putin

CHE FAI, RUBLI? – LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI DI PUTIN AMMONTA A 119MILA EURO, MA È DAVVERO COSÌ? SECONDO GLI OPPOSITORI NO, SOSTENGONO CHE IN 17 ANNI AL POTERE IL LEADER RUSSO ABBIA ACCANTONATO UN PATRIMONIO MONSTRE DI 200 MILIARDI DI DOLLARI. CHE ESAGERATI, SAREBBE PIÙ RICCO DI JEFF BEZOS! – RESTANO I DUBBI SUL SUO STILE DI VITA SFARZOSO: PER DIRE, HA UN OROLOGIO DI PLATINO CHE VALE 500MILA DOLLARI…

Manuela Gatti per “il Giornale”

 

la conferenza stampa di fine anno di vladimir putin 6

Lo stipendio ufficiale, la pensione militare, gli interessi sui risparmi e qualche investimento. Totale: 8,6 milioni di rubli, 119mila euro. A tanto ammonta la dichiarazione dei redditi per il 2018 del presidente russo Vladimir Putin. Tutto è pubblicato sul sito del governo della Federazione russa, che in osservanza al principio della trasparenza mette a disposizione i dati relativi alle più alte cariche, compresi il ministro degli Esteri Sergej Lavrov (100mila euro), il premier Dmitrij Medvedev (136mila) e il capo della Difesa Sergej Shoigu (158mila).

 

la conferenza stampa di fine anno di vladimir putin 1

Tra i beni dichiarati da Putin, un appartamento di medie dimensioni a San Pietroburgo, un paio di auto vintage e un rimorchio con tenda da viaggio. Le finanze del numero uno del Cremlino sono oggetto di speculazione da tempo: in pochi credono che corrispondano a quelle riportate sui documenti ufficiali. Secondo alcune ricostruzioni, come quella fatta da Bill Browder, a capo del fondo d' investimento Hermitage Capital Management, Putin sarebbe tra gli uomini più ricchi del mondo - se non il più ricco - con un patrimonio da 200 miliardi di dollari.

vladimir putin e mohammed bin salman 5

 

Stando a quanto dichiarato, le finanze del presidente russo si sarebbero ridotte in modo significativo rispetto all' anno prima: nel 2017 aveva certificato entrate per 18,7 milioni di rubli, 257mila euro circa. Ma sarebbe questa l' eccezione: proprio quell' anno, secondo le cronache locali, Putin avrebbe venduto dei terreni, da lì il guadagno extra. Tra le proprietà figurano le due Volga d' epoca (valutate rispettivamente 15mila dollari su eBay e 6.800 dollari nuova).

Vladimir Putin entra nelle acque ghiacciate del lago Seliger

 

Dei due beni immobili dichiarati, l' ex agente del Kgb è proprietario solo di quello di San Pietroburgo, 77 metri quadrati più il garage. Dell' altro - 153 metri quadrati nella capitale, Mosca - ha solo l' usufrutto in quanto presidente.

 

Nel 2017 Browder, un tempo uno dei maggiori investitori stranieri in Russia fino all' espulsione nel 2005, era andato a esprimere i propri dubbi di fronte alla Commissione giustizia del Senato statunitense. Secondo il finanziere, Putin sarebbe «uno degli uomini più ricchi del mondo» grazie a quanto messo da parte «illecitamente» in 17 anni al potere. Un' inchiesta condotta nel 2016 nell' ambito dei Panama Papers dal Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi insieme al quotidiano russo indipendente Novaya Gazeta era arrivata alla conclusione che gran parte delle ricchezze possedute da Putin fossero intestate ad amici e parenti.

vladimir putin

 

Che il suo stile di vita non corrispondesse alla dichiarazione dei redditi lo facevano intendere anche gli orologi che il presidente russo ama portare al polso, come fa notare il sito Quartz: dal Patek Philippe da 60milla dollari al Blancpain Léman da 10mila, passando per il A. Lange & Sohne di platino, 500mila dollari. Secondo la Banca mondiale nel 2017 il reddito medio pro capite in Russia era di 22mila euro.

 

Pochi giorni fa il ministero del Lavoro ha comunicato che nel 2018 i redditi reali dei cittadini sarebbero cresciuti del 6,8%. Ma il dato stride con quello diffuso in precedenza dal Rosstat, l' ente nazionale di statistica: -0,2% nel 2018 sull' anno prima. È sempre l' agenzia a certificare che il 12,9% della popolazione russa - quasi 19 milioni di persone - vive sotto la soglia di povertà, cioè con entrate inferiori al corrispettivo di 150 euro al mese. A corollario, i dati del quotidiano economico russo Kommersant pubblicati venerdì scorso: secondo uno studio della Higher School of Economics di Mosca e dell' Istituto per la ricerca della banca Vnesheconombank, il 90% delle attività finanziarie, dei titoli, dei depositi vincolati, dei conti correnti e del denaro in circolazione è nelle mani del 3% dei russi.

vladimir putin 15vladimir putin con i night wolvesvladimir putin 10vladimir putin 13vladimir putin 9vladimir putin nuota nel lagovladimir putin 2vladimir putin 7vladimir putin 8VLADIMIR PUTINvladimir a caccia grossavladimir putini leader visti dall'artista cristina guggeri vladimir putin con rotenbergvladimir putin e la misteriosa woman in red

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...