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MA PUÒ UNA REGIONE CON LE PEZZE AL CULO DILAPIDARE 3,7 MILIONI DI MILIONI PER UNA MOSTRA FOTOGRAFICA A CANNES? CHIEDETELO AL GOVERNATORE DELLA SICILIA RENATO SCHIFANI CHE, DOPO CHE LA FINANZA HA INIZIATO A INDAGARE, HA INTIMATO LO STOP ALL’EVENTO – I SOLDONI DOVEVANO FINIRE IN TASCA A UNA SOCIETÀ LUSSEMBURGHESE, “ABSOLUTE BLUE” DI PATRICK NASSOGNE, CHE AVEVA RICEVUTO L’INCARICO SENZA UNA GARA. E ORA LA PROCURA IPOTIZZA CHE…
Estratto dell'articolo di C.R. per “la Repubblica”
Da un lato c'è il Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza, che ieri mattina, su mandato della Procura della Corte dei conti, ha fatto visita all'assessorato regionale al Turismo per acquisire centinaia di documenti sulla mostra dello scandalo, 3,7 milioni per una manciata di giorni a Cannes.
Dall'altro c'è il presidente della Regione Renato Schifani, che dopo una settimana di polemiche ha intimato in serata lo stop all'evento. In Sicilia è a una svolta lo scontro sulla presenza della Regione al festival del cinema in programma in primavera in Costa azzurra: a ridosso di Natale l'assessorato al Turismo guidato dal meloniano Francesco Paolo Scarpinato aveva autorizzato l'affidamento diretto dell'iniziativa a una società lussemburghese, Absolute Blue di Patrick Nassogne, che nel 2022 aveva ricevuto 2,2 milioni da un altro assessore dello stesso partito, Manlio Messina, e nel 2021 altri 91mila euro.
A fare scalpore, in Sicilia, sono stati i dettagli del contratto stipulato per il 2023: questa volta, fra l'altro, sono stati stanziati 511 mila euro per la conferenza stampa e le animazioni, 920 mila per l'affitto del salone, 306 mila per i pannelli pubblicitari e quasi 30 mila per gli ospiti.
(…)
Così, fra la fine della scorsa settimana e l'inizio di questa, il fascicolo è finito sulle scrivanie dei magistrati: prima della Corte dei conti, poi della Procura di Palermo, che ha ipotizzato il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
L'epilogo è adesso politico: Schifani, che da giorni ha ingaggiato un braccio di ferro con Scarpinato, imposto last minute in giunta da una cordata che fa capo al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, ha prima chiesto all'assessore una relazione e si è fatto fornire un parere legale.
«Non è possibile ipotizzare un affidamento del genere senza passare da una gara», sbuffava in serata il governatore, che ha comunicato la propria scelta a Scarpinato con un gelido messaggio di posta elettronica certificata.
schifani
GIORGIA MELONI E FRANCESCO LOLLOBRIGIDA
francesco lollobrigida
RENATO SCHIFANI