PREMIERATO UN PO’ AGITATO – LA RIFORMA COSTITUZIONALE BY MELONI PROVOCA PIÙ DI UNA PREOCCUPAZIONE ANCHE ALL’INTERNO DELLA MAGGIORANZA: FORZA ITALIA E LEGA NON SONO AFFATTO CONVINTI DELLA NORMA ANTI-RIBALTONE, CHE PREVEDE, IN CASO DI CADUTA DEL GOVERNO, UN INCARICO SOLO ALLO STESSO O A UN ALTRO ESPONENTE DELLA MAGGIORANZA. E APRONO ANCHE A PERSONALITÀ ESTERNE, A CUI PERÒ MELONI SI OPPONE (SIGNIFICHEREBBE GOVERNO TECNICO)
Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”
«Il governo in un anno sta mantenendo tutti gli impegni. Con la riforma basta partiti taxi e governi balneari», sostiene Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera di FdI. Le critiche sono «pregiudizievoli», per Paolo Emilio Russo di Forza Italia. «Prerogative del presidente della Repubblica intatte e ci saranno anche contrappesi per il ruolo del Parlamento», guarda avanti Maurizio Lupi, alla guida di Noi moderati.
La maggioranza celebra il disegno di legge che riforma la Costituzione introducendo l’elezione diretta del premier. Ma l’iter […] sarà lungo, sicuramente osteggiato dalle opposizioni e, se non approvato dai due terzi dei parlamentari, dovrà concludersi con il referendum confermativo: i comitati per il no si starebbero già preparando.
MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI
Tra prima e seconda lettura, peraltro, si dovrà innestare la discussione sulla indispensabile nuova legge elettorale. Il dibattito, all’interno dei partiti dell’area di governo, è in corso. E qualche preoccupazione, dalle parti della minoranza di FI e nella Lega, emerge: su tutte, come individuare il candidato premier che, con la riforma, conquisterebbe un cospicuo premio di maggioranza (giudicato a rischio di incostituzionalità senza una soglia minima) e un significativo incremento dei poteri, e come bilanciare quei poteri?
giorgia meloni ignazio la russa sergio mattarella parata 2 giugno
Una modifica potrebbe essere introdotta già prima del Consiglio dei ministri: un’attenuazione della norma anti-ribaltone in modo da consentire che l’incarico di formare il governo possa essere affidato anche a personalità esterne alla maggioranza purché si impegnino ad attuarne il programma. Ma così tornerebbe la possibilità di un premier tecnico, inviso a Meloni.
carlo calenda elly schlein assemblea nazionale di azione. 1
Il partito di Matteo Salvini […] resta concentrato sulla manovra e sulla manifestazione contro il terrorismo, sabato a Milano. Le opposizioni invece […] avanzano apertamente critiche e un sospetto: il governo avrebbe fatto una mossa più di immagine che di sostanza, in vista del voto di giugno.
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
[…] Il Pd tiene insieme merito e sospetto di una tattica del governo. «Il premierato è solo un’arma di distrazione di massa per spostare l’attenzione dai problemi sociali che non affrontano — dice Elly Schlein —. La nostra piazza (la manifestazione dell’11 novembre a Roma, ndr) si opporrà anche a questo smantellamento del nostro ordinamento che indebolisce il presidente della Repubblica».
[…] Carlo Calenda, leader di Azione, associa centrodestra ed ex alleato Matteo Renzi, favorevole alla riforma, per accusare: «Propongono una riforma contraddetta dal loro passato». […]