luigi di maio danilo toninelli ponte morandi genova

IL PAESE DOVE TUTTO È CONCESSO – A UN ANNO DALLA TRAGEDIA DEL PONTE MORANDI, LE MINACCE DELLA PREMIATA DITTA DI MAIO/TONINELLI SULLA REVOCA DELLA CONCESSIONE AI BENETTON SI SONO RIVELATE FUFFA – ANCHE PERCHÉ SOLO UNA SENTENZA DELLA CASSAZIONE AVREBBE POTUTO ATTIVARE LA PROCEDURA. DI FATTO IL DOSSIER È ARCHIVIATO. E INFATTI CON L’ANNUNCIO DELLA CRISI DI GOVERNO I TITOLI ATLANTIA HANNO GUADAGNATO IL 2,9% – VIDEO

 

 

Roberta Amoruso per “il Messaggero”

 

toninelli di maio aereo di stato

La revoca della concessione autostradale affidata ad Aspi era e rimane una missione di quelle impossibili. Un dossier che, al di là delle linea dura del fronte Di Maio-Toninelli, soltanto una sentenza della Corte di Cassazione che fotografasse chiaramente le responsabilità di Autostrade per il crollo del Ponte Morandi poteva attivare. Forse lo sapeva anche il vicepremier Luigi Di Maio in fondo, ma sventolare la cancellazione portava più consenso rispetto alla prudenza che avrebbe richiesto il caso in attesa degli esiti delle indagini. Ora la missione impossibile è congelata dallo stop al governo Conte, ma questa è un'altra storia.

 

i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

Eppure, neanche una settimana fa l'ultimo affondo del vicepremier, Luigi Di Maio aveva rievocato la cancellazione anticipata della concessione affidata ai Benetton. Di Maio sperava anche di avviare ufficialmente l'iter di revoca entro la data del 14 agosto in occasione della commemorazione delle 43 vittime del ponte Morandi. Dando quindi l'ennesima picconata al titolo Atlantia in Borsa, che già aveva dovuto digerire la definizione di società «decotta» sfuggita al leader dei Cinquestelle, ma anche l'ennesimo pressing su Matteo Salvini, per niente convinto di andare in fondo con la revoca.

 

LUIGI DI MAIO ATLANTIA

Anzi, dalle parti della Lega consideravano questa mossa «una follia». Mentre le dichiarazioni ufficiali si limitavano a un approccio laico sulla questione: «Chi sbaglia paga, ma ci sono in ballo migliaia di lavoratori», ripeteva da un po' di tempo lo stesso Salvini pensando anche al destino di Alitalia legato alla newco guidata da Atlantia. E dunque se il governo dei Cinquestelle di fatto non c'è già più, è ora certo che l'avvio del dossier di revoca della concessione non arriverà entro il 14 di agosto. È altrettanto certo che il dossier è quanto meno congelato finché non ci sarà un nuovo governo.

 

ponte morandi genova 1

Ma c'è chi azzarda anche che il capitolo tanto caro anche al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, si può considerare di fatto archiviato, almeno finché non torneranno i Cinquestelle al governo. E con questo sono archiviati tutti i rischi calcolati dagli analisti per Atlantia certo. Ma anche il rischio di indennizzo da circa 24 miliardi che peserebbe sullo dello Stato, in caso di una lunga battaglia legale .

IL MONCONE CROLLATO DEL PONTE MORANDIi meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

 

È quanto scommette la Borsa che ieri ha premiato i titoli Atlantia con un rialzo del 2,9%. È quanto scommettono gli analisti, che in caso di elezioni ipotizzano un nuovo esecutivo con una presenza ben più di peso della Lega. E c'è chi come il ministro delle Infrastrutture, Toninelli, il primo sponsor della revoca, si è affrettato nelle ultime ore a scrivere su Facebook che «se non revocheremo la concessione ad Aspi, sarà solo colpa di Salvini».

 

ponte morandi

Va ricordato che in questo anno di continue minacce da parte degli M5S, l'iter di revoca della concessione non è mai stato avviato. Tecnicamente, doveva essere un decreto interministeriale, tra il Mit e il Mef, a farlo. Ma neanche quello sarebbe bastato, prima di una sentenza della Cassazione, a strappare la concessione ad Autostrade.

 

GLI EFFETTI

crollo ponte morandi genova 17

Secondo alcuni analisti, la revoca può costare allo Stato un indennizzo alla concessionaria intorno ai 24,5-25 miliardi, il valore dei flussi di cassa calcolati da oggi al 2038 (cioè alla scadenza naturale del contratto, prorogata al 2042), decurtati di una penale del 10%. Praticamente una mini-manovra. Gli stessi tecnici incaricati dal Mit nella relazione del 2 luglio, pur riconoscendo tutti i presupposti della revoca, compresa la mancata manutenzione, suggeriscono una strada alternativa. Perchè al termine di una pesante battaglia legale, oltre al mantenimento della convenzione per Aspi, potrebbe scattare il risarcimento da parte dello Stato, comprensivo anche di quello reputazionale.

 

Toninelli e di maio

Poi ci sarebbero i maggiori oneri legati a una variazione del rating Atlantia-Aspi. Senza contare che anche in caso di stop alla convenzione, Aspi potrebbe reclamare un indennizzo «particolarmente elevato» in base all'articolo 9bis della convenzione. Un indennizzo non dovuto, a parere dei giuristi. Ma il rischio rimane per le casse dello Stato, dice la relazione. Di qui la conclusione dei giuristi che almeno dal punto di vista tecnico è «consigliabile una soluzione negoziale». Il resto sono «valutazioni politiche» dice lo stesso documento. Valutazioni che a questo punto, spetteranno al nuovo esecutivo. 

 

toninelli di maio aereo di stato

Dunque, potrebbe essere già pronto il nuovo Ponte Morandi, quando si riparlerà del dossier nel 2020. Nel frattempo, tra i dossier congelati, c'è anche quello della revisione delle tariffe messo in cantiere dopo il crollo del Ponte Morandi per rivedere un sistema tariffario che consente remunerazioni elevate degli investimenti. La strada imboccata dall'Autorità di regolazione dei trasporti non è gradita alle concessionarie. Che puntano il dito su «misure mai applicate» in altri Paesi, che rischiano impatti molto negativi, sulla collettività», compreso «l'aumento dei pedaggi». Un altro tavolo per chi verrà dopo Giuseppe Conte.

le macerie dopo il crollo del ponte morandi a genovaLA DEMOLIZIONE CONTROLLATA DEL PONTE MORANDIIL REPERTO 132 DEL PONTE MORANDI DI GENOVAponte morandi ad agrigento 3demolizione ponte morandi 12crollo ponte morandi genova 17le macerie dopo il crollo del ponte morandi a genovacrollo ponte morandi genova 14la demolizione del palazzo in via porro 10 a genovala demolizione del palazzo in via porro 10 a genova 1ponte morandi demolitovivere sotto una cupa minaccia il reportage di michele guyot borg sul ponte morandi di genova 17crollo ponte morandi genova 9ponte Morandi demolizione palazzo via porro 10, sotto ponte morandi 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…

giorgia meloni donald trump - immagine creata con grok

DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRIMA DEL VERTICE BY MACRON, LA DUCETTA AVREBBE AVUTO LA TENTAZIONE DI CHIAMARE TRUMP, MA POI CI HA RIPENSATO. PERSINO LEI HA CAPITO CHE DALL'"IMPERATORE DEL CAOS" AVREBBE RICEVUTO SOLO ORDINI, VISTO CHE CONSIDERA I PAESI EUROPEI SOLO DEI VASSALLI - DAVANTI A UN PRESIDENTE AUTORITARIO CHE DIFFONDE MENZOGNE E RIBALTA LA REALTÀ (“ZELENSKY È UN DITTATORE MAI ELETTO. L’UCRAINA NON DOVEVA INIZIARE LA GUERRA. L'EUROPA HA FALLITO”), SIAMO SICURI CHE L’ANTIPATICO GALLETTO FRANCESE MACRON E L’EUROPA MATRIGNA (CHE COMPRA BTP E DA' 209 MILIARDI DI PNRR) SIANO PEGGIO DI UN INAFFIDABILE AFFARISTA TRAVESTITO DA PRESIDENTE?