salvini conte di maio

"IO, CONTE E DI MAIO SIAMO SULLA STESSA BARCA. CHIEDANO ANCHE LORO IL GIUDIZIO DEL PARLAMENTO" – SALVINI: "SPERO CHE IL VOTO ON LINE DEI GRILLINI NON FINISCA COME A SANREMO. A PRESCINDERE DALLA CONSULTAZIONE E DAL RESPONSO IN GIUNTA, IL GOVERNO NON CADE" – NUOVE MAGGIORANZE CON MELONI E TOTI DOPO LE EUROPEE? “RESTERÒ FEDELE AL CONTRATTO CON M5S. NON SONO UNO CHE CAMBIA CAVALLO “ – E SU SAVIANO… - VIDEO

 

Mario Ajello per “il Messaggero”

 

salvini

Non si mette a guidare il traghetto che lo porta sull' isola di Maddalena.

Perché queste sono cose da Cavaliere - inteso come Silvio, alleato e rivale in queste elezioni sarde di domenica prossima - e non da Capitano.

 

Però Matteo Salvini va sulla plancia di comando e vede l' orizzonte che lo aspetta. Non tanto quello isolano - «Qui vinciamo, nessuno ne può più del nulla del Pd» - quanto quello, più insidioso e sdrucciolevole, del voto on line dei grillini e dell' autorizzazione a procedere che la Giunta del Senato sta per decidere sul suo conto.

 

«Non sono più solo, e in verità non lo sono mai stato perché tutti noi abbiamo agito insieme, sul caso Diciotti», dice Salvini: «E come ho fatto io, chiedano anche Conte, Di Maio e Toninelli, a loro volta inseriti nel registro degli indagati, il giudizio parlamentare». Insomma, anche loro si facciano respingere dalla maggioranza l' eventuale richiesta di processo.

rousseau voto sul processo a salvini 4

 

La parola immunità, odorosa di casta, non appartiene al vocabolario salviniano. Ma colleghi di immunità, nel caso il tribunale dei ministri dia il via libera alla procedura, sono diventati l' amico Luigi, il premier e Toninelli. Salvini è arrivato a Maddalena senza di loro sul traghetto, ma il «siamo tutti sulla stessa barca», quella dell' inchiesta catanese e della bufera politica connessa, è la condizione che descrive. E del resto, «Luigi da subito mi ha detto: Matteo, stai tranquillo. Mi ha parlato con chiarezza, mi ha detto che il governo siamo tutti e che abbiamo agito in maniera limpida e responsabile.

 

Il fatto che ora i pm hanno coinvolto anche lui e gli altri nell' inchiesta è la riprova della condivisione della nostra scelta. Ma è anche un segno che i magistrati, con tutti i problemi che dovrebbero risolvere, perdono tempo a occuparsi di cose su cui non ci dovrebbe essere proprio nulla da ridire».

 

SALVINI IN SARDEGNA

Ecco, l' immunità parlamentare, a cui Salvini aveva in principio pensato di voler rinunciare, potrebbe scattare per lui ma dovrebbero ricorrervi secondo lui anche Di Maio e compagnia. A dispetto del mantra grillino - Dibba ma non solo Dibba dixit - che recita l'«io al posto di Salvini mi farei processare». Mal comune mezzo gaudio? «Macché. Sappiamo tutti di stare nel giusto e, a prescindere del voto su Rousseau tra poche ore e da quello della Giunta del Senato martedì, posso assicurare - confida il leader leghista prima di tuffarsi in un piatto di gnocchetti con funghi, salsiccia, zafferano e pecorino - che il governo non cadrà. E anche dopo le Europee, anche se si favoleggia, di nuove maggioranze con Meloni e Toti, io resterò fedele alla formula attuale e al contratto con M5S. Non sono uno che cambia cavallo da un momento all' altro».

 

Ma il rischio crisi proprio i 5 stelle lo sventolano. «Davvero? Mi sembra molto strano. E comunque, io non vedo nessuna crisi possibile». Perché, appunto, siamo tutti sulla stessa barca. E soprattutto perché, assicura Salvini, «sulla Tav troveremo una intesa e sull' autonomia, una volta superata con il Mef la questione fiscale, non vedo grandi problemi. Luigi mi ha confortato su questo è non vedo in proposito barricate 5 stelle».

 

MATTEO SALVINI IN SARDEGNA

Salvini qui in Sardegna aspetta oggi il verdetto della base grillina sulla Diciotti. E già brinda succhiando una birra davanti al mare. «Comunque vada, sarà un successo». Cioè? Nel caso arrivi il pollice verso in verità sempre più improbabile - «Ma questo io non lo so e rispetto le giurie popolari che preferisco a quelle di qualità, come nel caso di Sanremo» - il capo leghista è pronto a costruire su questo, e sull' eventuale autorizzazione a procedere votata dal Senato, la sua campagna elettorale per le Europee. Nella parte di chi lavora per il bene dei cittadini.

 

«Vedo grande eccitazione nei giornalisti», confida Salvini, «io invece aspetto alle 19,30 l' esito del voto su Rousseau, e poi andrò avanti come prima. Non perché non rispetto quel voto, figuriamoci: il popolo va sempre ascoltato e sono sicuro che non ci saranno imbrogli perché sarebbe troppo triste e inconcepibile la manipolazione della volontà dei cittadini. Ma perché so di essere nel giusto. E anche Di Maio è convinto di questo». Quando parla di «Luigi», il Capitano fa la voce flautata. Come se stesse parlando di un bravo mozzo.

salvini di maio

 

I feedback grillini che arrivano a Salvini sono positivi e lui è arciconvinto: «Rifarei tutto quello che ho fatto». Intanto, qualcuno, durante il pranzo elettorale, gli ha detto che Roberto Saviano con La paranza dei bambini ha vinto al festival del cinema di Berlino. Il che non provoca inappetenza nel leader leghista: «Ah sì? Faccia film. I suoi libri non li ho mai letti e non mi piacciono». Prosit.

rousseau voto sul processo a salvini 3rousseau voto sul processo a salvini 1rousseau voto sul processo a salvini 2SALVINI E CENTINAIO INCONTRANO I PASTORI SARDISALVINI INCONTRA I PASTORI SARDIluigi di maio giuseppe conte e la card per il reddito di cittadinanzaMATTEO SALVINI IN SARDEGNA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…