luigi di maio davide casaleggio alessandro di battista beppe grillo

LE SPINE NEL FIANCO DI LUIGINO DI MAIO? BEPPE GRILLO E ALESSANDRO DI BATTISTA - I DUE “APOLIDI” A CINQUE STELLE DA UN LATO RANDELLANO SALVINI E IL SUO ATTEGGIAMENTO SUI MIGRANTI E DALL’ALTRO CRITICANO LE SCELTE DEL M5S “DI GOVERNO”, DALLA GIUSTIZIA ALL’ILVA DI TARANTO

GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

Gli stessi parlamentari grillini li hanno battezzati - chi ironicamente, chi affettuosamente - i due «apolidi» dei 5 Stelle. Trattasi di Alessandro Di Battista e Beppe Grillo. Entrambi, seppur in maniera assai diversa, più che sganciarsi dal Movimento ormai al governo, sono stati sganciati. Il primo, Di Battista, è in giro per le Americhe, come direbbe lui, e di lì lancia strali nei confronti dell'alleato Matteo Salvini che non vengono mai raccolti dai suoi compagni d'avventura in Italia.

 

BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA

Definisce «insensate» le parole di chi (ossia il leader della Lega) dice che «la pacchia è finita» e sottolinea che «chi attraversa il canale di Sicilia ha il diritto di essere salvato». Essendo più giovane e, soprattutto, avendo più da perdere di Grillo, Di Battista affonda sempre il coltello a metà e, una volta sì e l'altra anche, ci tiene a corredare le sue affermazioni con un «Luigi è un amico».

 

Di Battista è in viaggio, ma le sue esternazioni sono più che frequenti e sempre seguite dal rigoroso silenzio dei dirigenti 5 Stelle. È stato dato un ordine di scuderia dall' ufficio stampa, e nessuno scarta dalla linea. Lontano dagli occhi lontano dal cuore, si direbbe. Lui - Di Battista - apparentemente non sembra soffrire troppo per questo stato di cose: «Odio la politica da professionista», ripete a quei pentastellati che, riservatamente, gli chiedono che intenda fare: punta alla premiership al prossimo giro, scommettendo sul fatto che il governo giallo-verde non avrà vita lunga, o pensa al Campidoglio?

DI BATTISTA CANCELLIERI DI MAIO A RAGUSA

 

Sorte analoga, e non da ora, sta subendo chi il Movimento lo ha inventato. Ovvero Beppe Grillo. L'ultima uscita del comico genovese riguardava il carcere, che a suo avviso andrebbe abolito. Il Pd, che non vedeva l'ora, è partito lancia in resta sfornando una dichiarazione all'ora per dire che il fondatore contraddiceva Alfonso Bonafede.

 

Il Guardasigilli, invece, non ha proferito verbo né mosso un sopracciglio. Come se nessuno avesse parlato. Era successo qualcosa del genere qualche tempo fa. Quando Grillo aveva immaginato di trasformare l' Ilva di Taranto in un parco giochi. Quella volta Di Maio lo trattò con un certo grado di sufficienza: «Sono opinioni personali». Punto.

 

GRILLO - DI BATTISTA - DI MAIO

A Grillo non è andata meglio quando, due settimane fa, per dar manforte a Virginia Raggi, ha rilasciato una dichiarazione spericolata: «A Roma non ci sono buche».

Ma tutto si poteva aspettare tranne che, dopo le ironie dei social, intervenisse anche la sua ex fedelissima Roberta Lombardi per dargli torto. Però così è stato. Come proseguiranno le vite parallele dei 5 Stelle e dei loro «apolidi»? Lo capiremo solo seguendo le prossime puntate.

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