salvini putin

FIGLI DI PUTIN – SOROS ATTACCA SALVINI: “GLI ITALIANI HANNO DIRITTO DI SAPERE SE È A LIBRO PAGA DELLA RUSSIA. PUTIN VUOLE DOMINARE L'EUROPA – TUTTI I “LINK” DEL GOVERNO CON MOSCA: I RAPPORTI DEL NEO MINISTRO DELLA DIFESA ELISABETTA TRENTA CON GLI IDEOLOGI DI VLAD – ECCO PERCHÉ, VISTO DALLA RUSSIA, L’ESECUTIVO SALVINI-DI MAIO ARRIVA NEL POSTO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO

1 – L’ATTACCO DI SOROS A SALVINI: “LA RUSSIA INFLUENZA IL GOVERNO”

Luca Pagni per la Repubblica

SOROS

 

George Soros, fino alla fine del 2017 uno degli uomini più ricchi del mondo e finanziatore di iniziative politiche dell' ala liberista del Partito Democratico americano, oltre che europeista convinto non ci ha girato attorno: « Sono molto preoccupato per l' influenza che ha la Russia sul governo appena eletto in Italia. Come dimostra la posizione sulla fine delle sanzioni » .

 

Poi è andato dritto al punto: « Non so se Matteo Salvini ha ricevuto finanziamenti da Mosca, ma credo che l' opinione pubblica italiana avrebbe il diritto di sapere se è a libro paga di Putin » .

 

matteo salvini giura da ministro

Un attacco senza precedenti, a pochi giorni dall' insediamento del leader della Lega al ministero degli Interni. Il quale non gli ha fatto mancare una risposta altrettanto diretta: « Mai ricevuto una lira, un euro o un rublo dalla Russia. Ritengo Putin uno degli uomini si Stato migliori e mi vergogno del fatto che in Italia venga invitato a parlare uno speculatore senza scrupoli come il signor Soros».

 

george soros

L' ultimo giorno della tredicesima edizione del Festival dell' economia di Trento si è chiuso col botto. La presenza del finanziere americano, accreditato fino all' anno scorso di un patrimonio personale di 25 miliardi poi scesi a 8 dopo aver distribuito il resto in beneficenza, è stata tenuta "coperta" fino all' ultimo momento.

 

Soros è stato chiamato a partecipare a un dibattito sulla crisi dell' Unione europea, di cui si è detto grande sostenitore fin dalla sua fondazione, temi di cui aveva parlato anche pochi giorni fa a Parigi.

 

Vladimir Putin entra nelle acque ghiacciate del lago Seliger

Ma se in Francia era tornato a chiedere che i governanti ritrovino unità per rispondere alla crescita dei partiti populisti, a Trento li ha attaccati direttamente. Prendendo come bersaglio il nuovo governo italiano e il suo rappresentante più critico nei confronti di Bruxelles, Matteo Salvini.

 

Ammonendo il governo appena sorto a non fidarsi: « Putin non vuole distruggere l' Europa perché ne ha bisogno per gli accordi commerciali sulle materie prime, ma la vuole dominare».

 

salvini putin

Per Soros, Salvini e il governo Conte sono da ascrivere tra i nemici " interni" dell' Europa. All' esterno, le maggiori difficoltà non arrivano solo da est, ma anche da oltre Atlantico: « La politica economica di Donald Trump è sbagliata e pericolosa per gli Stati Uniti ma anche per il resto del mondo.

 

Ha provato ad attaccare la Cina ma ha capito che Pechino è l' unica potenza che potrebbe resistergli e ora si è deciso a stringere accordi. A pagarla sarà l' Europa, se non dimostrerà di essere unita».

 

2 – WEB E UNIVERSITÀ. QUELLA RETE FRA MOSCA E IL NUOVO POTERE

Gianluca Di Feo per la Repubblica

 

elisabetta trenta e mattarella

Visto con gli occhi di Mosca, il nuovo governo italiano arriva nel posto giusto e nel momento giusto. Il nostro Paese infatti è centrale per due pilastri della strategia putiniana: le grandi reti per la distribuzione di idrocarburi e la costruzione di una sfera d' influenza nel Mediterraneo.

 

L' insediamento di un esecutivo che nel contratto definisce la Russia non un nemico ma un potenziale alleato, chiedendo la revoca delle sanzioni, offre così un' occasione unica per scardinare il fronte occidentale e minare gli equilibri dell' Alleanza atlantica.

 

luigi di maio matteo salvini

Al Cremlino hanno cominciato da tempo ad "attenzionare" Lega e M5S. Li hanno sostenuti nella contestazione di Matteo Renzi con la loro propaganda online, in particolare con il sito Sputnik e la tv satellitare Russia Today: una campagna che ha spinto nel novembre 2016 l' allora premier a chiedere l' intervento del Consiglio Supremo di Difesa, massimo organo della sicurezza nazionale.

 

Nel libro "Supernova" Marco Canestrari, ex collaboratore di Gianroberto Casaleggio, e Nicola Biondo, ex direttore dell' ufficio di comunicazione pentastellato alla Camera, hanno ricostruito i canali carsici che permettevano ai messaggi filo-russi di entrare nelle reti web più o meno ufficialmente legate ai grillini.

elisabetta trenta

 

Fondamentale la figura di Sergei Zheleznyak, imprenditore dei media ed ex membro della Duma che cura le relazioni europee per conto del partito Russia Unita. A Roma ha incontrato diversi esponenti del Movimento, incluso Alessandro Di Battista. Poi ha accolto a Mosca Manlio Di Stefano, invitato al congresso dei parlamentari putiniani.

 

Dopo l' occupazione dell' Ucraina Sergei Zheleznyak è stato inserito nella lista nera degli Stati Uniti. Ma questo non gli ha impedito di moltiplicare le sue frequentazioni italiane. Che hanno riguardato anche la Lega, fino a portare Matteo Salvini nel marzo 2017 a sottoscrivere un' intesa formale con Russia Unita.

 

E' lui il referente principale di Gianluca Savoini, ex giornalista della Padania e amico del leader leghista, che ha creato un' associazione per aiutare gli imprenditori del Nord a investire in Russia, con una particolare attenzione alla Crimea, che ha forti potenzialità turistiche.

PUTIN SALVINI

 

E non bisogna dimenticare l' accordo stretto dall' Università statale Lomosov di Mosca con la Link Campus University di Roma, da cui proviene parte della classe di governo designata da Luigi Di Maio.

 

L' ateneo privato capitolino l' ha definita «una delle tante collaborazioni», ricordando che la «Lomosov ha rapporti pure con la Bocconi». Ma le relazioni con l' accademia moscovita sono nate sulla scia dell' ingresso nel capitale della Link di Stephen Roh, avvocato svizzero il cui studio londinese è stato uno snodo del Russiagate.

 

PUTIN BERLUSCONI

E Lomosov e Link hanno creato un master a cui avrebbero dovuto partecipare Elisabetta Trenta, neoministro della Difesa, con Ivan Timofeev, ritenuto dall' Fbi il primo a segnalare allo staff di Donald Trump l' esistenza delle mail trafugate a Hillary Clinton, e Olga Zinovieva, che dalle pagine di Sputnik sostiene la politica putiniana e la necessità di una guerra d' informazione contro l' Occidente.

 

Fino alle elezioni, però, l' investimento verso gli schieramenti di Salvini e Di Maio era considerato di secondo livello: il principale referente restava Silvio Berlusconi, l' unico a vantare un' amicizia con il nuovo Zar.

 

E il limite per i russi è proprio l' assenza di rapporti personali diretti con i leader dei movimenti populisti, elemento determinante nella loro valutazione di affidabilità: per i russi contano gli uomini, non i programmi.

 

Ma ora il Cremlino potrà rapidamente rendersi conto di come cambieranno le cose a Roma.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…