matteo renzi mohammed bin salman roma expo 2030

RENZI D’ARABIA – A UN ANNO DAL VOTO, LA CANDIDATURA DI ROMA PER EXPO 2030 LA POSSIAMO RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI INFRANTI. LA CITTÀ VINCITRICE SARÀ RIAD, CAPITALE DELL’ARABIA SAUDITA - OLTRE A UN PATRIMONIO PERSONALE DI 550 MILIARDI CASH, MOHAMMED BIN SALMAN SI AVVALE DELL’OPERA DI UN SENATORE DELLA REPUBBLICA ITALIANA, TALE RENZI MATTEO, NEL RUOLO DI CONFERENZIERE CHE VA IN GIRO PER IL MONDO A DELUCIDARE IL ‘’RINASCIMENTO ARABO’’ - SIA CHIARO: RENZI NON VIOLA ALCUNA LEGGE FACENDO PARTE DEL BOARD DI UN ENTE FINANZIATO DAL FONDO SOVRANO SAUDITA. TRATTASI SOLO DI UN FATTO DI OPPORTUNITÀ PER UN EX PREMIER, OGGI SENATORE, QUINDI RAPPRESENTANTE APICALE DELLE ISTITUZIONI DEL PAESE - E DI BIN SALMAN, COINVOLTO NEL CASO DELL'UCCISIONE DEL GIORNALISTA SAUDITA KHASHOGGI, SENTITE COSA RISPONDEVA MATTEUCCIO NEL 2021…

 

DAGOREPORT

ROBERTO GUALTIERI AL BUREAU INTERNATIONAL DES EXPOSITIONS - PARIGI

A un anno dal voto, la candidatura di Roma per Expo 2030 la possiamo già riporre nel cassetto dei sogni infranti. Il ritorno di Giampiero Massolo, presidente del Comitato promotore, e del sindaco Roberto Gualtieri da Parigi, dove hanno partecipato all'assemblea del Bureau International des Expositions (Bie), che dovrà scegliere tra Roma, Riad, Busan e Odessa, è stato frustrante.

 

mohammed bin salman

Hanno subito capito che la città vincitrice sarà la capitale dell’Arabia Saudita. Dopo che il Qatar si è accaparrato il mondiale di calcio a suon di generose elargizioni, ora tocca all’ambiziosissimo e chiacchieratissimo principe Mohammed Bin Salman portarsi a casa l’Expo 2030. Non solo la Francia di Emmanuel Macron ha promesso il voto per Riad, ‘’nell'ambito di un pacchetto più ampio di accordi militari e commerciali’’, ma sono arrivate a un anno dal voto ben 71 lettere d’intento (su 165) di altrettanti paesi a favore dell’Arabia Saudita.

 

Renzi con bin Salman nell’opera di Harry Greb apparsa a Roma

Oltre a un patrimonio personale di 550 miliardi cash, Bin Salman si avvale, tra l’altro, anche dell’opera di un senatore della Repubblica italiana, tale Renzi Matteo da Rignano sull’Arno, nel ruolo di conferenziere che va in giro per il mondo ad illustrare il ‘’rinascimento arabo’’ dello sceicco di Riad.

 

Sia chiaro: il co-leader di Azione non viola alcuna legge facendo parte del board del Future investment initiative institute, l’ente no profit finanziato dal fondo sovrano saudita, ma fa anche parte dell’advisory board della Commissione reale di Alula, un ente creato da Bin Salman per promuovere il mega progetto turistico della città di Alula.

 

matteo renzi mohammed bin salman

Trattasi solo, come si dice, di un fatto di opportunità per un senatore chiamato a legiferare, quindi rappresentante apicale delle istituzioni del Paese. E sui suoi rapporti con Bin Salman, coinvolto nel caso dell'uccisione del giornalista saudita Khashoggi, riportiamo quanto segue:

 

2. RENZI: GIUSTO AVERE RAPPORTI CON ARABIA. E SU CASO KHASHOGGI RISPONDE…

Giampaolo Grassi per ANSA – 27 FEBBRAIO 2021

mohammed bin salman

 

La risposta di Matteo Renzi alle polemiche sui suoi rapporti con l'Arabia Saudita è un contrattacco. Nel mirino del leader di Italia Viva c'è la "grande alleanza progressista Leu/Cinque Stelle/Pd", che "strumentalizza una tragedia come quella dell'uccisione del giornalista saudita Khashoggi".

 

Per Renzi lo schema è chiaro: "Si utilizza la vicenda saudita per coprire le difficolta' interne italiane e per giustificare un'alleanza dove - come spesso e' accaduto a una certa sinistra - si sta insieme contro l'avversario e non per un'idea". Le richieste di chiarimenti degli ex "alleati" del Conte Bis, e tuttora "alleati" nel governo Draghi, sono piovute con piu' insistenza dopo la diffusione del rapporto americano sul coinvolgimento del principe ereditario dell'Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, nell'omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi.

mohammed bin salman e matteo renzi il murale a roma 1

 

Da piu' parti a Renzi e' stato chiesto di spiegare i suoi rapporti con l'erede al trono saudita, il perche' della partecipazione all'evento "Neo-Renaissance" di Riyad, quando il senatore fiorentino individuo' nell'Arabia Saudita la possibile culla di un "neo-rinascimento". Ma non è tanto su quell'incontro che è stato chiesto a Renzi di fare chiarezza, quanto sulla natura dei suoi rapporti - da ex premier, ex segretario del Pd e attuale leader di un partito al governo - con l'Arabia saudita.

 

neom arabia saudita 1

"Matteo Renzi in quanto senatore - ha riassunto la vicepresidente della Camera dei deputati Maria Edera Spadoni - non puo' piu' perdere altro tempo e deve chiarire la natura dei suoi rapporti col principe saudita Mohammed bin Salman e quello con la fondazione Future investment iniziative di cui sarebbe membro del board e dalla quale riceverebbe, stando a notizie di stampa, un compenso di circa 80 Mila dollari".

 

Nella sua enews, Renzi ha risposto che intrattenere rapporti con l'Arabia Saudita "non solo è giusto, ma è anche necessario" perche' quel Paese "è un baluardo contro l'estremismo islamico ed è uno dei principali alleati dell'Occidente da decenni. Anche in queste ore - segnate dalla dura polemica sulla vicenda Khashoggi - il Presidente Biden ha riaffermato la necessità di questa amicizia in una telefonata al Re Salman".

MATTEO RENZI AL THAI ITALIAN BUSINESS SUMMIT DI BANGKOK

 

Per Renzi tutto è alla luce del sole. Nella enews ripropone la domanda: Svolgi attività stile conferenze o partecipazione ad advisory board o attivita' culturali o incarichi di docente presso università fuori dall'Italia? "Si' - risponde - Svolgo attività previste dalla legge ricevendo un compenso sul quale pago le tasse in Italia. La mia dichiarazione dei redditi è pubblica. Tutto è perfettamente legale e legittimo".

 

 

3. EXPO 30, RIAD PARTE FAVORITA MA L'ITALIA GIOCA LA CARTA DEI DIRITTI

Anais Ginori per “la Repubblica – ed. Roma”

 

ARABIA VIVA

La candidatura di Roma per Expo 2030 entra in una fase decisiva e incassa l'endorsement del nuovo governo, anche sulla scia delle ricadute economiche che porta con sé. « Un progetto che per l'Italia vale 50 miliardi di euro, l'equivalente di 3- 4 punti di Pil » ha spiegato Giampiero Massolo, presidente del Comitato promotore, arrivato a Parigi insieme al sindaco Roberto Gualtieri per partecipare all'assemblea del Bureau International des Expositions (Bie), a un anno dal voto che dovrà scegliere tra Roma, Riad, Busan e Odessa.

 

«Il governo italiano è fortemente impegnato nella candidatura di Roma a ospitare l'Expo del 2030 » ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un videomessaggio nel quale ricorda che l'edizione 2030 segnerà la celebrazione del centenario del Bie. « In questo spirito, l'Italia vuole dare il suo contributo per innovare il concetto stesso di Expo, preservandone i valori universali fondamentali » ha proseguito il ministro.

 

emmanuel macron mohammed bin salman

Un'allusione esplicita a città che sono lontane da quei valori, a cominciare da Riad. La petromonarchia saudita continua a presentarsi come favorita nella corsa a quattro per l'Expo 2030, usando il suo potere di influenza geopolitica e il peso contrattuale da fornitore di petrolio. La Francia di Emmanuel Macron ha già promesso il voto al principe Mohammed Bin Salman, nell'ambito di un pacchetto più ampio di accordi militari e commerciali.

 

Ma dietro le quinte a Riad comincia a serpeggiare qualche timore per una gara che non è più scontata, tanto che la delegazione saudita ha chiesto invano di rendere pubblico il voto dei delegati, segreto per statuto.

 

LAWRENZI D'ARABIA

Nei giorni in cui i Mondiali di calcio in Qatar danno una plastica rappresentazione di quanto sia difficile " esportare" i valori democratici attraverso lo sport e i grandi eventi internazionali, Roma ha costruito la sua candidatura su parole chiave come "diritti" e " inclusione", affidando lo spot di candidatura a una bambina, Elisa Pasquini, che nel 2030 avrà diciotto anni e già si proietta nelle tante sfide da raccogliere, dall'invocazione della pace alla necessità di preservare il nostro clima.

 

Altra testimonial della presentazione di ieri è stata Rebecca Bianchi, étoile del Teatro dell'Opera di Roma, che ha evidenziato il ruolo di Roma come capitale di diverse culture e forme d'arte, tra cui la danza. Entro primavera le quattro città dovranno ospitare la visita degli ispettori tecnici del Bie, un passaggio delicato soprattutto per Odessa.

 

La città ucraina ha una «candidatura emozionale », come ha detto Massolo, che non lascia nessuno indifferente ma difficilmente potrà fornire le garanzie di sicurezza per ospitare 30 milioni di persone nei sei mesi dell'Expo.

 

matteo renzi mohammed bin salman 1

Il sindaco Gualtieri ha aperto a una collaborazione con Odessa nel caso in cui la candidatura ucraina dovesse essere ritirata, anche nell'obiettivo di far tornare l'Expo sul continente europeo dopo Dubai e Osaka. E non è detto che i timori per la sicurezza pesino sulla candidatura di Riad, con la vicina guerra in Yemen e i recenti attentati sul suo territorio. Testimonial Gualtieri con Elisa Pasquini, protagonista dello spot per Roma, che nel 2030 avrà 18 anni.

arrivo di joe biden in arabia saudita mohammed bin salman emmanuel macron MATTEO RENZI – INTERVISTA CON BIN SALMAN

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…