Cappella reale dove si ritirava pure Maria la sanguinaria. Ma anche il luogo della bara e dell'addio a lady Diana, l'ultimo saluto degli allora piccoli William e Harry. E poi basta con i padrini e le madrine di sangue blu. Largo agli amici e alle amiche, ricchi ma borghesi compagni di bisbocce al pub e scorrerie all'università. Il banchiere Oliver Baker, confidente di William a St. Andrews.

La designer Emilia Jardine-Paterson, intima di Kate al Marlborough College. L'ex ufficiale delle squadre d'assalto inglesi Jamie Lowther-Pinkerton. E Julia Samuel che fu amica cara e fra le predilette di Diana. Insomma, un battesimo in linea con le volontà dell'ultima generazione Windsor. E della commoner Kate.

 

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