cuperlo renzi

CHI SONO QUEI VIP CHE HANNO CHIESTO AGLI AMICI DEGLI AMICI DI FAR SPARIRE LA LORO FIRMA DALL’APPELLO PRO-RENZI DAL SITO “BASTA UN SÌ”? - TRA LORO DI SICURO NON C’E’ LO SFIGATISSIMO GIANNI CUPERLO CHE E’ RIUSCITO A PERDERE CONTRO RENZI (AL CONGRESSO) E AL SUO FIANCO (AL REFERENDUM)

Tommaso Labate per “il Corriere della Sera”

 

I FIRMATARI PER IL SI AL REFERENDUMI FIRMATARI PER IL SI AL REFERENDUM

Forse non è il momento di chiedervelo. Ma sapete quanto rimarrà online il sito del Sì? No perché la firma nell' appello, se possibile...». Nel day after del referendum, a quanto pare, c' è stato anche chi, nel favoloso mondo dello spettacolo, ha chiamato gli amici degli amici coi quali solitamente si firmano gli appelli per vedere se era possibile ritirare o far scomparire la firma dal sito «Basta un Sì».

 

Certo, per qualcuno (o qualcuna) che spera di sbianchettare la sua adesione ideale alla fine del bicameralismo perfetto, c' è anche chi si presenta a testa alta al momento di saldare il più inaspettato e salato dei conti. Su Twitter, tanto per dirne una, vanno in scena gli attacchi a Michele Santoro, messo sotto accusa per il sorprendente Sì in extremis pronunciato a favore della causa renziana.

 

I FIRMATARI PER IL SI AL REFERENDUMI FIRMATARI PER IL SI AL REFERENDUM

Come l' uomo giusto che stava al posto giusto, ma che lo scambia con un posto sbagliato nel più sbagliato dei momenti, Santoro finisce nel mirino anche della sua ex inviata Luisella Costamagna, e così finiscono in naftalina le mille battaglie per l' informazione e anche l' editto bulgaro. Un po' com' è capitato a Benigni, che prima di applaudire la riforma renziana l' aveva criticata, salvo poi cambiare idea.

 

Tra i tanti che in extremis dismettono i panni da Gastone per quelli del meno fortunato Paperino, sposando la causa perdente a sorpresa, tutti escludono Romano Prodi, che secondo i suoi «già aveva capito» come sarebbe finita la partita. La stessa clemenza non viene concessa a Gianni Cuperlo, che si ritrova nella condizione di aver perso sia contro Renzi (al congresso) che al fianco di Renzi (al referendum).

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