AUTOREVOLI CONSIGLI – A CHI CHIEDE CONSIGLIO RENZIE PRIMA DI MANDARE UNA MAIL A BERLUSCONI SUL PATTO DEL NAZARENO? MA OVVIO, AD ALFONSINA LA PAZZA, CHE GLI RILEGGE IL TESTO! – LA PROVA NELL’ULTIMO LIBRO DI SIGNORINI

Marco De Marco per il Corriere della Sera

 

C’è una email di Renzi a Berlusconi che ha per oggetto il patto del Nazareno. Lo dice il direttore di Chi , Alfonso Signorini, re del gossip e star del salottismo televisivo. Pregiudizi e precedenti scooppistici a parte, gli si può credere o non, ma resta il fatto che Signorini dichiara di avere la prova e questa prova l’ha anche inserita nel suo ultimo libro, L’altra parte di me , l’autobiografia, leggera ma non troppo, di un cinquantenne in vena di bilancio esistenziale. Meglio approfondire, dunque.

renzi cataniarenzi catania


Il patto del Nazareno è del 18 gennaio ed è stato successivamente aggiornato almeno un paio di volte. Ci sono foto e dichiarazioni: Renzi e Berlusconi non hanno mai nascosto di essersi incontrati nella sede del Pd per definire la via italiana alle riforme. Prima tappa: il superamento del bicameralismo. Per il resto, poco o nulla si sa. E mai si è placata infatti, l’inquietudine per il non detto. Fin dove si sono spinti i contraenti? Sono state previste ipoteche istituzionali?


Del patto del Nazareno, insomma, si sa tutto tranne l’essenziale. Tant’è che sempre torna la questione della forma, se cioè di patto scritto si tratti, o se solo di un gentlemen’s agreement si debba parlare. Finora, a chi ha chiesto di mettere le carte in tavola, la risposta è sempre stata la stessa: non c’è nulla di scritto, per carità; nessun notaio, ci mancherebbe; solo un guardarsi negli occhi e una virile stretta di mano. Punto.

berlusconi biancofiore a milano 2berlusconi biancofiore a milano 2


Ora, invece, e curiosamente da un libro che aggiorna sui passati incontri e sui grandi amori di Signorini (Valeria Marini inclusa) spunta, a pagina 153, l’email con cui Renzi ha convinto Berlusconi a chiudere l’accordo. Di fronte a un interlocutore che comincia ad apparirgli riottoso, Renzi ricorre a una metafora olimpica: «Caro presidente — scrive — sei un uomo di sport. Dorando Pietri che si ferma a un passo dalla fine della maratona di Londra nel 1908 è un’immagine suggestiva e romantica. Ma oggi conta vincere. Fermarsi a un passo mi sembra un errore clamoroso. Il pacchetto delle riforme deve decollare. E finalmente l’Italia potrà cambiare. Abbiamo tutto da guadagnare, come dirigenti politici, come partiti e soprattutto come cittadini».


Fin qui il libro. Ma presentandolo al Suor Orsola Benincasa di Napoli, Signorini è andato oltre. Ha rivelato che il testo integrale gliel’ha girato Renzi stesso, il quale voleva sapere, da chi conosceva bene il destinatario ultimo, se così com’era, l’email avrebbe potuto funzionare o se bisognava renderla più convincente.

SIGNORINI BERLUSCONI MARINASIGNORINI BERLUSCONI MARINA


Funzionò. Ma cos’altro c’era scritto? Arrivò una risposta? Ed è così che è stata definita la cornice del patto? «Ricordo — ha risposto Signorini — che qualcosa c’era: Renzi indicava due o tre punti per cui valesse la pena fare le riforme. Ma dovrei rileggerla... Per il resto, non so».
Richiesto, ecco invece, come ha immaginato l’Italia che verrà: «Renzi lì dov’è per altri venti anni; la Boschi al Quirinale, ma non subito, perché per lassù, nel frattempo, credo voglia dire la sua Berlusconi; e io ministro senza portafoglio». Davvero? «No, sul ministero scherzo».
Basta e avanza per chiedere la pubblicazione dell’epistolario. Pardon: dell’emailario.

ALFONSO SIGNORINI  ALFONSO SIGNORINI

 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…