TRAVAGLIO: “DONATO BRUNO? TUTTO ACCADE PERCHÉ NAPOLITANO VUOL PIAZZARE ALLA CONSULTA, DOPO IL SUO AMICHETTO AMATO, ANCHE IL SUO AMICHETTO VIOLANTE. E VIOLANTE PUÒ PASSARE SOLO SE HA I VOTI DI FORZA ITALIA. E FORZA ITALIA LO VOTA SOLO SE IN CAMBIO IL PD VOTA BRUNO”

Donato Bruno Donato Bruno

Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

 

Ragazzi, che spettacolo. Dopo vent’anni passati a ripetere la frottola della magistratura politicizzata e delle toghe rosse che colpiscono solo a destra e mai a sinistra, i berluscones e i loro house organ sono costretti a commentare la notizia che il padre del leader del centrosinistra è indagato per la bancarotta di una sua società.

 

Oddio, che dire? Semplice: che le toghe, per quanto rosse, vogliono colpire il premier e segretario Pd perché è alleato di Berlusconi e con lui sta riformando la giustizia. Il Giornale: “Preso in ostaggio il papà di Renzi. Giustizia a orologeria”.

 

Il Foglio: “Mozzorecchi all’arrembaggio: un vecchio fascicolo dissotterrato dopo le lunghe ferie” per “colpire un premier di sinistra” (sic) e per giunta “trentenne” (ri-sic) “attraverso il babbo”. Libero: “Babbo avvisato, Matteo sistemato. L’inchiesta sembrava destinata all’archiviazione. La svolta dopo l’offensiva del governo sulle ferie dei magistrati e la responsabilità civile. Solo una coincidenza? I precedenti di Mastella e Berlusconi autorizzano qualche dubbio”.

Luciano Violante Luciano Violante

 

A parte il fatto che l’inchiesta è iniziata 6 mesi fa dalla bancarotta della società e non da uno sfizio dei pm, e che la proroga è obbligatoria per legge, e che le indagini non sono mai sembrate destinate all’archiviazione (nessuno sapeva nemmeno che esistessero prima della richiesta di proroga notificata a Tiziano Renzi, non citofonata ai giornali), e che c’è una lieve contraddizione nell’accusare i magistrati di lavorare poco ma anche di lavorare troppo, resta da spiegare per quale misterioso motivo il Partito dei Giudici abbia indagato pure Nichi Vendola, leader di Sel, che non è alleato di B. e non sta riformando la giustizia.

 

Da mesi Libero, come pure il Fatto, racconta giustamente la vicenda imbarazzante del pied à terre messo gratuitamente a disposizione dal banchiere Marco Carrai a Renzi quand’era sindaco di Firenze, e delle relative indagini della Procura: se queste dovessero approdare a qualcosa, Libero protesterebbe coi pm perché indagano su una notizia svelata anche da Libero?

RENZI E NAPOLITANO AL GIURAMENTO RENZI E NAPOLITANO AL GIURAMENTO

 

Siccome non c’è limite al ridicolo, il Fatto scopre che Donato Bruno, candidato del partito unico Forza Pd alla Consulta assieme al suo dioscuro Luciano Violante, è indagato a Isernia per appropriazione indebita e interesse privato su strane consulenze milionarie.

 

Debora Serracchiani, neppure lontana parente della Debora Serracchiani che chiedeva trasparenza al Pd prima di diventarne vicesegretaria, fa spallucce e ripete la solita solfa sulla presunzione di non colpevolezza, come se questa obbligasse i partiti a mandare un inquisito alla Consulta.

 

“L’avviso di garanzia – dice la Serracchiani – serve all’indagato per poter far chiarezza”. Ora, qui non c’è alcun avviso di garanzia: c’è un’indagine sul sospetto che Bruno si sia intascato soldi pubblici non suoi. Se fosse in corsa per una municipalizzata, sarebbero affari di chi lo nomina, e se fosse in corsa per un ente locale sarebbero affari di chi lo candida e di chi lo vota.

Giuliano Amato Giuliano Amato

 

Ma Bruno è in corsa per la Consulta. Hanno una vaga idea, Serracchiani & C., di che cosa sia la Corte costituzionale? I suoi membri durano in carica 9 anni e in quel lunghissimo periodo godono della stessa immunità dei parlamentari, cioè non possono essere arrestati, né intercettati né perquisiti senza l’autorizzazione della Corte stessa. Infatti non s’è mai visto uno già indagato diventare giudice costituzionale.

 

Anche perché – diversamente che per i parlamentari – la legge non prevede la decadenza neppure in caso di condanna. E se, Dio non voglia, Bruno fosse rinviato a giudizio, e magari condannato a pena detentiva, che ne sarebbe del massimo organo di garanzia costituzionale della Repubblica?

 

Debora Serracchiani seduta tra i simboli del PD Debora Serracchiani seduta tra i simboli del PD

Tutto accade perché Napolitano vuol piazzare alla Consulta, dopo il suo amichetto Amato, anche il suo amichetto Violante. E Violante può passare solo se ha i voti di Forza Italia. E Forza Italia lo vota solo se in cambio il Pd vota Bruno. Naturalmente se Renzi fa il bravo sulla giustizia (niente falso in bilancio e niente autoriciclaggio). Come direbbe il Sassaroli di Amici miei, è tutta una catena di affetti che né io né voi possiamo spezzare. A caval Donato non si guarda in bocca.

 

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”