viktor orban giorgia meloni

VATTI A FIDARE DEGLI AMICI – TROVATA L’INTESA SULLE NUOVE NORME IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE IN EUROPA, MA POLONIA E UNGHERIA, GUIDATE DA GOVERNI VICINI (IDEOLOGICAMENTE) ALLA MELONI, VOTANO CONTRO – SODDISFATTO IL MINISTRO DELL’INTERNO ITALIANO, PIANTEDOSI, DOPO UNA GIORNATA DI SCONTRI E SCAZZI – LA SPARATA DEL PREMIER UNGHERESE, VIKTOR ORBAN, DA SEMPRE PUNTO DI RIFERIMENTO DELLA DUCETTA: "BRUXELLES ABUSA DEL SUO POTERE. VOGLIONO RICOLLOCARE I MIGRANTI IN UNGHERIA CON LA FORZA. È INACCETTABILE"

giorgia meloni viktor orban

Estratto dell'articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”

 

L'accordo è storico: per la prima volta, dopo sette anni di negoziati su due diverse proposte, i governi dell'Unione europea hanno trovato un'intesa per cambiare le norme che regolano il diritto d'asilo. Una riforma che introduce elementi di solidarietà per aiutare i Paesi di primo approdo (chi rifiuta la ridistribuzione dovrà pagare 20 mila euro a migrante), ma anche più vincoli per far sì che gli Stati come l'Italia si assumano le loro responsabilità nella gestione degli arrivi, seguendo una procedura accelerata per l'esame delle domande d'asilo. In cambio, Roma ha chiesto più margini per espellere gli "irregolari": non solo verso i Paesi di origine, ma anche verso quelli in cui sono transitati.

 

olaf scholz giorgia meloni

Un passaggio cruciale che, insieme ad altri piccoli correttivi, ha convinto il ministro Matteo Piantedosi a sostenere quella che in mattinata aveva definito «una riforma destinata a fallire». Per il via libera definitivo bisognerà ora negoziare con il Parlamento europeo, ma la parte più difficile è ormai alle spalle.

 

L'intesa è arrivata ieri sera alle 20 al Consiglio Affari Interni convocato a Lussemburgo, ma non è stato affatto semplice raggiungerla. Il braccio di ferro è durato per tutta la giornata. Da una parte il ministro Matteo Piantedosi, dall'altra parte la sua collega tedesca Nancy Faeser. Un confronto-scontro decisamente duro, a tratti molto teso, andato in scena proprio nelle ore in cui a Roma la premier Giorgia Meloni riceveva il cancelliere Olaf Scholz.

 

SALVINI E PIANTEDOSI - MEME BY GIAN BOY

A dividere i due ministri, la questione dei diritti dei migranti. Di qua – con il sostegno della Francia – il governo della coalizione semaforo formata da socialisti, liberali e verdi, preoccupato per le espulsioni verso Paesi che non garantiscono il rispetto dei diritti umani. Di là l'esecutivo nazionalista che si è battuto per avere mano libera sulle espulsioni. «Non vogliamo diventare il centro di raccolta degli immigrati per conto dell'Europa» ha sbottato il titolare del Viminale.

 

MATEUSZ MORAWIECKI GIORGIA MELONI MEME

«Abbiamo scongiurato l'ipotesi che l'Italia e tutti gli Stati membri di primo ingresso venissero pagati per mantenere i migranti irregolari nei propri territori» ha spiegato in serata il ministro, che ha rivendicato l'atteggiamento di «responsabilità» del governo italiano. Cosa che non hanno fatto i Paesi guidati dai governi "amici": Polonia e Ungheria hanno votato contro. Si sono invece astenute la Slovacchia, la Lituania, Malta e la Bulgaria. Ma non è servito a molto: la riforma è stata approvata con un voto a maggioranza qualificata. Durissimo Viktor Orban: «Bruxelles abusa del suo potere. Vogliono ricollocare i migranti in Ungheria con la forza. Questo è inaccettabile» scrive su Facebook.

 

giorgia meloni con il presidente della tunisia kais saied 2

Tra i punti più critici, i concetti di "connessione" e di "Paese terzo sicuro" nel quadro dei rimpatri. Di fronte all'impossibilità di espellere i migranti nei loro Stati d'origine, l'Italia vorrebbe poterli mandare nei Paesi in cui sono transitati e con i quali hanno avuto "connessioni", per esempio la Tunisia. […] il compromesso finale consentirà ai singoli Stati membri di avere piena autonomia nel definire un Paese come sicuro e anche nello stabilire le eventuali "connessioni", che saranno molto blande[…].

 

[…] Sul fronte della responsabilità, la riforma prevede per tutti gli Stati l'obbligo di contribuire, ma con la facoltà di scegliere tra ridistribuzione e contributi finanziari: chi non intende accogliere i richiedenti asilo dovrà pagare 20 mila euro a migrante. Finiranno in un fondo comune che servirà per finanziare interventi sulla dimensione esterna. […]

i resti del barcone del naufragio di cutro

 

Sul fronte della responsabilità, invece, vengono introdotti nuovi obblighi per gli Stati di primo approdo come l'Italia. L'esame delle domande d'asilo dei migranti che arrivano da Paesi con un tasso di riconoscimento inferiore al 20%, dunque con poca probabilità di essere accolte, dovrà essere effettuato attraverso una "procedura di frontiera" e concludersi entro 12 settimane, durante le quali i richiedenti potranno essere detenuti.

 

I Paesi dovranno assicurare un numero predefinito di "posti" a livello europeo: 30 mila (l'Italia chiedeva 20 mila) per arrivare a processare fino a 120 mila domande l'anno, con un tetto massimo per ogni singolo Paese, superato il quale i governi potranno sospendere l'applicazione della procedura speciale.

naufragio cutro

 

Viene inoltre esteso il periodo durante il quale uno Stato ha la responsabilità dei migranti arrivati sul suo territorio: 24 mesi contro i 12 previsti dalla legislazione vigente […]

VIKTOR ORBAN GIORGIA MELONI AL CONSIGLIO EUROPEO grecia abbandona i migranti in mare 8BARE FUORI - MEME SUL GOVERNO E I MIGRANTI BY CARLI olaf scholz giorgia meloni 4MATTEO PIANTEDOSI MEME viktor orban giorgia meloni ursula von der leyen

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO