matteo salvini vincenzo spadafora

SE QUESTO È UN OMO - SALVINI BOMBARDA SPADAFORA CHE OSTACOLA IL DDL PILLON INSIEME AL PD: ''FORSE LUI NON LO SA O NON È UN PROBLEMA CHE VIVE SULLA SUA PELLE, MA L'AFFIDO CONDIVISO IN TROPPI CASI NON VIENE ATTUATO'' - IL PIDDINO PAGANO: "INDECENTI ALLUSIONI APPARENTEMENTE DI CARATTERE SESSUALE CONTRO IL SOTTOSEGRETARIO"

 

  1. FAMIGLIA: SALVINI, DDL PILLON BUON PUNTO PARTENZA

simone pillon saluta matteo salvini (2)

 (ANSA) - Il Ddl Pillon, secondo il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, "e' un buon punto di partenza". "Il diritto di famiglia va rivisto - ha detto a margine di un comizio a Como -: l'affido condiviso oggi non e' attuato, in troppi i casi i bambini perdono la madre, il padre o i nonni". "Forse Spadafora non lo sa - ha proseguito -, o non e' un problema che vive sulla sua pelle. Pero' e' pieno di bambini che vengono usati dagli adulti per i propri litigi e non e' corretto e non e' giusto".

 

 

  1. FAMIGLIA. PAGANO (PD): INDECENTI ALLUSIONI SALVINI SU SPADAFORA

simone pillon (3)

(DIRE) - "Le allusioni di Salvini, apparentemente di carattere sessuale, nei confronti del sottosegretario Spadafora rappresentano l'ultimo indecente spettacolo di questo inciucio Lega-M5s cementato solo dalle poltrone. La volonta' di occupazione del potere davvero va oltre ogni rispetto della dignita' personale?". Lo scrive su facebook il deputato del Partito democratico Ubaldo Pagano, componente della commissione Affari Sociali della Camera, a proposito della dichiarazione di Salvini 'l'affido condiviso oggi non e' attuato, in troppi i casi i bambini perdono la madre, il padre o i nonni. Forse Spadafora non lo sa, o non e' un problema che vive sulla sua pelle'".

 

"E' possibile che nel giorno in cui- prosegue Pagano- tutta Italia e' attonita di fronte a fatti di cronaca gravissimi, come la gambizzazione a Roma e il cadavere bruciato a Milano, il ministro dell'Interno salti da un appuntamento elettorale all'altro, insultando tutto e tutti, senza minimamente occuparsi della sicurezza dei cittadini? E' accettabile questo spettacolo di Lega e M5s, che si insultano e fingono di litigare, salvo poi procedere compatti portando il Paese nel baratro?".

luigi di maio vincenzo spadafora

 

 

  1. CONTRO LA LEGGE PILLON SPUNTA L' ASSE GRILLINI-PD

Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica

 

« Il provvedimento Pillon è chiuso, non esiste più quella cosa lì. Quel testo non arriverà mai in aula, è archiviato » . La sentenza del sottosegretario alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora, espressa di primo mattino a Omnibus, su La7, lascia spiazzati soprattutto i senatori 5 stelle. Che erano sì al lavoro su un nuovo testo sull' affido condiviso, ma avevano faticosamente convinto proprio il senatore della Lega, Simone Pillon, a farsi carico delle tante modifiche richieste. Unendo al suo disegno di legge (firmato anche da 4 senatori M5S) quelli presentati dalle altre forze politiche.

 

L' accelerazione impressa da Spadafora e appoggiata dal vicepremier Luigi Di Maio cambia il quadro. Sui diritti i 5 stelle cercano sempre di più una sponda nel Pd, mettendo in allarme, e all' angolo, il partito di Salvini. È successo sull' emendamento sul revenge porn che Pd e Leu volevano inserire nel "codice rosso", le norme sulla violenza contro le donne all' esame della Camera: un accordo M5S- Lega aveva deciso di non appoggiare la modifica proveniente dal centrosinistra. Perfino Giulia Sarti, la deputata M5S vittima di revenge porn, non lo aveva votato ritenendolo insufficiente. Da Washington però Di Maio aveva ordinato il dietrofront. Così oggi l' emendamento passerà, anche se targato Forza Italia. E sarà probabilmente votato all' unanimità.

 

vincenzo spadafora sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio (5)

Altro fronte che vede la Lega da una parte e M5S e Pd dall' altra è l' inserimento della castrazione chimica, sempre nel codice rosso.

« Non c' entra nulla » , ha detto il capo politico M5S, invitando i suoi a non approvarla nonostante i parlamentari del Carroccio non vogliano rinunciarci.

 

Così sull' affido condiviso, mentre Salvini difende l' impostazione di Pillon, i senatori 5 stelle sono in attesa di un testo targato dem cui sta lavorando Valeria Fedeli. E vorrebbero ripartire da quello, nonostante il contratto di governo non preveda alleanze variabili. «Se vuole Pillon alla fine può pure firmare la legge - dice chi ci sta lavorando per il Movimento - ma quella divisione del tempo da passare con i figli fatta a priori e l' estromissione della figura del giudice dalle decisioni sull' affido non possono assolutamente passare».

luigi di maio vincenzo spadafora

 

Non bastasse, a Palazzo Madama i senatori M5S Gianluca Ferrara e Mattia Crucioli stanno per depositare una nuova proposta scritta in antitesi alla Lega: prevede la limitazione del porto d' armi per chi ha disturbi mentali, creando un' anagrafe delle persone considerate a rischio che i medici dovrebbero condividere con le forze dell' ordine. In base a quell' elenco, il porto d' armi potrà essere sospeso o revocato. Con lo scopo dichiarato di limitare la diffusione di pistole e fucili (nonostante il Movimento abbia contribuito all' allargamento delle maglie della legittima difesa votando la legge della Lega).

 

In prospettiva, ci sono poi le norme sul fine vita, su cui la Consulta ha invitato il Parlamento ad agire e che il presidente della Camera Roberto Fico caldeggia. Anche su questo, il M5S potrebbe creare un asse alternativo che faccia pressione sugli alleati. Sempre che il gioco - e la spregiudicatezza delle ultime ore non sfuggano di mano.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…