renzi emiliano orlando

PRIMARIE URINARIE - SALLUSTI: “FINALMENTE ARCHIVIAMO LA FARSA DEL CONFRONTO DEMOCRATICO. TUTTO STO CAN CAN PER STABILIRE CHE RENZI È IL CAPO DEL PD. LE PRIMARIE ALL' ITALIANA SONO IL SOGNO DEI MEDIOCRI, DEI FURBI O DEI PICCOLI CHE SPERANO IN UNA SCORCIATOIA PER DIVENTARE GRANDI” - BECHIS: “LE PRIMARIE DEL PD INTERESSANO SOLO IN RAI”

1 - FINALMENTE FINISCE LA FARSA PRIMARIE

Alessandro Sallusti per “il Giornale”

 

SALLUSTISALLUSTI

E per fortuna venne il giorno delle primarie del Pd così archiviamo la farsa del «confronto democratico» e forse - non ci facciamo troppe illusioni - si trova il tempo e il modo di occuparsi di cose serie. Ma dico, tutto sto can can per stabilire che Renzi è il capo del Pd, Orlando capo di una finta opposizione interna ed Emiliano una simpatica macchietta che pur di esistere gioca a fare il comunista (cosa che gli ha portato pure male tanto che si è azzoppato ballando il liscio con una arzilla vecchietta)?

 

IL CONFRONTO RENZI ORLANDO EMILIANOIL CONFRONTO RENZI ORLANDO EMILIANO

Non bastava una riunione, una telefonata, una cena? No, loro fanno le «primarie», che così organizzate sono un insulto alla democrazia. Il che sarebbero anche affari loro se non fosse che il Paese - essendo il Pd partito di governo - viene paralizzato per settimane in attesa che il rito si compia. Nessuna decisione politica rilevante viene presa perché «bisogna vedere chi vince le primarie».

 

Ma chi vuoi che le vinca le primarie del Pd, che sono pure truccate? Il bell' Orlando, il simpatico Emiliano? Ma non fateci ridere e stasera negli speciali Tv, che non si capisce a che titolo andranno in onda, risparmiateci almeno la retorica sulla «diversità della sinistra» e sul «bel giorno per la democrazia».

 

Il problema è che qualche «democratico» del centrodestra è lì ad applaudire: «Visto che bello, facciamole anche noi». Roba da non credere. Capisco essere ambiziosi, e pure narcisisti, ma a tutto c' è un limite (Emiliano a parte).

IL CONFRONTO RENZI ORLANDO EMILIANOIL CONFRONTO RENZI ORLANDO EMILIANO

 

Fare oggi le primarie nel centrodestra (ma anche nel centrosinistra) è come affidare il ruolo di attaccante del Barcellona a un sondaggio dei tifosi e non direttamente a Messi, o volete mettere ai voti se Zuckerberg deve rimanere capo di Facebook. O la gente impazzisce (e allora è meglio non consultarla), o c' è il trucco, oppure il risultato è scontato.

 

Le primarie all' italiana sono il sogno dei mediocri, dei furbi o dei piccoli che sperano in una scorciatoia - o in una botta di fortuna - per diventare grandi. Sta di fatto che stasera Renzi torna anche ufficialmente a essere Renzi. Non so se è un bene o un male, ma almeno è la fine della sua ultima presa per i fondelli, quella in cui ci aveva spiegato di essersi dimesso da tutto e di essere quindi un «normale cittadino». Caro Renzi, ma a chi la racconti...

il confronto tv tra renzi emiliano e orlandoil confronto tv tra renzi emiliano e orlando

 

2 - LE PRIMARIE DEL PD INTERESSANO SOLO IN RAI

Franco Bechis per “Libero quotidiano”

 

Oggi il Pd di Matteo Renzi rimette Matteo Renzi sulla tolda del comando, chiudendo la breve parentesi in cui ha finto di poterne fare a meno. Fra le 8 e le 20 centinaia di migliaia di italiani (le previsioni sono ballerine, c' è chi dice almeno un milione e mezzo, chi invece un milione e forse meno) si recheranno ai gazebo per scegliere il segretario di una associazione privata quale è un partito politico.

 

franco bechisfranco bechis

Intendiamoci, sono tante persone e chapeau di fronte a un atto di democrazia per quanto un po' ballerina come queste elezioni primarie non regolate per legge e non controllate e verificabili da soggetti esterni all' associazione privata. Particolari non proprio secondari quando per statuto chi sceglie il segretario del Pd sceglie il candidato premier di quel partito che poi viene proposto a tutti gli elettori italiani.

 

Questa volta come tante altre il voto è un esercizio che potrebbe sembrare retorico: secondo tutti i sondaggi, ampiamente diffusi sui media in queste settimane, la vittoria di Renzi sarebbe schiacciante, e le uniche incertezze sono il numero dei votanti e le proporzioni della sconfitta degli altri due contendenti, Andrea Orlando e Michele Emiliano.

il confronto tv tra renzi emiliano e orlando il confronto tv tra renzi emiliano e orlando

Comunque vadano le cose, è una certezza anche che più di 45 milioni di elettori italiani - il 96% degli aventi diritto al voto - non andrà a quei gazebo (dove si recheranno invece i 16-18 enni e gli stranieri con permesso di soggiorno che in Italia non possono votare), e non ha grandissimo interesse per quel che accadrà fra i simpatizzanti di quella associazione privata. Lo sottolineo non per sminuire l' idea di un esercizio democratico che tale è pur avendo regole e garanzie non dissimili da quelle della scelta dei vertici di un circolo degli scacchi o della vela, ma per dare un giusto peso anche alle cose della vita.

il confronto tv tra renzi emiliano e orlando   il confronto tv tra renzi emiliano e orlando

 

Mi è capitata sotto gli occhi una risposta che il governo ha dato al senatore Pd Roberto Ruta che in Molise si è schierato alle primarie con Michele Emiliano, che chiedeva se la Rai avesse applicato e come la par condicio alle primarie del Pd offrendo identici spazi a tre contendenti.

 

Il governo ha risposto con i dati del periodo fra il «19 febbraio (data di chiusura delle liste) e il 18 aprile», e Ruta avrà avuto conferma dei suoi sospetti. Su Rai 1 Renzi ha avuto il 58% dello spazio in voce, seguito da Emiliano (21%) e Orlando (20%). Su Rai 2 in testa Orlando (46%), seguito da Renzi (37%) ed Emiliano (17%). Su Rai 3 primo Orlando (38%), a ruota Emiliano (37%) e in coda Renzi (25%).

 

renzi orlando emilianorenzi orlando emiliano

Probabilmente alla Rai è arrivata una strigliata per riequilibrare negli ultimi dieci giorni la sproporzione pazzesca di Rai 1, che ormai è diventata la rete privata di una corrente del Pd. Affari loro, comunque. Quel che mi ha fatto sobbalzare sulla sedia però è il minutaggio complessivo delle dichiarazioni e interviste a Renzi, Orlando ed Emiliano sulle primarie Pd in quel periodo: 618 minuti e 23 secondi. Significa qualcosa di più di 10 minuti al giorno, domeniche comprese, per due mesi. Uno sproposito per un evento che riguarda appunto il 4% degli elettori italiani ma che devono sorbirsi per 10 minuti al giorno anche i 45 milioni che non vi partecipano.

 

Tanto per dare un' idea, in due mesi - comprese trasmissione della messa e dirette del Papa, ad esponenti della Chiesa e delle altre confessioni religiose in tutte le reti Rai sono stati concessi 400 minuti. A sindacati e associazioni di categoria (da Confindustria e commercio) 300 minuti. Ad esponenti del mondo della cultura 150 minuti. Alla gente comune 120 minuti.

 

VIALE MAZZINIVIALE MAZZINI

Ad esponenti delle forze armate e di sicurezza pubblica 80 minuti. Quelle primarie che hanno la loro importanza, tanto più confrontata con altre scelte (quelle on line del M5s che coinvolgono qualche migliaio di iscritti, o le non scelte del centro destra che non coinvolgono nessuno), sono diventate per la tv di Stato la cosa più importante nella vita degli italiani. Più del credo, più dei problemi di ordine pubblico, più della vita delle aziende, più dello svago e della cultura.

 

Sono diventate un simbolo spropositato di regime, anche se contano meno che mai. Renzi che vincerà la posta conquisterà una poltrona non di primissima fila nella politica, dopo la scissione che c' è stata nel Pd e in assenza di una legge elettorale che favorisca le coalizioni. Un evento di democrazia minore, che non cambierà praticamente nulla.

Da domani saremo nella stessa situazione di ieri...

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…