trapani dali fazio

A TRAPANI UN PROCURATORE PER SINDACO. DOPO AVER MESSO ANTONIO D’ALI’ AL SOGGIORNO OBBLIGATO, SCATTANO GLI ARRESTI DOMICILIARI PER L’ALTRO CANDIDATO DI CENTRO DESTRA, GIROLAMO FAZIO - DUE INCHIESTE PARALLELE: D’ALI’ ACCUSATO DI ADERIRE A “COSA NOSTRA”, FAZIO PER MAZZETTE SUL TRASPORTO LOCALE

 

1. TRAGHETTI AVVELENATI

 

Salvo Palazzolo per la Repubblica

 

FRANCESCO LO VOIFRANCESCO LO VOI

Mazzette sui fondi riguardanti il trasporto marittimo. Un'operazione dei carabinieri dei comandi provinciali di Palermo e Trapani, coordinata dal procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Dino Petralia e dal sostituto Luca Battinieri, ha fatto scattare gli arresti domiciliari per il deputato regionale Girolamo Fazio, ex sindaco di Trapani, e per il funzionario della Regione Siciliana Giuseppe Montalto. E' andato invece in carcere l'armatore Ettore Morace.

 

E' bufera sulla campagna elettorale di Trapani, dopo la richiesta di soggiorno obbligato per il candidato Tonino D'Alì, un provvedimento della magistratura colpisce anche l'altro candidato del centrodestra, l'avvocato Fazio, arrivato nel 2012 all'Assemblea regionale siciliana con il Pdl, poi è passato al gruppo misto. Intanto, la procura di Palermo annuncia una conferenza per le 11,30 in cui verranno illustrati i particolari dell'indagine che ha portato ai provvedimenti del giudice delle indagini preliminari.

 

USTICA LINESUSTICA LINES

Montalto è il segretario particolare dell'assessore alle infrastrutture Giovanni Pistorio. Il suo era un ruolo politico non essendo dipendente della Regione e da due anni è di fatto io braccio destro di Pistorio. Lo scorso anno sono state bandite le nuove gare sul trasporto marittimo che valevano 63 milioni di euro per le isole minori con aliscafi e 56 milioni di euro per la Siremar.

 

Ettore MoraceEttore Morace

In entrambe le gare un ruolo chiave lo ha avuto Morace con Ustica Lines e poi in società con i Franza anche nella Siremar. Ci sono state molte tensioni su queste gare perché il dipartimento guidato da Fulvio Bellomo ha rivisto i criteri riducendo gli importi. Morace minacciò di bloccare gli aliscafi e all'Ars

 suo grande difensore era il deputato ex sindaco di Trapani Fazio. I due hanno avuto anche rapporti stretti per il Trapani Calcio e Fazio candidato sindaco aveva indicato la moglie di Morace in squadra.

 

GIROLAMO FAZIOGIROLAMO FAZIO

Morace oltre a guidare il Trapani è con i Franza il re del mare in Sicilia avendo di fatto quasi un monopolio suo trasporti con le isole minori. Adesso rischia anche di avere problemi la società che perde una guida sicura proprio a ridosso della stagione estiva .

 

 

2. E D' ALI’ VA AL SOGGIORNO OBBLIGATO

 

Emanuele Lauria Alessandra Ziniti per la Repubblica

 

La notifica è arrivata un' ora dopo la scadenza del termine per la presentazione delle candidature. «Se fosse arrivata prima si sarebbe certamente ritirato », afferma sicuro l' avvocato Gino Bosco, uno dei due legali che da anni assiste il senatore forzista Tonino D' Alì, l' uomo politico più potente della città che adesso corre per la poltrona di sindaco. Senatore "socialmente pericoloso", secondo i pm della Dda di Palermo che, ad otto mesi dalla sentenza d' appello che ha in parte assolto D' Alì e in parte prescritto le accuse di mafia, ha chiesto alla sezione misure di prevenzione del tribunale il soggiorno obbligato per il senatore che ieri è volato subito a Roma da Berlusconi per decidere il da farsi.

 

ANTONIO DALI ANTONIO DALI

«La persecuzione giudiziaria continua. Due volte assolto e nuovamente aggredito. Sento il dovere in questo momento di sospendere ogni mia personale attività di campagna elettorale», il commento a caldo di D' Alì che ha gioco facile nel puntare il dito contro la "giustizia ad orologeria" per quel provvedimento arrivato con «tempistica cadenzata in maniera da precludere ogni alternativa ».

 

Cosa deciderà da fare D' Alì è ancora presto per dirlo. La richiesta di soggiorno obbligato, che muove da quella che la procura definisce "l' appartenenza a Cosa nostra accertata giudizialmente che ne qualifica la pericolosità sociale", verrà discussa in tribunale nell' udienza del 18 luglio, ad elezioni amministrative concluse. A Trapani, i suoi fedelissimi, a cominciare dai 72 consiglieri comunali, si sono riuniti in comitato civico e daranno vita ad una manifestazione pubblica, forse già domani, per chiedergli di non abbandonare la corsa a sindaco.

 

Una corsa che, pardossalmente, vede i due candidati più accreditati, D' Alì per Forza Italia e Psi e il suo ex figlioccio Mimmo Fazio, sostenuto da cinque liste civiche e Udc, sfidarsi con il rischio di ritrovarsi sindaci azzoppati da pendenze giudiziarie.

 

ANTONIA E ANTONIO DALI ANTONIA E ANTONIO DALI

Un' inchiesta lunghissima quella che vede D' Alì accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per i suoi contatti con esponenti di rilievo delle cosche trapanesi, a cominciare da Matteo Messina Denaro, il cui padre era guardiano agricolo della famiglia D' Alì. Accuse che però non hanno mai portato ad una condanna. L' appello, a settembre, ha dichiarato la sua colpevolezza fino al 94 dichiarando però prescritti i reati. Dopo quella data nessuna prova di un sostegno dato dal senatore a Cosa nostra.

 

«Il messaggio è inequivocabile: al di fuori del percorso elettorale democratico qualcuno vuole e può far sì che io non possa impegnarmi come sindaco», aggiunge D' Alì mentre un altro dei suoi legali, l' avvocato Stefano Pellegrino ipotizza l' illegittimità della richiesta della Procura. «La misura di prevenzione di soggiorno obbligato è sempre una richiesta di limitazione della libertà personale e come tale deve passare da un' autorizzazione a procedere del Parlamento».

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…