salvini casalino draghi

“RAZZA POLTRONA” – DAL PAPEETE DI SALVINI A TA-ROCCO CASALINO, DAL CHE GUEVARA DI ROMA NORD DI BATTISTA A RENZI, FABRIZIO RONCONE RACCONTA IN UN LIBRO UNA CLASSE POLITICA SULL’ORLO DEL BARATRO. “DRAGHI È COLUI CHE HA SALVATO IL PAESE DAL FALLIMENTO IN CUI ALTRI LO STAVANO PORTANDO”. CHI SI SALVA? "ENRICO LETTA E GIORGIA MELONI" (CHE OGGI ALLA CASA DEL CINEMA PRESENTERANNO IL LIBRO…)

Federica Manzitti per il "Corriere della Sera - Edizione Roma"

 

salvini papeete

«Io non spiego e non analizzo, il mio compito è raccontare». Fabrizio Roncone nel nuovo libro Razza poltrona. Una classe politica sull'orlo del baratro - che oggi sarà presentato alla Casa del Cinema (ore 18) - guarda in faccia agli ultimi anni, anzi mesi, della politica italiana e li restituisce come farebbe uno specchio.

 

Lo spettacolo non è edificante: è la scena in cui la cultura politica italiana - non solo la classe che dovrebbe incarnala - sta a un passo dello schianto definitivo. Sono ritratti e racconti in bilico tra farsa e tragedia senza bisogno di calcare la penna, raccolti dall'inviato speciale del Corriere della Sera in ore e ore di cronaca sul campo.

casalino conte merkel 19

 

Nel volume, in uscita giovedì, si trovano le risse in Transatlantico e il voto di scambio, Matteo Salvini che scende dalla consolle del Papeete Beach e distribuisce santini, i proclami di Beppe Grillo, la metamorfosi di Alessandro Di Battista dentro e fuori il Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte a cavallo di due governi di segno opposto, ma anche le peripezie di Rocco Casalino e Danilo Toninelli, la personalità prorompente di Matteo Renzi e quella di Paola Binetti, i monologhi di Vincenzo De Luca e la presenza scenica di Berlusconi.

 

roncone 8

«Leggendo questo libro - dice Roncone - buona parte della classe politica dovrebbe farsi un esame di coscienza. È semplice testimonianza, la memoria di fatti che si tendono a dimenticare». Fino al punto in cui, nella parabola della storia recente, compare Mario Draghi. «Non è l'unico che si salva, è colui che ha salvato il Paese dal fallimento in cui altri lo stavano portando».

 

Eppure oggi pomeriggio a Villa Borghese l'autore si farà accompagnare da Giorgia Meloni e Enrico Letta, protagonisti dell'attualità politica. «Meloni si distingue perché ha mantenuto la barra dritta, è rimasta nel suo sentiero, all'opposizione, e con profonda coerenza; mentre Letta è arrivato quando tutto era già successo. Per questo presenteranno il libro insieme a me».

giorgia meloni enrico letta

 

Un'occasione per incontrare i lettori romani a cui il discorso sul potere risuona diversamente che altrove: «Roma convive da secoli con il potere. Qui sono abituati a incontrare il Papa per strada. Il problema è costituito da chi arriva a Roma e scopre qualcosa che non conosceva, come Di Maio, Renzi o Salvini - aggiunge l'autore - e ne resta invischiato». Dopo il noir La paura ti trova (2016) e Peccati immortali , scritto insieme ad Aldo Cazzullo (2019), Roncone ha composto una carrellata di fatti, «fattacci» e ritratti al vetriolo che narrano l'ultimo atto della Seconda Repubblica.

MARIO DRAGHI E IL GREEN PASS BY OSHORocco CasalinoMARIO DRAGHI AL TELEFONO fabrizio roncone foto di bacco

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...