CHI TOCCA RE GIORGIO, MUORE! - INDAGATO IL PROCURATORE DELLA CORTE DEI CONTI DI BOLZANO CHE HA DENUNCIATO INGERENZE DEL QUIRINALE NELLE INDAGINI SU DURNWALDER: I PM DI ROMA LO ACCUSANO DI CALUNNIA E OFFESE ALL’ONORE DI BELLA NAPOLI (LESA MAESTA’!) - MA IL CAPO DELLO STATO E IL PRESIDENTE BOLZANINO HANNO DOVUTO AMMETTERE DI AVER PARLATO DELL’INCHIESTA SULL’USO PRIVATO DI 1,6 MLN € PUBBLICI. DAVVERO NESSUNA INIZIATIVA È STATA PRESA?…

1. INDAGATO PROCURATORE REGIONALE CORTE CONTI BOLZANO - DA PM ROMA, ACCUSATO DI CALUNNIA E OFFESE ONORE CAPO DELLO STATO
(ANSA)
- Il procuratore regionale di Bolzano della Corte dei Conti Robert Schulmers e' indagato dalla procura di Roma per calunnia e offese all'onore del capo dello Stato. Le accuse riguardano il contenuto di alcune lettere in cui il magistrato parla di 'avvertimenti' da parte dei vertici della magistratura contabile e di 'ingerenze' del Quirinale.

Al centro della vicenda le lettere inviate da Schulmers a vari interlocutori, e per conoscenza alla mailing list di tutti i magistrati della Corte dei Conti (quasi 500 persone) nelle quali, in sostanza, afferma di aver ricevuto 'avvertimenti' (''ti-ci distruggono'') dal procuratore generale della Corte dei Conti Salvatore Nottola e dal presidente Luigi Giampaolino in merito alle sue attivita' di controllo nei confronti dei vertici politico-istituzionali della provincia autonoma di Bolzano.

Da qui l'ipotesi di calunnia prospettata dagli inquirenti romani. Nelle stesse missive Schulmers fa riferimento anche ad ingerenze del Colle e cio' gli e' valsa anche l'iscrizione nel registro degli indagati per offese all'onore del Capo dello Stato. Nottola e Giampaolino sono stati ascoltati dal procuratore Giuseppe Pignatone e dagli aggiunti Francesco Caporale e Nello Rossi come persone informate sui fatti. Sulla vicenda gli inquirenti romani procedono anche per un'ipotesi di abuso d'ufficio, contro ignoti, in relazione al contenuto delle missive del procuratore regionale di Bolzano.

Sullo ''scambio di lettere tra magistrati contabili circa un presunto 'interessamento' della Presidenza della Repubblica su procedimenti promossi dalla Procura Regionale del Trentino Alto Adige della Corte dei Conti nei confronti dei vertici della Provincia di Bolzano'', era intervenuto ieri il Quirinale per precisare, con una nota, che ''si tratta con tutta evidenza di relazioni e di questioni interne alla magistratura contabile, che dovranno trovare nella medesima sede le necessarie spiegazioni e soluzioni''.

''Non corrisponde al vero, comunque - veniva inoltre sottolineato - che la Presidenza della Repubblica sia stata interessata ad inchieste sull'uso di fondi riservati della Provincia, di cui d'altronde non c'e' alcun riferimento nel documento illustrato dal Presidente Durnwalder nel corso di un colloquio istituzionale con il Capo dello Stato avvenuto all'inizio del mese di giugno del 2012''.


2. DURNWALDER, IL PRESIDENTE FU AVVISATO DEL DOSSIER
Marco Lillo per "Il Fatto Quotidiano"

Alla fine il Quirinale e il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano lo hanno dovuto ammettere: il 5 giugno scorso durante l'incontro tra Giorgio Napolitano e Luis Durnwalder si è parlato delle inchieste della Procura Regionale della Corte dei Conti che infastidivano il Presidente della Provincia autonoma.

Non solo: quel giorno Durnwalder ha consegnato un dossier nel quale un funzionario pubblico indagato in due vertenze dal procuratore della Corte dei Conti Robert Schulmers si lamentava con il Capo dello Stato del comportamento del suo "accusatore contabile", almeno per altre inchieste.

Oggi Durnwalder sottolinea che solo quattro mesi dopo quell'incontro ha scoperto di essere indagato anche in una terza inchiesta del solito Schumlers, quella nella quale gli si contesta di avere usato illecitamente 1,6 milioni di euro provenienti dal fondo del presidente perché proprio su quell'indagine il procuratore generale della Corte dei Conti Salvatore Nottola - dopo l'intervento del Quirinale su di lui - ha bacchettato il suo sottoposto in Trentino.

Le improvvide ammissioni del presidente altoatesino hanno imposto ieri anche al Colle di ammettere con un comunicato quello che non si poteva più negare. Il Colle sulle lettere dei magistrati contabili sostiene trattasi "con tutta evidenza di relazioni e di questioni interne alla magistratura contabile, che dovranno trovare nella medesima sede le necessarie spiegazioni e soluzioni".

Poi, aggiunge: "Non corrisponde al vero che la Presidenza della Repubblica sia stata interessata ad inchieste sull'uso di fondi riservati della Provincia" di Bolzano, "di cui d'altronde non c'è alcun riferimento nel documento illustrato dal presidente Durnwalder nel corso di un colloquio istituzionale con il Capo dello Stato avvenuto all'inizio del mese di giugno del 2012".

Quindi il dossier c'è, si parla della Procura della Corte dei Conti, ma non dell'inchiesta sui fondi riservati, che allora era ignota. Una notizia che - esattamente come nel caso della lettera del Colle al procuratore generale della Cassazione per l'amico Nicola Mancino - mai sarebbe stata conosciuta dalla pubblica opinione se Il Fatto non avesse fatto il suo dovere, pubblicando il carteggio tra Nottola e Schumlers che lavavano i panni in pubblico nel sito dell'associazione nazionale dei magistrati contabili.

Il Colle non spiega se e quali iniziative furono adottate dopo quelle lamentele. E soprattutto se davvero il procuratore generale della Corte dei Conti Salvatore Nottola è stato convocato pochi giorni dopo l'incontro - come racconta Schulmers nella sua lettera di avere appreso dallo stesso Nottola - al Quirinale da un personaggio molto importante che gli avrebbe posto domande critiche sull'attività di Schumlers, costretto a difendersi.

Tutto parte da un articolo del Fatto di domenica scorsa nel quale si riportano i contenuti di un carteggio devastante (e ignorato dalla stampa nazionale e dalle agenzie) tra il procuratore regionale della corte dei conti del Trentino Alto Adige, Robert Schumers e il procuratore generale nazionale Salvatore Nottola, la massima autorità dell'accusa in materia contabile in Trentino e in Italia si confrontano a colpi di sciabola davanti a centinaia di loro colleghi iscritti alla mailing list.

Schulmers contesta il voltafaccia di Nottola che improvvisamente il 25 gennaio scorso gli chiede di archiviare l'inchiesta sul fondo del presidente Durnwalder e di ritirarsi dal conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale, sollevato dal presidente della provincia.

Durnwalder aveva usato, secondo l'accusa, 1,6 milioni di fondi pubblici per fini privati. Schulmers nella sua lettera a Nottola collega l'improvviso stop al pressing del Quirinale e conclude: "A mio avviso si tratta semplicemente di ingerenze indebite, che, mi sembra chiaro, non ritengo dovrebbero esistere all'interno di una magistratura. Come ritengo altresì che quella che è stata posta in essere da parte del Quirinale, piaccia o non piaccia, sia un'altra interferenza indebita".

Durnwalder ieri ha negato di avere parlato dell'indagine sui fondi riservati ma ha confermato di avere informato il Capo dello Stato anche di due indagini allora in corso della Corte dei Conti, quella sull'aumento di capitale della società dell'aeroporto di Bolzano e quella sull'acquisizione da parte della Provincia di energia gratuita.

Ma il presidente non ha aggiunto la cosa più importante: era stato già citato a giudizio dal procuratore Schumlers per altre due indagini, sul rimborso IRAP a una società di trasporto e per una consulenza.

 

Durnwalder, NICOLA MANCINO MANCINO NICOLA NICOLA MANCINO E MOGLIE Giampaolino Luigi GIUSEPPE PIGNATONE GIUSEPPE PIGNATONEProcuratore Giuseppe Pignatone

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA