1. E SE RE GIORGIO, TRA LA PRIMA E LA SECONDA LETTURA DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE, CIOÈ TRA FINE LUGLIO E NOVEMBRE, DECIDESSE DI LASCIARE IL QUIRINALE? 2. E' QUESTA LA "FINESTRA" DI CUI SI PARLA INSISTENTEMENTE DA QUALCHE GIORNO NEL PALAZZO PER LA SCADENZA DEL "MANDATO TEMPORANEO NELL'INTERESSE DEL PAESE" DI RE GIORGIO 3. L'APPROVAZIONE AL SENATO DELLA RIFORMA CONSENTIREBBE DI AFFERMARE CHE IL PERCORSO RIFORMATORE E' DAVVERO PARTITO. ED EVITEREBBE A RE GIORGIO ANCHE LE AMAREZZE DELLA MANOVRA AUTUNNALE DA 20 MILIARDI, CHE IN EUROPA SI DA' PER CERTA, MENTRE LA CONFINDUSTRIA RIVEDE AL RIBASSO IL PIL 2014 4. IL FEELING CON RENZI RESTA MA E' CRESCIUTA L'INSOFFERENZA, POLITICA E TECNICA, DEL COLLE VERSO LA SQUADRA GOVERNATIVO/PASTICCIONA DEL PREMIER, CAPITANATA DA MADIA MARIANNA E BOSCHI MARIA ELENA (DI CUI VI RACCONTIAMO L'ULTIMA PRODEZZA)

DAGOREPORT

 

Da quando Re Giorgio Napolitano venne ricollocato sul Colle per il secondo mandato a furor di parlamento riunito in seduta comune e ne ebbe ad accettare il peso come "mandato temporaneo nell'interesse del Paese", le ipotesi e le congetture sulla data della sua uscita di scena si sono rincorse.

napolitano con la maglietta della nazionale napolitano con la maglietta della nazionale

 

Molti si sono spinti a motivarla con, nell'ordine, stanchezza, peso dell'età che avanza (paragone blasfemo con il gesto di Papa Ratzinger compreso), richiesta non rinviabile di Donna Clio, e molti altri ne hanno collocato il gesto formale a ridosso di eventi simbolici già in calendario, dal discorso di fine anno alla fine del semestre europeo o all'inaugurazione dell'Expo per chi si spinge a metà del 2015.

 

Quel che è certo e' che Re Giorgio ha legato, sia nel suo discorso di insediamento, sia nelle dichiarazioni che anche recentemente ha fatto, la sua permanenza sul Colle più alto all'approvazione delle riforme costituzionali come premessa per porre il Paese su binari più solidi di crescita e di sviluppo economico.

 

maria elena boschi e marianna madiamaria elena boschi e marianna madia

Ora, sia pure non nei tempi che il premier aveva inizialmente indicato, la riforma costituzionale può essere approvata in prima lettura dal Senato entro luglio e in seconda lettura dalla Camera entro fine ottobre/metà novembre. Ed è questa la "finestra" di cui si parla insistentemente nei palazzi della politica da qualche giorno per affacciare l'ipotesi che il Presidente possa fare il passo indietro proprio durante tale periodo.

 

Ma quali sarebbero le motivazioni che indurrebbero Giorgio Napolitano a lasciare in autunno, oltre a quella che le riforme sono state avviate? Secondo il tam tam che si rincorre dal Transatlantico di Montecitorio alla buvette di Palazzo Madama, qualcosa e' cambiato non nel rapporto tra il Presidente anziano e il premier giovane (con il quale i rapporti sono eccellenti e non solo per via del fatto che Renzi e' anche segretario del Pd, il partito erede del Pci cui il Presidente e' stato a lungo dirigente di primissimo piano) ma nel rapporto con la sua squadra di ministri e ministre del governo.

il presidente napolitano con malago foto mezzelani  gmt118il presidente napolitano con malago foto mezzelani gmt118

 

Sono note le amorevoli cure che il Colle ha riservato al decreto sulla pubblica amministrazione di Madia  Marianna, già fidanzata di Napolitano Giulio (ma tuttora, diciamo, non amata da Donna Clio), così come le trepidazioni istituzionali che da lassù hanno accompagnato il cammino boschiano della riforma costituzionale

 

A questo proposito, e' cronaca di mercoledì 25 giugno, Boschi Maria Elena in commissione Affari Costituzionali al Senato non ha saputo rispondere a due semplici domande. Eccole:

 

1. perché lei non vuole prevedere il referendum confermativo da parte del popolo, pur essendo arrivata al governo sull'onda delle primarie vinte da Renzi?;

 

giancarlo pajetta   napolitano   berlinguer giancarlo pajetta napolitano berlinguer

2. Se la legislatura scade a maggio del 2018 e se la riforma viene approvata in autunno o anche nel 2015, nel frattempo resta in vigore l'attuale Senato elettivo o entra subito in vigore quello consultivo? Per dirla più tecnicamente, perché il testo della riforma Costituzionale non include una norma transitoria di salvaguardia che descriva con esattezza cosa succede tra la prima e la quarta lettura, sino cioè all'approvazione definitiva?

 

Insomma, i senatori attuali volevano sapere sino a quando resteranno in carica, ultimi mohicani del bicameralismo perfetto. Maria Elena, ad entrambe le domande, non aveva una risposta e quando la presidente Finocchiaro Anna se n'è accorta ha cercato di coprirla rifugiandosi nell'esperienza. Ma nemmeno lei ha potuto ignorare la scena muta, o balbettante, della titolare delle Riforme. (A quattrocchi, dall’alta della sua esperienza, la Finocchiaro si diverte a sbeffeggiare la “madonnina toscana”: ad ogni argomenti che tocchi, squittisce che deve sentire Matteo…)

 

1402428674 virzi ramazzotti napolitano1402428674 virzi ramazzotti napolitano

Se il Presidente sceglie davvero la finestra di cui sopra, certamente lo fa anche per valutazioni non eccessivamente positive sull'uscita del Paese dalla crisi, poiché quello che gli avrebbe davvero dato grande soddisfazione era lasciare il Quirinale con un Paese non solo costituzionalmente riformato ma anche e soprattutto con meno disoccupazione e più crescita economica.

 

Ma sul Colle sanno bene che in Europa si parla apertamente della necessità di una manovra autunnale da 20 miliardi di euro e se ripensano a quello che è successo per i famosi 80 euro in busta paga prima delle elezioni europee qualche brivido ritorna: sarà una prova difficilissima.

 

1 maria elena boschi e marianna madia1 maria elena boschi e marianna madiamaria elena boschi e napolitanomaria elena boschi e napolitano

Così come non è sfuggito che oggi Confindustria ha rivisto al ribasso le stime di crescita e che il Paese rischia di avvitarsi come con Monti tra tasse e manovre chieste dall'Europa e stagnazione, con le prime che alimentano ancor di più la seconda.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…