alfredo mantovano pnrr recovery

IL PNRR È MIO E ME LO GESTISCO IO – IL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, L’UOMO PIÙ ASCOLTATO DALLA MELONI, VA ALL’ATTACCO DELLA CORTE DEI CONTI, CHE RITIENE IL RECOVERY IN PERICOLO PER L’IMPREPARAZIONE DEI TECNICI: “UN’INVASIONE DI CAMPO BELLA E BUONA. DOVE È SCRITTO CHE LA CORTE DEI CONTI HA LA COMPETENZA DI SOSTITUIRSI ALLA COMMISSIONE UE” – SECONDO L’ULTIMO MONITORAGGIO DEL MEF, È STATO IMPIEGATO IL 61% DEI FONDI ARRIVATI DA BRUXELLES: 117,5 MILIARDI DI EURO PER 178MILA PROGETTI

1 – PNRR: IMPEGNATO 61% DEI FONDI, 178 MILA PROGETTI REGISTRATI

Pnrr Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

(ANSA) - Oltre 178mila progetti registrati per un costo ammesso a finanziamento di 117,5 miliardi di euro. E' lo stato di avanzamento del Pnrr secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, che fa riferimento all'ultimo censimento condotto dall'Ispettorato generale per il Pnrr del Ministero dell'Economia su Regis, la piattaforma telematica che monitora tutte le articolazioni del Recovery italiano.

 

RATE DEL PNRR PER L'ITALIA - LA STAMPA

In conto della spesa già ammessa a finanziamento significa in pratica che il 61% dei 191,5 miliardi di fondi europei assegnati all'Italia dalla Recovery and Resilience Facility è già collegata ad una misura avviata o in fase di partenza. In termini assoluti, la maggioranza degli investimenti si concentra a Nord, dove se ne contano 80.205 (44,9%), mentre nel Mezzogiorno sono 65.237 (36,5%) e altri 29.942 riguardano territori delle Regioni del Centro Italia. Sono invece 2.969 quelli etichettati come 'ambito nazionale' perché non direttamente collocabili in una sola area del Paese.

 

2 – MANTOVANO CONTRO LA CORTE DEI CONTI "SUL PNRR UN'INVASIONE DI CAMPO"

Estratto dell’articilo di Francesco Grignetti per “La Stampa”

 

alfredo mantovano giorgia meloni

Da vero potente, Alfredo Mantovano, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio che è anche responsabile politico dei servizi segreti, si schermisce. Scusi, non è un male lasciare polizia e Guardia di Finanza in balìa degli spifferi? «Le nomine si faranno», dice. E di più non concede.

 

L'uomo più ascoltato da Giorgia Meloni è molto più esplicito sulla magistratura italiana. Ad esempio sulla Corte dei Conti, che ritiene il Pnrr in pericolo per la scarsa levatura dei tecnici. «Una invasione di campo bella e buona. Ditemi dove è scritto che la Corte dei Conti ha questa competenza, di sostituirsi alla Commissione Europea nel vaglio sul Pnrr». Non è un giudizio troppo severo? «Ah, dovrei stare zitto? Dobbiamo essere cornuti e mazziati?».

 

alfredo mantovano giorgia meloni

Sala nobile della fondazione Treccani, quella dell'enciclopedia. Si presenta l'ultimo libro dell'ex senatore Giovanni Pellegrino, uno che ha pesato nella politica italiana negli Anni Novanta. Il suo libro s'intitola Dieci anni di solitudine, Rubbettino, ed è un "inside" clamoroso sui fatti di quegli anni. A presentarlo ci sono Carlo Nordio e Luciano Violante, Gherardo Colombo e Miguel Gotor. Sala gremita di ex della sinistra. Amici e nemici della Seconda Repubblica.

 

[…]

 

In sala si fa il silenzio, però, quando parla Mantovano, perché è l'uomo forte di questo governo. Si fa un bilancio della nostra storia. Prima stoccata: «Vedo aumentare con il passare del tempo i nostalgici della Prima Repubblica. Qualcuno dimentica però che nei primissimi anni dopo la guerra, in alcuni territori la lotta tra italiani continuò. Ci furono morti».

 

GIORGIA MELONI ALFREDO MANTOVANO

Seconda stoccata: «Non credo che ci siano nostalgici anche di quel ventennio che si aprì con Piazza Fontana (1969, ndr) e si chiuse con la caduta del Muro di Berlino. Furono anni di stragi devastanti, di costante destabilizzazione».

 

[…] Aggiunge il sottosegretario: «Con il governo Draghi e con l'attuale si è andati avanti con la desecretazione di documenti segreti su quegli anni. Le carte sono ora all'Archivio di Stato». È un messaggio totalmente criptico, ma gli addetti ai lavori sanno che sono finalmente leggibili carte sul Lodo Moro e i collegamenti tra mondo arabo e Kgb.

 

alfredo mantovano

Alla magistratura penale è rivolta la stoccata finale. «Con il cosiddetto "diritto vivente" il governo dei giudici, in materie etiche, di salute, e di ambiente, ha sostituito il governo della legge. Ma è venuto il momento di fare le riforme, per il riequilibrio tra i poteri come prevede la Costituzione».

alfredo mantovanomario draghi giorgia meloni alfredo mantovano

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