AL VOTO! AL VOTO! DOPO LA SENTENZA DELLA CONSULTA, RENZI TIRA DRITTO VERSO LE ELEZIONI, SOGNANDO LE DATE: 23 APRILE O 11 GIUGNO - IL BULLETTO VUOLE CONCEDERE A GENTILONI UN MESE PER TRATTARE, MA SENZA ACCORDO SUL MATTARELLUM SALTA IL TAVOLO - IL SÌ AI CAPILISTA GLI DA' UN POTERE ENORME: PUO' CREARE LE LISTE E TENERE FUORI I RIBELLI

Elisa Calessi per “Libero Quotidiano”

maria elena boschi gentiloni renzimaria elena boschi gentiloni renzi

 

Euforia pura. Non si può descrivere in altro modo quello che si scatena al secondo piano del Nazareno quando, pochi minuti prima delle cinque, le agenzie battono il comunicato della Corte costituzionale sull'Italicum. Matteo Renzi è lì con Matteo Orfini, Lorenzo Guerini, Debora Serracchiani, Emanuele Fiano, Francesco Bonifazi. Poi arriva Ettore Rosato, capogruppo alla Camera.

 

francesco bonifazi (2)francesco bonifazi (2)

«Brindiamo!», si lascia sfugge uno dei presenti. «Supera le nostre più rosee aspettative», dice un altro. Non solo perché, è la lettura che dà Renzi a caldo, sostanzialmente ha confermato l' impianto dell' Italicum. «Altro che bocciatura». Ha salvato il sistema proporzionale. Ha salvato il premio di maggioranza alla lista che raggiunge il 40%.

Ha salvato persino la possibilità di candidarsi in più collegi, cancellando solo la discrezionalità dell'eletto di scegliere dove far scattare il seggio (si farà per sorteggio).

 

GRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONIGRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONI

L'unica vera modifica, ampiamente prevista, è la cancellazione del ballottaggio. «Ma ci fa comodo», è il ragionamento, «perché, in questo momento, non ci conviene». Con il ballottaggio vincerebbe quasi sicuramente il M5S. C'è poi un' altra ragione di soddisfazione: è probabile (ma si vedrà dalle motivazioni) che il ballottaggio sia stato tolto non perché incostituzionale, ma perché dopo la bocciatura della riforma costituzionale non aveva più senso.

 

RENZI CIVATI FASSINA BERSANIRENZI CIVATI FASSINA BERSANI

Essendo sopravvissuto un sistema bicamerale, lasciare il secondo turno solo in una Camera avrebbe favorito due maggioranze diverse. Del resto, come si può dire che il ballottaggio è incostituzionale, si dice, se è il sistema con cui da vent'anni si votano i sindaci?

 

L' altro motivo di soddisfazione è che i giudici non hanno toccato i capilista bloccati. Il che non solo ridà al segretario un potere immenso nel fare le liste, ma «consente di ricompattare la maggioranza renziana», come spiega un collaboratore dell' ex premier. I cento capilista, infatti, saranno materia di trattativa per tenere buone le varie aree della maggioranza. Per lo stesso motivo, si mette male per la minoranza interna, che dovrà giocarsela solo nelle preferenze.

 

La ciliegina sulla torta, poi, è la frase che conclude il comunicato: «All'esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione». È messo nero su bianco: si può votare subito. Renzi, che già prima non pensava ad altro, ora non si tiene più. «Andiamo sparati al voto».

AMATO CONSULTAAMATO CONSULTA

 

Addirittura ieri guardava al 23 aprile. L' alternativa è l'11 giugno. Non a caso oggi ha aperto persino un blog. È già in campagna elettorale. Certo, il Pd farà un tentativo di approvare il Mattarellum. Ma se dopo un mese non si trovasse un accordo, si vota. Lo spiega Rosato: le leggi uscite dalla Consulta sono «entrambe immediatamente applicabili», «il presidente della Repubblica può sciogliere le Camere in qualsiasi momento». E non servono interventi legislativi: le leggi sono già «armonizzate, si tratta di due proporzionali». Detto questo, «la nostra proposta è il Mattarellum. Se c'è una disponibilità a discuterne, bene. Se no, abbiamo una legge elettorale».

 

BOSCHI ITALICUMBOSCHI ITALICUM

Per il Senato, parla Andrea Marcucci: «Ora un sistema elettorale c' è. In tempi brevi si verifichi in Parlamento la volontà degli altri partiti di averne uno migliore, e comunque si vada velocemente al voto. Basta melina». Al Nazareno si controllano le reazioni degli altri partiti. Piace il tweet di Danilo Tonelli, M5S, che invita al voto subito.

 

Promosso anche il post di Beppe Grillo. Idem Salvini. «Non possiamo essere gli unici a opporci. Chi avrà la faccia di dire che non si può andare a votare?», ragiona Renzi. Quanto a Berlusconi, «ha la possibilità di scegliersi cento deputati. Alla fine va bene anche a lui». C'è un piccolo giallo attorno a un tweet di Bonifazi: «Non ci sono più alibi, votiamo». Compare poi scompare. Gliel'avrà fatto cancellare il segretario o è stato fatto apposta?

 

pregiudiziali di costituzionalita all italicumpregiudiziali di costituzionalita all italicum

In Transatlantico gli umori, tra i dem, sono diversi. Non è solo la minoranza che frena, perché bisogna «armonizzare» le leggi di Camera e Senato. Anche nella maggioranza dem c' è preoccupazione. «E chi ci arriva al 40%?», ci si chiede, preoccupati dallo scenario delle larghe intese. Veltroniani e Area Dem sono molto scettici. Solo gli ultrà renziani seguono la linea. «Le due leggi attuali sono omogenee. Nella storia repubblicana non si è mai votato con sistemi perfettamente uguali», dice Dario Parrini. Ora il problema è Paolo Gentiloni. Ma Renzi è convinto della lealtà del premier: se glielo chiede, si dimetterà. Quanto a Mattarella, si adeguerà.

Ultimi Dagoreport

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATO, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…