goffredo bettini gianni letta giuseppe conte

TOMO TOMO CACCHIO CACCHIO, SI MUOVE L'ASSE BETTINI-LETTA - IL GURU DI ZINGARETTI E L'EMINENZA AZZURRINA STANNO NEGOZIANDO L'APPOGGIO AL GOVERNO DI PEZZI DI FORZA ITALIA - IL QUIRINALE NON VUOLE MAGGIORANZE RACCOGLITICCE E HA FATTO INTENDERE CHE, AL POSTO DEI RENZIANI, CI DOVRÀ ESSERE UN NUOVO GRUPPO, CON TANTO DI FORMALIZZAZIONE E NOME - CONTE HA SMENTITO CHE CI SIA LUI DIETRO LA REGISTRAZIONE DEL MARCHIO "INSIEME CON TE"

Ilario Lombardo per "la Stampa"

 

goffredo bettini

Per il secondo giorno di fila Giuseppe Conte esce per una passeggiata fuori da Palazzo Chigi. Fresco di barbiere, lungo via del Corso rallenta il passo, si ferma per qualche selfie, chiacchiera, sorride, misura l'umore della gente che lo saluta. Appagato, torna nel suo ufficio ancora più convinto di aver fatto la mossa giusta. Poco prima di mezzogiorno ha fissato un confine, oltre il quale aveva promesso non avrebbe consentito a Matteo Renzi di spingersi. «Un confine di dignità», lo aveva definito.

 

goffredo bettini gianni letta giuseppe conte

La dignità e «la credibilità faticosamente costruita in Europa», sostiene Conte, di chi non vuole essere trascinato in un rodeo impazzito di tatticismi esasperati, veti, promesse infrante, che congelerebbe ogni azione di governo per sanare le ferite della pandemia e della crisi economica. Se Renzi ritirerà le ministre di Italia Viva dal governo quello sarà il punto di non ritorno: perché Conte riterrebbe impossibile sedere nella stessa stanza con Renzi.

 

gianni letta foto di bacco

Al suo posto dovrebbe spuntare un'alternativa in Parlamento per mantenere in piedi i numeri della maggioranza. Ed è questo lo scenario che si impone un minuto dopo la mossa di Conte. Un gruppo di «responsabili» prenderebbe il posto dei renziani. Nulla è deciso, perché fino all'ultimo Conte vuole sperare che Renzi si fermi. «Ritirare le ministre sarebbe una lacerazione troppo grave e per me inaccettabile».

 

renzi conte

Il premier è convinto di trovare senatori e deputati intenzionati a voltare le spalle all'opposizione, e su questo è pronto a sfidare la perplessità non solo del Pd ma anche del Quirinale. «Spunteranno al momento giusto» dice Goffredo Bettini, il consigliere del Pd, che, a sentire Renzi, starebbe negoziando con Gianni Letta l'appoggio di pezzi di Forza Italia. Certo, il percorso va costruito bene e dovrà durare qualche giorno.

 

Il Colle è terrorizzato dall'incubo di una maggioranza slabbrata, appesa a singoli parlamentari, e ha fatto intendere che la ricomposizione della maggioranza dovrà comunque essere sostenuta da un nuovo gruppo, con tanto di formalizzazione e nome (e l'unico a disposizione per le regole del Senato che vietano la creazione di gruppi che non abbiano partecipato alle elezioni è quello dei centristi dell'Udc).

 

bettini

Dopo il ritiro della delegazione di Iv, Conte andrà al Quirinale, prenderà l'interim dei due ministeri e chiederà al presidente Sergio Mattarella di riferire in Parlamento. L'idea è di fare una semplice informativa, senza un voto di fiducia, che si rivelerebbe rischiosissimo. Subito dopo risalirebbe al Colle per rimettere il mandato e affidarsi al Capo dello Stato. Se avrà il reincarico, nelle immediate consultazioni - secondo i suoi piani - dovrebbe partecipare anche il neonato gruppo dei responsabili, che a quel punto avrebbe trattato il proprio ingresso nel governo.

 

Il test sui numeri in Parlamento sarebbe conseguente. Il primo appuntamento in Aula, dove, di fronte a Renzi, Conte svelerà «chi deve assumersi la responsabilità di questa crisi», non dovrebbe essere immediato. È probabile che passerà qualche giorno da quando le ministre si dimetteranno, in modo da permettere al governo di licenziare il quinto decreto Ristori e lo scostamento di bilancio.

 

renzi mattarella

In quei giorni potrebbe succedere di tutto. È probabile che il Pd spingerà per ritentare con Renzi e al Colle non escludono che possa essere Mattarella in fase di consultazioni, con Conte ancora saldo a Chigi, a cercare di ricompattare la coalizione politica. Dunque, con Iv dentro. Il premier invece è intenzionato a tirare dritto, deciso a lasciare come altra unica opzione il voto anticipato.

 

Conte dà mandato di smentire che ci sia lui dietro la registrazione del marchio "Insieme con te" (gioco di parole evidente) ma la notizia della nascita del partito del premier rimbalza per tutto il giorno tra i politici e non sembra una coincidenza.

 

alessandra locatelli con sergio mattarella e giuseppe conte

A sentire lui però, giura di non puntare a una sua lista personale ma piuttosto alla guida del M5s. Di sicuro, la decisione di sfidare Renzi ha il vantaggio di ricompattare dietro Conte i grillini come non succedeva da mesi. Altre ipotesi, un governissimo o un governo politico senza di lui a Palazzo Chigi, segnerebbero la fine del suo rapporto con il M5s. E l'inizio di un'altra storia tutta da scrivere.

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…