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SALUTAME ALFANO! SILVIO SCEGLIE L’ANTI-RENZI TRA MARINA E ALFIO MARCHINI (IL SECONDO DI CERTO E’ PIU’ FEMMINILE)
Da www.ilretroscena.it
Tra coloro che si aspettavano pienamente la debacle di questi ballottaggi e in generale la brutta prestazione del Pdl in questo turno amministrativo, c'era -per primo- proprio Silvio Berlusconi. Dunque, nessuna sorpresa e nessuna scenata estemporanea e isterica, come qualcuno ha raccontato.
Al contrario, i sondaggi avevano previsto facilmente l'esito disastroso di Alemanno a Roma, così come praticamente tutti gli altri insuccessi erano stati messi già nel mirino e dunque metabolizzati. E non è un caso che infatti il cavaliere avesse deciso di girare molto a largo da questa tornata elettorale, ben consapevole che il "traino" delle elezioni politiche di febbraio non avrebbe funzionato e che tentare sarebbe stato sostanzialmente inutile, oltreché controproducente per la sua stessa immagine.
Una riserva di consenso che invece, come sanno bene i suoi consiglieri, va preservata ad ogni costo dal contatto con qualunque "schizzo" di sconfittismo. Anche perché, nei prossimi giorni potrebbe accadere davvero di tutto sul fronte giudiziario e l'immagine vincente del condottiero è un bene assai prezioso, che potrebbe servire. E se le cose dovessero davvero precipitare, nell'inner circle del cavaliere si sono convinti di due cose.
La prima è che in ogni caso, se si renderà necessario, sarà forse possibile arrivare a "strattonare" la navigazione del governo, ma non certo a cannoneggiarlo, dal momento che, in un momento complicato e volatile come quello attuale, resta l'unico punto di atterraggio sicuro per il partito, mentre le elezioni non sono un'opzione nel novero delle possibilità , almeno a breve.
E il secondo, che proprio per dirimere una situazione che potrebbe farsi seriamente complicata, servirebbe la presenza di Silvio Berlusconi sulla scena, per gestire direttamente il rapporto con l'opinione pubblica. Anche per questa ragione, il leader del Pdl ha evitato di esporsi al rischio di essere associato all'insuccesso del Pdl in queste amministrative, cercando semmai di preservare quella sua immagine di deus ex machina del centrodestra, che ha saputo capovolgere a febbraio in extremis una prospettiva per la coalizione che sembrava davvero nefasta.
Ma, se questa resta una soluzione personale è anche perché Berlusconi è deluso da tempo e nel suo complesso dalla classe dirigente del Pdl, che ritiene ormai in buona parte "spremuta" e non in grado di gestire i prossimi mesi, cruciali per la vita del partito.
Serve un cambiamento. Un'evoluzione è necessaria e la volontà del leader azzurro è di iniziare la fase di cambiamenti nel partito non appena sarà chiusa la fase calda dei processi, dal momento che le due cose non possono coesistere.
Maquillage pesante del partito, con il probabile superamento del Pdl così come lo conosciamo e delle prime file attuali, con una nuova infornata di giovani esponenti del Pdl ancora però da sondare sul palcoscenico nazionale. Come ad esempio quel Cattaneo che il partito ha utilizzato ieri (in un test) come volto fresco e rassicurante per gestire la sconfitta, dando al contempo un segnale di rinnovamento in corso e dinamismo.
Ma questo è il contorno. Il vero problema resta quello per ora insolubile della leadership del partito che Berlusconi sa benissimo di non poter comunque interpretare credibilmente nei prossimi mesi o anni, specialmente nel momento in cui sarà pienamente operativo e legittimato sull'altro fronte, un cavallo di razza come Matteo Renzi.
Volto nuovo contro Renzi.
Chi conosce bene Berlusconi sa che il fondatore di Forza Italia non ha nessuna intenzione di restare in campo in uno scontro diretto con lui. Ed è un tema questo su cui si continua a ragionare seriamente ad Arcore, consapevoli che potrebbe essere molto presto di attualità stringente. La carta coperta che tutti sospettano da tempo ma che nessuno può confessare resta quella di Marina Berlusconi, che sarebbe peraltro già stata testata in tutte le angolazioni possibili e con esiti più che positivi e rassicuranti.
Marina è donna, madre e manager affermata e stimata anche internazionalmente, con un carattere forte e determinato, simile al padre. E anche il concetto di "dinastia" tutto sommato potrebbe non dispiacere agli elettori di centrodestra, rappresentando la continuità più immediata col fondatore. Ma, oltre a lei, non per forza in ruolo di leadership alternativa, restano presenti anche altri personaggi tutt'ora sotto la lente di ingrandimento del cavaliere.
L'ultimo ( ma non il solo) sarebbe quell'Alfio Marchini erede di una famiglia di costruttori romani di sinistra che a Roma ha capeggiato una lista civica fuori dai grandi partiti, con l'appoggio più o meno esplicito di forti esponenti dell'imprenditoria romana come Caltagirone o l'ex presidente della Camera di Commercio Andrea Mondello (che ha poi però trasfuso buona parte dei voti andati a Marchini, con l'edorsement a Ignazio Marino al ballottaggio).
Sondaggi aperti. Marchini ha ottenuto sopratutto una riuscita prova di efficacia mediatica nazionale, dopo una campagna elettorale che lo ha visto -assoluto neofita del settore- e inaspettatamente, vista la candidatura apparentemente "locale", ospite anche dei principali salotti televisivi italiani, stupendo non pochi per i buoni risultati ottenuti, diventando -da zero e in pochi mesi- un volto politico conosciuto.
Una performance convincente, che il cavaliere avrebbe gradito, non mancando peraltro di comunicarlo al diretto interessato più volte. E non è un mistero che proprio Marchini sia stato il vero oggetto del desiderio del cavaliere su Roma, anche come alternativa alla candidatura di Alemanno. Un pressing andato a vuoto per varie ragioni ma che presto potrebbe ripresentarsi su scala nazionale. I bene informati infatti raccontano che Marchini non intenda fermarsi qui e anzi, lavori ad un radicamento del suo progetto su dimensioni maggiori.
Un progetto che avrebbe per ora un collocamento di centro ma "civico" e non politico, che nell'ottica del cavaliere potrebbe essere certamente cooptato nel prossimo centrodestra. Alcuni contatti sarebbero già stati presi da Marchini in altre città come Bologna e Genova e i lavori sarebbero tutt'ora in corso. Berlusconi mantiene i contatti aperti e osserva. E intanto continua a commissionare sondaggi.
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