SKETCH GIA’ VISTI - RICOMINCIA LA GUERRA INTERNA AI GRILLINI TRA CHI “APRE” AL PD E CHI SI ALLINEA A BEPPUZZO
Emanuele Buzzi per "Corriere della Sera"
Ancora divisioni. E come al solito di mezzo c'è l'ombra di una possibile alleanza con il Pd. I Cinque Stelle proiettati verso le urne - come auspicava ieri Beppe Grillo sul blog («prepariamoci alle elezioni per vincerle»), bollando come «anima bella» chi spera di cambiare il Porcellum ora - tornano a discutere tra loro con toni accesi.
Questione di strategie politiche e della visione stessa del ruolo di eletto. Uno scontro telematico in atto da giorni, in cui riemergono le differenti posizioni di fedelissimi e dialoganti, specie nella gestione di una eventuale crisi di governo e di un asse con il partito di Guglielmo Epifani su alcuni temi.
A scatenare ancora il dibattito interno - prima del voto sul capogruppo al Senato previsto per metà settembre - è stato il post di Claudio Messora, pubblicato sul sito web ByoBlu e oggetto di critiche prima che il blog di Grillo lo riprendesse, dando una chiara indicazione dell'indirizzo politico voluto dal leader. Un post duro, che delinea il ruolo dei portavoce in Parlamento e il futuro prossimo venturo.
«Non siamo nati per fare compromessi», scrive Messora. Una frase che spazza via l'ipotesi di alleanze con il Pd e che ha fatto storcere il naso a chi cerca il dialogo con i democratici. E ancora un altro affondo verso chi valuta alternative: «Un eletto che prende i punti del programma e li cambia (...) sta tradendo il mandato elettorale». Ma una revisione di alcuni punti è proprio in questo momento l'oggetto di discussione portato avanti da una minoranza.
Un tema sensibile, tanto che nei giorni successivi al post una senatrice è arrivata a domandare se il capo della comunicazione possa continuare a scrivere sul proprio sito mantenendo al contempo il ruolo all'interno del gruppo. Si accende il dibattito tra chat e mailing list.
C'è chi tra i parlamentari si schiera contro i concetti espressi da Messora (come Fabrizio Bocchino, Lorenzo Battista, Francesco Campanella, Maria Mussini, Alessandra Bencini, Monica Casaletto, Luis Alberto Orellana, Elena Fattori) e anche chi ironizza sul leader del Movimento definendolo «il nostro detentore di logo», «un comico erudito che vuol diventare un Ero Udito».
La discussione travalica i confini interni al gruppo e sfocia su Facebook, prima con un post di Campanella, poi con un altro più diretto di Fattori. «Ammiro tantissimo Claudio Messora - scrive - ma sinceramente in questi mesi abbiamo fatto di tutto meno che giocare ai piccoli parlamentari». Ma le repliche non tardano ad arrivare. «I gruppi di comunicazione non dipendono da deputati o senatori, ma da Grillo e Casaleggio - commenta una fonte vicina ai Cinque Stelle -. à scritto nel codice di comportamento».
E con il gruppo di comunicazione si schierano in molti. «Se li trattiamo come volgari dipendenti che fine fa il concetto dell'uno vale uno?», si chiede un pentastellato, e ancora: «Il nostro obiettivo è una rivoluzione culturale che porti alla democrazia diretta, non compromessi».
Tuttavia il nodo-Pd è sempre sul piatto. Battista domanda «un sistema elettorale che vada verso l'interesse dei cittadini e non dei partiti». Gli risponde indirettamente il capogruppo a Montecitorio Riccardo Nuti: «Chi non è d'accordo con noi e pensa davvero di poter fare una legge elettorale con gli altri partiti la faccia. Ma questo è masochismo inutile».
Ma l'orizzonte politico del Movimento va oltre la baruffa telematica su ruoli e competenze. Si stanno delineando le linee guida per quello che si preannuncia come un autunno intenso. Anzitutto verrà rinsaldato l'asse tra Milano - sede della Casaleggio associati e di alcuni incontri con Grillo - e Roma. Per i parlamentari, specie in caso di nuove Politiche, è prevista una «maggiore frequentazione» del capoluogo lombardo. Presenze che potrebbero anche diventare settimanali o quindicinali. E non solo.
Dai Cinque Stelle potrebbe partire una nuova offensiva per una maggiore visibilità mediatica, rivendicando il proprio peso elettorale. Una svolta netta per chi - durante lo Tsunami Tour - aveva fatto a meno della tv. Proprio ieri Grillo ha dato un antipasto sul blog della prossima battaglia: «Tarantola - ha scritto il leader -, la avverto insieme ai consiglieri, la partita per la trasparenza della Rai è appena iniziata». Con un monito che sembra tanto il gong del primo round: «La Rai è occupata dai partiti e dai loro manutengoli. Ci vuole una grande pulizia».







