“SIAMO TUTTE PUTTANE!” - DOPO LA PARRUCCA (ARANCIONE BOCCASSINI) FERRARA SI METTE IL ROSSETTO: “TUTTI A PIAZZA FARNESE”

1. VIDEO - GIULIANO FERRARA SI METTE IL ROSSETTO PER LA MANIFESTAZIONE A PIAZZA FARNESE

 


2. I TWEET DI FERRARA PER CHIAMARE A RACCOLTA LE SUE "PUTTANE"
@ferrarailgrasso


Viene anche Daniela Santanchè, a piazza Farnese. E Anselma Dell'Olio leggerà testimonianze di grandi spiriti ribelli, compresa la sua.

Farà un salto anche il womanizer in chief? Sarebbe elegante, spiritoso e di successo. Chissà.

E' benvenuta la lobby LGBT

Ovviamente mi metterò il rossetto, e suggerisco a tutti i maschi di fare altrettanto. Rosso fuoco


3. NO ALL'INGIUSTIZIA PURITANA
Giuliano Ferrara per "il Foglio"

A una pena barbarica si deve rispondere con una protesta civile. Sette anni di galera più l'ergastolo politico, niente più cariche pubbliche di alcun genere, e in più un attacco al patrimonio dell'imputato e ai testi della difesa. La "prova logica" oltre ogni possibile "furbizia orientale" impiegata per nasconderla: il Tribunale di Milano ha ratificato e aggravato il dettato della requisitoria del pm Ilda Boccassini, sentenziando alla presenza protettiva del capo dell'ufficio Edmondo Bruti Liberati, e lo ha fatto dopo qualche ora di camera di consiglio in mancanza di prove documentali e testimoniali, in mancanza di una parte lesa.

Se ti piace invitare giovani donne a casa tua, con i tuoi amici magari un po' puzzoni o buzziconi, e se ti prende il ghiribizzo di raccomandare per telefono, esponendoti direttamente, un trattamento umano per una di loro, incappata in una disavventura e trattenuta in Questura, allora meriti la distruzione politica, mediatica e giudiziaria, la gogna e la galera, la paralisi del tuo essere persona e cittadino, a vita.

Tra gli applausi e la gioia malsana di una folla di orribili perbenisti che ha applaudito un tredicenne mentre vomitava insulti al modo di vita del premier nella recita talebana del Palasharp, il Tribunale delle Erinni ha malmenato la giustizia, il senso comune, la prudenza e la saggezza del giudicare. Con l'effetto di una sentenza ad personam, intinta nel pregiudizio antropologico e politico, in un paese in cui la legge, e il giudice bocca della legge, furono calpestati da folle urlanti in nome del pregiudizio di genere.

In America Dominique Strauss-Kahn è stato accusato da una persona, parte lesa e vittima presunta, di averla stuprata. Accusato in modo diretto, immediato e circostanziale. Con una mole di indizi che arriva fino al rinvenimento del suo liquido seminale in loco. Ma lì vige il processo accusatorio, quello vero e non la parodia all'italiana, che mette sullo stesso piano accusa e difesa.

Sicché, dopo avere accertato la non completa idoneità della teste di accusa e parte lesa a sostenere il proprio racconto, per essere stata fragile e inveritiera in precedenti occasioni, il district attorney, il Boccassini di New York, che è eletto dal popolo e non un funzionario per concorso, ha deciso di ritirare l'accusa e di non chiedere il processo. Sarebbe stato un dibattimento squillante, dagli ampi risvolti politici e mediatici (Strauss-Kahn era il candidato naturale a succedere a Nicolas Sarkozy invece di François Hollande), ma i diritti della persona nei paesi liberali vengono prima di tutto.

Da noi, nel rito ambrosiano, anche se non c'è una denuncia di parte, anche se non esistono elementi sensati per parlare di sesso predatorio, di sesso con una minorenne e di concussione per costrizione, tuttavia una campagna di investigazione accanita e guardona, fatta con metodi da stato di polizia, e alimentata da un tifo politico da stadio dei più accaniti, può mettere capo a un processo in cui, in assenza della separazione delle carriere, tre magistrate possono dare libero sfogo al pregiudizio e soddisfare la immensa volontà di gogna e di ingiustizia che affligge una bella parte di questo paese puttaniere, che si rispecchia con squallida gioia nella peggiore sentenza mai scritta nei confronti di un uomo privato e pubblico come è Berlusconi.

Eppure non c'era nemmeno l'aria del sesso predatorio, e in tutte le occasioni private di intrattenimento e di divertimento ad Arcore, anche scollacciato e burlesque, si sentiva a orecchio, e si vedeva a occhio nudo sia pure dentro il buco della serratura del pm, una eco gentile, mite, da "mi consenta" alla Don Pasquale o alla Nemorino, un'atmosfera da Elisir d'amore che non ha niente a che vedere con la cattiveria e penalizzazione di una vicenda interamente privata. Che Berlusconi abbia avuto un comportamento generoso con le ragazze sue ospiti, ha detto proprio ieri Martin Amis, lo scrittore inglese che non è un propagandista di Forza Italia, è "una questione strettamente privata".

Dal momento di quella sentenza viviamo in un paese meno libero. Il destino di Berlusconi, fin da quando si mise a fare politica nell'anno sciagurato del terrore giustizialista, è quello: testimoniare, fra molti equivoci e notori difetti, l'identificazione della sua libertà privata, da sempre in sospetto nell'Italia parruccona e ideologica, con la libertà pubblica. E' per questo che occorre una protesta civile, occorrono parole e calore, non nel senso dell'indignazione ma dell'intelligenza delle cose, per chiarire ed esserci in un brutto momento d'ingiustizia, ma dalla parte giusta. Stasera, piazza Farnese, Roma, ore 19.

 

 

GIULIANO FERRARA CON IL ROSSETTO GIULIANO FERRARA CON IL ROSSETTO GIULIANO FERRARA CON IL ROSSETTO GIULIANO FERRARA CON IL ROSSETTO GIULIANO FERRARA SI TRUCCA COL ROSSETTO IN PREVISIONE DELLA MANIFESTAZIONE A PIAZZA FARNESE GIULIANO FERRARA SI TRUCCA COL ROSSETTO IN PREVISIONE DELLA MANIFESTAZIONE A PIAZZA FARNESE GIULIANO FERRARA SI TRUCCA COL ROSSETTO IN PREVISIONE DELLA MANIFESTAZIONE A PIAZZA FARNESE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…