NON C’È PEGGIOR SARDO DI CHI NON VUOL SENTIRE – LE ELEZIONI IN SARDEGNA SARANNO UNA CARNEFICINA PER IL MOVIMENTO 5 STELLE? A GIUDICARE DALLA CAMPAGNA ELETTORALE, PRATICAMENTE INESISTENTE, SÌ – IL CENTRODESTRA UNITO BATTE L’ISOLA IN LUNGO E IN LARGO, SALVINI IN TOUR FINO A MARTEDÌ – IL DIALOGO DELLA LEGA CON I PASTORI SARDI E I BRIVIDI PER DI MAIO: ALLE POLITICHE AVEVA PRESO IL 42%, E ORA...
SALVINI INCONTRA I PASTORI SARDI
Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
È un test locale a rischio per i partiti, tallonati da molte liste minori e civiche, e i leader lo sanno bene. Ma il voto di domenica in Sardegna per eleggere il prossimo presidente della Regione potrebbe avere un grandissimo valore.
Perché - secondo le previsioni - il centrodestra ha forti chance di aggiudicarsi la vittoria, strappando l' isola al centrosinistra. E ha la possibilità di assestare un nuovo colpo al M5S, che alle Politiche aveva addirittura superato il 42%.
Per questo sia Silvio Berlusconi che Giorgia Meloni hanno trovato spazio nelle loro agende per girare l' isola a caccia di voti: la leader di FdI ha passato due giorni interi - giovedì e venerdì scorsi - tra Olbia, Nuoro, Sassari, Oristano, Cagliari; il presidente di FI aveva addirittura programmato una tre giorni di tour - venerdì, sabato e domenica - con visita anche a Mamoiada e pranzo in ovile con i pastori, ma poi ha preferito ridurre a 24 ore la sua permanenza con incontri a Cagliari e ad Olbia, e concentrarsi su apparizioni in tv (oggi sarà a Domenica Live) .
Ma è soprattutto Matteo Salvini a puntare molte fiches su una vittoria che gli regalerebbe il primo presidente di regione leghista fuori dal Nord, e come centrodestra un' altra affermazione consecutiva. E infatti il ministro dell' Interno arriverà in Sardegna stamattina (si parte dalla Maddalena) e resterà fino a martedì, quando chiuderà ad Alghero. Tutto per far volare la sua lista, che addirittura non si era nemmeno presentata alle scorse Regionali, e per sostenere il candidato Christian Solinas, che ieri ha incontrato anche Berlusconi.
SALVINI E CENTINAIO INCONTRANO I PASTORI SARDI
La posta in gioco, appunto, è altissima. Perché in caso di ulteriore successo, la spinta verso un ritorno all' alleanza tradizionale di centrodestra si farebbe ancora più forte. E Berlusconi ci spera: «Ho già detto che questo governo sarebbe caduto sui fatti, l' Autonomia è uno di quei provvedimenti che potrà costituire un fatto su cui è pensabile e possibile che questo governo cada, io me lo auguro di cuore», la sua previsione. In realtà il leder di FI sa bene che non sarà facile una rottura per mano di Salvini.
Nei colloqui successivi alla vittoria in Abruzzo, il vicepremier con lui è stato chiaro: «Se c' è una cosa che gli italiani non sopportano sono i "manca-parola": li puniscono. Non è facile andare avanti con quest' alleanza, ma non voglio essere io a tradire la parola data facendo la prima mossa, dopo aver detto che avrei dato un governo al Paese. Vedremo quello che succederà», gli ha ribadito.
salvini meloni e berlusconi in conferenza stampa
E però un successo del centrodestra acuirebbe la crisi interna al M5S in vista delle Europee di maggio.
Berlusconi e Meloni lo sanno, e spendono la loro leadership in giro per l' isola pur sapendo che per i rispettivi partiti potrebbero arrivare numeri deprimenti: «Ci sono troppe liste civiche, rischiamo un bagno elettorale» si è lamentato l' ex premier con i suoi. E gli undici simboli della coalizione - dal Partito Sardo d' Azione all' Udc passando per liste espressione di candidati locali - stanno a dimostrare che il pericolo è concreto.
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