donald trump

LA COSA SI FA SERIA: DONALD TRUMP È STATO RICOVERATO IN OSPEDALE – È UNA “MISURA PRECAUZIONALE”, MA NEL VIDEO CHE HA PUBBLICATO PRIMA DEL TRASPORTO NON SEMBRA IN GRAN FORMA – HA LA FEBBRE, È AFFATICATO E FA FATICA A RESPIRARE, MA PER ORA MANTIENE I PIENI POTERI  – COSA SUCCEDEREBBE SE SI AGGRAVASSE? I PRECEDENTI DI REAGAN E BUSH. I REPUBBLICANI SAREBBERO COSTRETTI A TROVARE UN ALTRO CANDIDATO ENTRO IL 3 NOVEMBRE. L'UNICO ORGANO IN GRADO DI SOSPENDERE O RINVIARE LE ELEZIONI È...

 

 

1 – TRUMP PORTATO IN OSPEDALE I MEDICI: AFFATICATO, CURE SPERIMENTALI

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

video di donald trump prima del ricovero

A fine giornata Donald Trump è stato trasportato all'ospedale Walter Reed Medical Center, vicino a Washington, «come misura precauzionale», in seguito all'infezione di Covid-19. È salito a bordo, vestito con il solito completo blu, sull'elicottero Marine One, dopo aver passato l'intera mattinata e il pomeriggio in quarantena alla Casa Bianca.

 

Subito dopo è stato diffuso un breve video in cui il presidente annuncia: «Sto andando al Walter Reed Hospital; faremo in modo che le cose vadano al meglio. La First Lady sta molto bene. Ringrazio tutti, non lo dimenticherò mai».

 

donald trump arriva al walter reed medical center

Per poi aggiungere poco dopo sempre con un video via Twitter: «Me la cavo bene». Il suo medico personale, Sean Conley, ha fatto sapere: «Per i prossimi giorni il presidente continuerà a lavorare negli uffici dell'ospedale; mostra segni di stanchezza, ma conserva un buono spirito».

 

Secondo alcune fonti citate dalla Cnn il leader americano avrebbe la febbre. Il dottor Conley ha anche spiegato che Trump è stato subito trattato «con una singola dose di 8 grammi di Regeneron, un cocktail di anticorpi policlonali». Gli esperti spiegano che si tratta di una terapia sperimentale, spesso adottata per studiare le reazioni dei pazienti al Covid.

 

donald trump arriva in ospedale in elicottero

Donald Trump, 74 anni, e la First Lady Melania, 50, sono risultati positivi al Covid-19 nella notte tra giovedì e venerdì. È stato lo stesso presidente ad annunciarlo via Twitter all'una di notte. La coppia presidenziale è stata immediatamente posta in quarantena. Kayleigh McEnany, portavoce dello Studio Ovale, ha riferito ai giornalisti: «Posso dire con sicurezza che vedrete e sentirete il presidente mentre procede con il suo programma di lavoro. Stiamo studiando diverse possibilità per farlo. Ma vuole parlare al popolo americano».

 

Nel frattempo, però, tutti gli impegni pubblici sono stati sospesi. A cominciare dai comizi programmati per la campagna elettorale. Quasi sicuramente verrà annullato il secondo dibattito con Joe Biden, in programma il 15 ottobre, a Miami e forse anche quello del 22 a Nashville. Vedremo se e come proseguirà la campagna.

 

Per il momento dal fronte democratico arrivano «le preghiere» della Speaker Nancy Pelosi, che, però, sottolinea: «Spero che questa sia un'esperienza istruttiva». Biden, risultato negativo al test, è più aspro: «Mi auguro che tutto ciò serva da monito per tutti: mettevi la mascherina».

 

la stanza di donald trump in ospedale

Ora l'amministrazione deve riorganizzarsi, in un clima di grande tensione e di incertezza, come segnala, tra l'altro, Wall Street che ieri ha aperto in perdita, per poi recuperare. Diversi ministri si sono sottoposti al tampone: tutti negativi. Molti capi di Stato e di governo, da Vladimir Putin al turco Recep Tayyip Erdogan al nostro presidente Sergio Mattarella, hanno inviato messaggi per augurare a Trump «pronta guarigione».

 

E se Donald si aggravasse? L'ipotesi: nuovo candidato

donald trump arriva in ospedale

Flavio Pompetti per “il Messaggero”

 

Donald Trump e la moglie Melania sono entrati in regime di quarantena la notte di giovedì. A norma di protocollo dovranno restare isolati all'interno della Casa Bianca per almeno dieci giorni, e il presidente potrebbe tornare alla piena attività pubblica solo dopo due test dal risultato negativo nello spazio di ventiquattro ore.

 

Decine di comizi dovrebbero essere annullati, e il secondo dibattito televisivo con Joe Biden, che è in calendario per il quindici del mese è ora a rischio. Questa è comunque l'ipotesi di minor impatto, quella che tutti augurano al leader statunitense. Il capo di gabinetto Mark Meadows ha detto ieri che Trump continuerà ad esercitare le sue funzioni istituzionali durante l'isolamento, e che non detterà la lettera di consegna con la quale un presidente autorizza il passaggio di potere temporaneo nelle mani del suo vice.

 

LA PROCEDURA

elicottero di trump porta il presidente in ospedale

Le cose si complicherebbero invece nel caso del tutto ipotetico di un aggravamento delle condizioni di salute di Trump, al punto che il presidente fosse incapacitato a governare. La successione lo sappiamo, spetterebbe al suo vice Mike Pence il quale ieri è risultato negativo al test per il coronavirus, e in via sussidiaria alla leader della camera dei rappresentanti, che al momento è un'avversaria politica: la democratica Nancy Pelosi.

 

cronologia degli spostamenti di donald trump

La procedura è stata disegnata nel 1967, due anni dopo l'imbarazzante attesa che aveva accompagnato l'assassinio di John Kennedy, quando per alcune ore non si sapeva se anche il suo vice Johnson era rimasto vittima dell'attentato. Negli anni successivi la sua applicazione è stata invocata più volte per supposta incapacità fisica o mentale dei presidenti in carica, ma è stata attivata solo tre volte, per breve tempo.

 

Ronald Reagan firmò la dichiarazione a favore di Bush senior nel 1985 prima di un intervento chirurgico per la rimozione di un tumore al colon. Il figlio di quest' ultimo: George W. Bush lasciò lo scettro nelle mani di Dick Cheney per due volte nel 2002 e nel 2007 alla vigilia di altrettante colonoscopie.

gli ultimi giorni di trump prima di risultare positivo

 

Ma cosa accadrebbe questa volta al processo elettorale se Trump non potesse più essere il candidato repubblicano? L'unico organo in grado di sospendere e rinviare la data delle elezioni è la Camera, la cui maggioranza democratica non ha nessun interesse a votare un rinvio, e quindi è facile immaginare che il voto resterà fissato al tre di novembre.

 

I repubblicani in questo caso disperato dovranno scegliere un nuovo candidato, e la disciplina è regolata dallo statuto della direzione del partito all'articolo nove. Le scelte sono due: convocare una nuova convention o chiedere che i 168 membri del Comitato nazionale ne scelgano uno con un voto. La prima strada non è percorribile dati i tempi ristretti, mentre il voto può essere istruito con soli cinque giorni di anticipo.

lo staff di trump preoccupato

 

L'EMERGENZA

L'ipotesi è chiara sulla carta, ma nella realtà non è mai stata testata. I democratici nella campagna elettorale del 1972 si trovarono di fronte all'improvvisa defezione del candidato alla vice presidenza Thomas Eagleton, la cui condizione di precarietà mentale era stata denunciata dalla stampa. Il partito risolse l'emergenza con molto imbarazzo e con un intervento di autorità che consegnò la candidatura all'ex ambasciatore Sargent Shiver, del clan dei Kennedy.

 

donald trump mike pence

Se questa volta i repubblicani dovessero scegliere di seguire lo statuto e sottoporre la verosimile promozione di Mike Pence al voto, rischierebbero di aprire le porte di un vespaio. La selezione che è stata sigillata dalla convention di agosto tornerebbe nelle mani dei delegati dei singoli stati, senza il supporto centripeto che Trump ha esercitato negli ultimi cinque anni sul partito, con la possibilità che vecchie faide e nuova fronda si incrocino in un processo autodistruttivo.

donald trump 2donald trump e hope hicks

 

HOPE HICKS donald trump mike pence convention repubblicana mike pence donald trump 1hope hicks HOPE HICKS TRUMP

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…