renzi berlusconi

LA SCOPERTA DI BERLUSCONI – LA BOSCHI PORTERÀ IN AULA UN DDL SUL CONFLITTO D’INTERESSI E SUI RITARDI ACCUSA I GOVERNI PREDEDENTI – PECCATO CHE DA GIUGNO 2013 C'E' UN DISEGNO DI LEGGE ARENATO IN SENATO E IL SUO GOVERNO ABBIA RIFIUTATO DI METTERLO NELL’ITALICUM

Francesco Bonazzi per Dagospia

 

Matteo Renzi scopre il conflitto d’interessi. Improvvisamente. E per Silvio Berlusconi ecco una nuova variabile sulla strada delle cessioni. Battaglia aperta o gioco di specchi? Per ora più la seconda. Vediamo perché.

 

BOSCHI ITALICUMBOSCHI ITALICUM

Ad aprire le danze arriva oggi l’intervista di Maria Elena Boschi al “Corriere della Sera”. Il ministro delle Riforme annuncia: “Porteremo in Aula nelle prossime settimane il conflitto d’interessi. Ora è in Commissione, chiederemo la calendarizzazione in Aula entro giugno”. Poi impartisce una lezioncina ai vari Prodi, Bersani e Letta: “Se alcuni dei nostri ex leader o ex premier avessero messo la stessa tenacia che hanno messo negli ultimi tempi sui dettagli della nuova legge elettorale per abolire il Porcellum o per avere finalmente una legge sul conflitto d’interessi, ci saremmo risparmiati molte fatiche”. Fine della predica della ministra più cara al premier.

 

Dalle parole della Boschi si ricava che il governo non ha un suo progetto di legge sul conflitto d’interessi, anche se fonti di Palazzo Chigi dicono che “su questo problema Renzi ha le sue idee e si vedrà a tempo debito”. Sarà, ma intanto la Boschi fa riferimento a un disegno di legge “in Commissione”. Il riferimento è al progetto Mucchetti-Zanda-Fedeli, all’esame della commissione Affari costituzionali della Camera.

 

boschi lotti italicumboschi lotti italicum

Il progetto ruota intorno al concetto di “incompatibilità” e obbliga chi viene eletto, ed è azionista di controllo di società che hanno concessioni dello Stato (come Mediaset), a scegliere entro 12 mesi tra il seggio e l’azienda. La legge vieta ovviamente la vendita del pacchetto azionario a parenti o a manager della società, per evitare evidenti forme di “parcheggio” delle quote. Non solo, ma la legge sarebbe immediatamente applicabile, quindi valida anche a legislatura in corso.

 

RENZI PIAZZA AFFARIRENZI PIAZZA AFFARI

La sortita della Boschi sul conflitto d’interessi ha suscitato ovviamente la soddisfazione incuriosita di Mucchetti, presidente della commissione Industria, e della Fedeli, vicepresidente del Senato. In una nota, i due senatori del Pd scrivono: “Fa piacere che il governo adesso metta in primo piano una questione istituzionale che da sempre riteniamo assai rilevante”. Come dire, “Ben svegliato, caro Renzi”.   

 

In effetti il progetto di legge sul quale oggi la Boschi tenta di mettere il cappello è del 20 giugno 2013. Insomma, ha quasi due anni. Non male per un ministro che oggi accusa i predecessori di inattività. Il dl si è fermato prima per colpa delle larghe intese che hanno portato al governo Letta e poi, con Renzi a Palazzo Chigi, per il grande inciucio del patto del Nazareno. Una prova (che la Boschi dovrebbe ricordare bene)?

RENZI BERLUSCONIRENZI BERLUSCONI

 

L’11 dicembre scorso, mentre al Senato si discuteva la legge elettorale, il cuore del progetto di legge sul conflitto d’interessi divenne un emendamento all’Italicum. In fondo, sempre di elezioni si parlava. Ma il governo e il Senato si sono opposti all’aggiunta sostenendo che non c’entrava nulla con la legge in discussione. Insomma, è stato l’esecutivo del quale fa parte la Boschi a non voler risolvere il problema del conflitto d’interessi.

 

Massimo Mucchetti Massimo Mucchetti

Ma la domanda che oggi tutti si fanno in Transatlantico è “perché adesso?”. Una delle spiegazioni più maliziose sostiene che tanto, ormai, il Cavaliere fa tempo a piazzare quote di controllo di Mediaset a chi vuole e quindi si andrebbe incontro alla beffa di una legge che arriva dopo vent’anni e va pure fuori tempo massimo. Poi c’è una motivazione più tattica che arriva da alcuni deputati della minoranza piddina: “Renzi semina zizzania tra noi e Forza Italia perché teme che facciamo asse sulla riforma del Senato”. E quale tema migliore del conflitto d’interessi per avvelenare il clima e costringere gli azzurri all’isolamento?

valeria fedelivaleria fedeli

 

Ultimi Dagoreport

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A STI’ POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…

donald trump friedrich merz giorgia meloni

DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI TRUMP È UNA FREGATURA PER L’ITALIA. AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DUCETTA È STATA UNA LUNGA TELEFONATA CON IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ - DA POLITICO NAVIGATO, L’EX NEMICO DELLA MERKEL È RIUSCITO A FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA, PUNTANDO SUI GROSSI PROBLEMI CHE HANNO IN COMUNE ITALIA E GERMANIA (TU HAI SALVINI, IO I NAZISTI DI AFD) E PROPONENDOLE DI FAR DIVENTARE FRATELLI D’ITALIA UN PUNTELLO PER LA MAGGIORANZA PPE ALL’EUROPARLAMENTO, GARANTENDOLE L'APPOGGIO POLITICO ED ECONOMICO DELLA GERMANIA SE SOSTERRA' LA ROTTA DI KAISER URSULA, SUPPORTATA DALL'ASSE FRANCO-TEDESCO – CON TRUMP OLTRE OGNI LIMITE (LA FRASE SUI LEADER “BACIACULO” HA SCIOCCATO “AO’, IO SO' GIORGIA”), COME SI COMPORTERÀ A WASHINGTON LA PREMIER, IL PROSSIMO 17 APRILE?

donald trump peter navarro

DAGOREPORT: COME È RIUSCITO PETER NAVARRO A DIVENTARE L’’’ARCHITETTO" DEI DAZI DELLA CASA BIANCA, CHE STANNO SCONQUASSANDO IL MONDO? UN TIPINO CHE ELON MUSK HA LIQUIDATO COME UN “IMBECILLE, PIÙ STUPIDO DI UN SACCO DI MATTONI”, FU ‘’SCOPERTO’’’ GIÀ NEL PRIMO MANDATO DEL 2016 DALLA COPPIA JARED KUSHNER E IVANKA TRUMP - IL SUO “MERITO” È LA FEDELTÀ ASSOLUTA: NEL 2024 NAVARRO SI È FATTO 4 MESI DI CARCERE RIFIUTANDOSI DI TESTIMONIARE CONTRO ''THE DONALD” DAVANTI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA PER L’ASSALTO A CAPITOL HILL DEL 6 GENNAIO 2021...

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO. IN PRIMIS, SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO BERSAGLIO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE I MERCATI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

giana, turicchi, venier, paolo gallo, cristian signoretto arrigo antonino stefano

DAGOREPORT - AL GRAN BALLO DELLE NOMINE DELLE AZIENDE PARTECIPATE DALLO STATO - FA STORCERE IL NASO IL NUOVO CEO DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA): ARRIGO GIANA VANTA UN CURRICULUM DI AMMINISTRATORE PRETTAMENTE “LOCALE” E “DE SINISTRA”: MALGRADO SIA STATO IMPOSTO DA SALVINI, GUIDA ATM GRAZIE AL SINDACO BEPPE SALA. E PRIMA ANCORA FU NOMINATO CEO DI COTRAL DALL’ALLORA GOVERNATORE DEL LAZIO NICOLA ZINGARETTI; DOPODICHÉ SI ATTACCÒ ALL’ATAC, SPONSOR IL SINDACO GUALTIERI - RIMANE IN BALLO LA QUESTIONE SNAM: MALGRADO IL PARERE FAVOREVOLE DI CDP ALLA CONFERMA DI STEFANO VENIER, IL CEO DI ENI DESCALZI PUNTEREBBE SU CRISTIAN SIGNORETTO. IN BILICO PAOLO GALLO AL QUARTO MANDATO COME AD DI ITALGAS…