LA REALPOLITIK DI DRAGHI - “MARIOPIO” SULLA CRISI UCRAINA È MOLTO PRAGMATICO: “GLI ACCORDI DI MINSK NON SONO STATI OSSERVATI DA NESSUNA DELLE DUE PARTI. QUINDI UN'OSSERVANZA DI QUESTI ACCORDI POTREBBE ESSERE IL PRIMO PASSO" – L’EUROPA? NON HA MISSILI, NAVI, CANNONI, ESERCITI, NÉ UNA FORZA DI “DETERRENZA DI TIPO ECONOMICO. TRADOTTO: POSSIAMO SOLO “MANTENERE UNO STATO DI INGAGGIO” - “MI SEMBRA CHE PUTIN VOGLIA RIMANERE IN UNO STATO DI COLLOQUIO”
(ANSA) - "Le relazioni tra Urcraina e Russia sono disciplinate dagli Accordi di Minsk che non sono stati osservati da nessuna delle due parti. Quindi un'osservanza di questi accordi potrebbe essere il primo passo" per affrontare la crisi.
Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa dove ha sottolineato come le informazioni sull'ammassamento di forze militari al confine ucraino sono di segno opposto: alcune "paiono dire che nelle ultime settimane ci sia un rallentamento, altre - di fonte americana - sembrano dire assisteremo ad un ulteriore ammassamento di truppe".
vertice biden putin sull ucraina
Pur non sbilanciandosi in previsioni, con un'Europa che al momento può più che altro "mantenere uno stato di ingaggio" senza poter andare troppo oltre (non abbiamo missili, navi, cannoni, eserciti e nemmeno una forza di "deterrenza di tipo economico" da mettere in campo) , Draghi legge in positivo che sia stato Putin a cercare Biden: "mi sembra voler dire - ha osservto il premier - che Putin vuole rimanere in uno stato di colloquio in cui forse, forse, forse, ci siano sviluppi che non portino a decisioni irreversibili ancora possibili".
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