VI METTO IO NEI CASINI! - LA SCALATA DI PIERFURBY AL QUIRINALE PARTE CON IL LANCIO DEL “PARTITO DELLA NAZIONE”, CALDERONE MODERATO E DEMOCRISTO POST-UDC IN CUI SEPPELLIRE LE AMBIZIONI DI OGNI POSSIBILE AVVERSARIO, DA MONTEZEMOLO A PASSERA - IL PROTAGONISMO DI CASINI FA INCAZZARE I TIPINI FINI, FINITI NEL DIMENTICATOIO - PER NON ESSERE SFONDATA ‘AL CENTRO’, PRESSIONI SU FINI AFFINCHÉ MOLLI LA PRESIDENZA DELLA CAMERA E TORNI A FARE POLITICA…
Amedeo La Mattina per "la Stampa"
Casini scalda i motori della sua nuova creatura politica, quel Partito della Nazione che nei progetti di Pier dovrà essere il nuovo baricentro della politica italiana. E magari su questa onda alta salire al Quirinale con i voti del Pd e del Pdl. Un conto senza l'oste, osservano nei due maggiori partiti che vogliono «prima vedere cammello poi pagare»: cioè, l'Udc con chi stringerà un'alleanza alle politiche del 2013? Il punto è che Casini non vuole allearsi con nessuno. E, grazie ad una nuova legge elettorale di taglio proporzionale (se mai verrà alla luce), punta a rimettere in piedi la Grande Coalizione nel prossimo Parlamento.
«La politica italiana è in pieno tsunami, non bisogna nemmeno aspettare le prossime amministrative», ha detto ieri al congresso veneto del suo partito. «Credo che agli italiani serva un soggetto politico nuovo che parli il linguaggio della serietà , delle scelte impopolari, del rigore, metta assieme tecnici e uomini politici, sindacalisti intelligenti e imprenditori illuminati».
Insomma, per Casini l'Udc non basta più, occorre fare un salto di qualità , andare oltre lo stesso Terzo Polo, creare un partito plurale che metta assieme «diverse personalità compreso anche chi sta ora nel governo attuale». Quindi «sindacalisti intelligenti» come il leader della Cisl Raffaele Bonanni; «imprenditori illuminati» come Luca Cordero di Montezemolo, Emma Marcegaglia e i protagonisti di Rete Imprese Italia; ministri come Riccardi, Ornaghi, Severino e Passera.
Il ministro dello Sviluppo economico non è più un pericoloso concorrente attorno al quale potrebbe nascere un altro polo moderato: così viene vissuto da Casini. In questo progetto politico non è ancora contemplato il Pdl e quella casa dei moderati modello Ppe per il quale Alfano sta lavorando disperatamente. Ma che fine farà il Terzo Polo? Che ruolo avrà Gianfranco Fini? Ecco l'altro problema che Casini dovrà affrontare presto.
Nel Fli l'insofferenza per il protagonismo di Pier è altissima. Non viene digerito il fatto che la maggioranza abbia tre sole lettere a contraddistinguerla: ABC, cioè Alfano, Bersani e Casini. Con l'ex leader di An in un angolino, inghiottito in un cono d'ombra. «ABC non basta più è tempo che scenda in campo la F», avverte Carmelo Briguglio. «Fini - chiede il vicepresidente dei deputati Fli - deve scendere in campo, si deve dimettere da presidente della Camera e guidare da protagonista il nuovo soggetto politico, libero da lacci e lacciuoli. Ormai il 90% del Fli la pensa così».
Cosa abbia intenzione di fare Fini ancora non è chiaro. Nei mesi scorsi ha smentito di volersi dimettere dalla terza carica dello Stato. Quando era in sella a Palazzo Chigi Berlusconi, questa ipotesi era stata scartata perché, così veniva spiegato, era necessario «un presidio di garanzia istituzionale alla Camera».
Dopo si è aperta l'era dei tecnici e dal più alto scranno di Montecitorio bisogna guidare la nuova fase parlamentare. Ora la politica si è avviata verso la boa delle amministrative e dovrà presto prepararsi alle elezioni politiche del 2013 che si presentano come un buco nero. Il gioco da qui a qualche settimana si farà durissimo e Fini non potrà rimanere ancora a lungo imbalsamato nel suo ruolo istituzionale.
Dovrà affiancare Casini nella costruzione del Partito della Nazione. Lui non ha ancora scelto i tempi per fare il passo. C'è ancora un anno prima del voto politico e tanti sono gli impegni parlamentari da affrontare: lasciare scoperta la presidenza della Camera potrebbe essere considerata una mossa poco seria, anche dal Quirinale. Nel Fli però il pressing a dimettersi è diventato fortissimo, assordante.





