RIPARTE LA CLINTON MACHINE – PRANZO OBAMA-HILLARY ALLA CASA BIANCA CON VISTA SUL 2016 (E LA NBC PREPARA UNA MINISERIE TV SULLA SUA VITA)

Massimo Gaggi per il "Corriere della Sera"

Hillary Clinton, con ogni probabilità, non farà sapere se si candiderà per la Casa Bianca nel 2016 prima delle elezioni di «midterm» del novembre del prossimo anno, ma in campo democratico è già attivissima «Ready for Hillary», una «superPAC» (organizzazioni politiche che fiancheggiano le campagne elettorali dei due fronti) che promuove la candidatura della ex first lady.

La struttura già dispone di ben 270 strateghi elettorali, guidati da Jeremy Bird e Mitch Stewart, due degli uomini-chiave delle campagne di Obama. E intanto sul fronte repubblicano un'altra «superPAC», «America Rising», creata dal direttore della campagna presidenziale di Mitt Romney, Matt Rhoades, ha appena lanciato il sito StopHillary2016.org. E da qui raccoglie fondi per costruire un'agguerrita campagna contro la Clinton.

Da quando, qualche mese fa, ha lasciato la segreteria di Stato, le illazioni sulla sua «discesa in campo» continuano a rincorrersi nonostante le blande smentite iniziali dell'interessata: «È stato faticoso guidare la diplomazia Usa, questo è il mio ultimo incarico ufficiale».

Ma il primo a diluire l'impatto delle sue smentite era stato il marito Bill: «Vedremo, deciderà lei quando sarà il momento».

E se all'inizio l'apparente ritrosia di Hillary era stata presa da molti abbastanza sul serio per i suoi problemi di salute (uno svenimento in bagno, una trombosi, un momentaneo sdoppiamento della vista) e per il disastro di Bengasi (l'ambasciatore Stevens lasciato solo con pochi uomini e ucciso dai terroristi), il superamento di quelle difficoltà fisiche e l'attenuarsi delle dispute sulla vicenda libica hanno cambiato quella percezione: l'attesa di una candidatura di Hillary si è rafforzata.

Inevitabile, quindi, che il suo pranzo di ieri alla Casa Bianca con Barack Obama venisse interpretato con un confronto sulla successione tra i due personaggi politici più popolari d'America.

Colazione iniziata a mezzogiorno nella sala da pranzo privata del presidente, lontano da occhi indiscreti e senza fornire informazioni alla stampa. Che immagina un Obama desideroso di conoscere le reali intenzioni del suo ex ministro, visto che ha in casa un altro potenziale aspirante alla Casa Bianca: il suo vice Joe Biden.

Ma se Hillary deciderà alla fine di candidarsi, non ci saranno spazi per nessun altro, almeno stando ai sondaggi attuali. L'ultimo, quello condotto dal gruppo editoriale McClatchy, attribuisce alla Clinton un indice di gradimento «stellare»: addirittura il 63%. Molto più alto anche di Obama e lontano anni luce dal 13% di Biden.

Anche nel confronto con possibili candidati repubblicani come Chris Christie e Rand Paul, Hillary appare in netto vantaggio. Tutti elementi che hanno spinto la Nbc a scommettere sulla sua candidatura e a programmare un sceneggiato in quattro puntate sulla sua vita da mandare in onda tra un anno, prima dell'annuncio della candidatura.

Con supporter, partito democratico e lo stesso marito, Bill, che la spingono a farsi avanti per diventare la prima donna eletta presidente, la più prudente è, forse, proprio lei: la insegue ancora l'incubo del 2008 quando nelle primarie fu scavalcata da Obama nonostante l'ampio vantaggio iniziale nei sondaggi. Ma stavolta non sembrano esserci candidati carismatici in agguato.

 

 

OBAMA E HILLARY CLINTONhillary-obamaHillary Clinton e Michelle ObamaObama e HillaryHillary e Bill prima

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…

volodymyr zelensky vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – TRUMP HA FRETTA DI CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA: OGGI HA CHIAMATO PUTIN - IL PIANO USA PER LA PACE: ZELENSKY DEVE CEDERE ALLA RUSSIA LA ZONA DI KURSK. PUTIN MANTERRÀ IL CONTROLLO DELLA CRIMEA MA SOLO UNA PARTE DEL DONBASS. LA RESTANTE ZONA ORIENTALE, ORA OCCUPATA DAI RUSSI, DIVENTERÀ UN’AREA CUSCINETTO PRESIDIATA DA FORZE DI INTERPOSIZIONE. L'INGRESSO DI KIEV NELLA NATO? NELL'IMMEDIATO E' IRREALIZZABILE. E IN FUTURO? SI VEDRA' - TRUMP INGORDO: GLI USA HANNO DATO 340 MILIARDI A KIEV MA VUOLE 500 MILIARDI IN TERRE RARE DALL'UCRAINA (DIMENTICA CHE ANCHE L'UE HA SGANCIATO 170 MILIARDI. E INFATTI ANCHE GLI EUROPEI SARANNO AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE...) 

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"