gianni letta zanda

VATTI A FIDARE – INCASSATO DA FORZA ITALIA IL SALVATAGGIO AL SENATO DI LOTTI PER LA CONSIP, GIANNI LETTA E PAOLO ROMANI VANNO ALL'INCASSO - CHIEDONO A ZANDA UN RINVIO DEL CODICE ANTIMAFIA (RIGUARDA PURE RUBY). IL PD RISPONDE PICCHE E LO FA PURE SAPERE IN GIRO

 

Liana Milella per la Repubblica

 

gianni lettagianni letta

Forza Italia, addirittura con Gianni Letta, cerca di cambiare il codice Antimafia. L' esplicita richiesta arriva al Pd che però, con Zanda e Finocchiaro, ribadisce che si tratta di «un provvedimento strategico», a cui il governo annette una decisiva «importanza», al punto di aver perfino pensato, col premier Gentiloni nell' ultimo consiglio dei ministri, di ricorrere al voto di fiducia.

 

A preoccupare Forza Italia che ieri, con Letta e Paolo Romani, ha chiesto al presidente dei senatori Luigi Zanda di fermare il dibattito parlamentare, rinviare tutto alla prossima settimana, e modificare il testo, è una specifica previsione del codice, la possibilità di applicare anche ai reati di corruzione le misure di prevenzione personali e patrimoniali. Nella lista dei reati c' è anche la corruzione in atti giudiziari, per cui è imputato a Milano, nel processo Ruby ter, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

 

PAOLO ROMANI PAOLO ROMANI

Ieri, quello di palazzo Madama, pareva proprio un pomeriggio tranquillo, anche in vista dell' interruzione dei lavori per i ballottaggi. Tra i provvedimenti da discutere anche il codice Antimafia, un testo di iniziativa popolare, che Repubblica ha inserito tra i ddl strategici da approvare. Niente pubblico in aula. In apparenza non ha stupito più di tanto la doppia votazione - bocciata sia la richiesta di sospensiva che le pregiudiziali di costituzionalità - su esplicita richiesta di Forza Italia, dopo gli interventi di Giacomo Caliendo, Francesco Nitto Palma e il verdiniano Ciro Falanga.

 

luigi zandaluigi zanda

Poi ecco il rinvio della discussione generale e del provvedimento a martedì prossimo, prima chiesta dal capogruppo Pd Luigi Zanda e poi fatta propria dal parigrado forzista Paolo Romani. Ma nel dibattito colpiscono le dichiarazioni molto ferme prima di Zanda e poi di Anna Finocchiaro, il ministro Pd ai Rapporti con il Parlamento.

 

Dice Zanda: «Questo è un provvedimento strategico per noi, nel senso che lo abbiamo promosso e sostenuto alla Camera e al Senato e vogliamo che venga approvato in questa legislatura». Altrettanto netta Finocchiaro, contro Caliendo e Palma che ipotizzano dei vulnus costituzionali: «Il governo annette importanza a uno strumento forte che segna una svolta importante nell' ordinamento nel contrasto alla mafia e a fenomeni gravissimi di corruzione».

Francesco Nitto Palma Francesco Nitto Palma

 

Messaggi molto chiari rivolti a Forza Italia che, appena a 24 ore dal voto favorevole alla mozione dem sul caso Consip, va quasi all' incasso e tenta l' ultima carta contro il codice Antimafia, su cui ha già giocato le sue chance in commissione Giustizia. Questa volta non è solo Romani a chiedere un colloquio a Zanda, ma anche Letta, protagonista di tante battaglie per Berlusconi.

 

L' incontro è breve, la richiesta esplicita: fermare la macchina del voto sul codice, discutere di nuovo nel merito, riaprire la possibilità di presentare emendamenti. Soprattutto sul punto caldo dell' estensione delle misure ai corrotti. I termini sono scaduti, sul tavolo ci sono già 80 richieste di modifica, ma sia i due relatori - Beppe Lumia e Giorgio Pagliari - che il governo avrebbero la possibilità di presentarne altri.

 

La risposta del Pd non lascia margini di trattativa sul punto, perché proprio quel capitolo della legge è qualificante. I dem non chiudono a un rinvio, ininfluente perché ieri ci sarebbe stata solo la discussione generale per una manciata di ore. In aula è il verdiniano Falanga a spiegare, dal suo punto di vista, il vero vulnus della legge.

 

ciro falangaciro falanga

«Faccio un esempio banale, per un peculato d' uso, cioè se un amministratore usa impropriamente la macchina, può essere applicata la misura di prevenzione, cioè si deve ritirare la sera entro una certa ora e si possono confiscare i beni». Chiosa Falanga, il cui gruppo, Ala, quello di Verdini, ovviamente voterà contro il Codice: «Questo è un prodotto che offende tutti gli operatori del diritto». Sicuramente il Codice riguarda reati - dalla corruzione all' induzione alla concussione - che magari potrebbero riguardare l' ambiente di Forza Italia. Da qui il disperato tentativo di rinviarlo. E forse di bloccarlo.

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