emerson fittipaldi giorgia meloni

DITE A GIORGIA MELONI CHE EMERSON FITTIPALDI È INSEGUITO DAI DEBITI – I MEDIA BRASILIANI SONO RIMASTI SORPRESI DALLA NOTIZIA CHE L'EX CAMPIONE DI FORMULA 1 CORRERA' CON FRATELLI D'ITALIA PER UN SEGGIO DA SENATORE PER GLI ITALIANI IN SUDAMERICA – IN PATRIA FITTIPALDI È COINVOLTO IN DECINE DI PROCESSI APERTI PER DEBITI ACCUMULATI CHE SUPEREREBBERO I 10 MILIONI DI EURO. PER QUESTO DA 6 ANNI SI È RIFUGIATO IN FLORIDA…

Emiliano Guanella per “La Stampa”

 

emerson fittipaldi 1

Il più veloce corridore al mondo per due stagioni (1972 e 1974) in Formula Uno, Emerson Fittipaldi correrà per un seggio da senatore per gli italiani in Sudamerica, anche se nel suo Brasile ultimamente lo ricordano di più per gli enormi debiti accumulati, che lo hanno costretto da 6 anni a rifugiarsi in Florida.

 

L'ex campione è volato da Miami a Roma per annunciare il suo sbarco in politica tra le fila di Fratelli d'Italia e ora è atteso nella sua terra natale. La notizia ha sorpreso i media locali, che si sono occupati di lui per decine di processi aperti per debiti accumulati che supererebbero i 55 milioni di reais, circa 10 milioni di euro. Pilota abilissimo sulle piste, come uomo d'affari non ha avuto la stessa fortuna, accumulando una serie di fallimenti nelle diverse attività in cui si è cimentato.

 

emerson fittipaldi 2

La giustizia brasiliana è famosa per la sua lentezza, i debiti e gli interessi relativi sono cresciuti e a complicare le cose è sopraggiunto l'"esilio" di Fittipaldi, che dal 2016 risulta domiciliato negli USA: il cambio di residenza dalla Florida a San Paolo sarebbe arrivato in extremis per poter presentarsi alle elezioni del 25 settembre. Tra le imprese creditrici c'è la "Sax Logistica" di San Paolo, che ha chiesto di farsi pagare un compenso pattuito di circa 80.000 euro per dei servizi prestati nel 2012 e nel 2014 in occasione delle gare automobilista "Sei ore di San Paolo" organizzate da due società di Fittipaldi, la Novo Horizonte e la Endurance.

 

emerson fittipaldi

L'avvocato Paulo Carbone ha condotto la lunga vertenza che si è sbloccata con un accordo tra le parti un mese fa solo dopo il via libera della giustizia alla confisca di una Patrick Racing usata nel 1989 e una Coopersucar del 1976 oltre a dei trofei di Fittipaldi come parte del pagamento. Fittipaldi, spiega il legale, non si è mai presentato alle udienze, i suoi avvocati hanno sempre sostenuto che il loro assistito non risiedeva fiscalmente e non aveva beni propri in Brasile. «È stato un peccato non poterlo conoscere di persona, ma l'importante è che siamo riusciti a chiudere il caso».

 

Emerson Fittipaldi

Sul sito di ricerca Escavador, che riprende tutti i processi aperti in Brasile, si trovano diverse pagine riferite alle cause legate alle imprese di Fittipaldi. Il Banco do Brasil, principale banca pubblica brasiliana, vuole riscuotere un prestito nel 2014 per l'acquisizione di una fabbrica di alcool etanolo nello Stato di Mato grosso do Sul. La banca Safra ha erogato un prestito per l'avvio di una concessionaria di veicoli, in marzo la giustizia ha preso di mira un contratto siglato dall'ex pilota con la Magnum Tires per una campagna pubblicitaria di una marca di pneumatici.

 

Interpellato sui suoi debiti dal quotidiano "Estado de Sao Paulo", Fittipaldi ha sostenuto che il 92% del totale è già stato risolto, con processi chiusi e archiviati. «Ho promesso che avrei pagato tutto e così sto facendo. Mancano solo due giri al traguardo di questo Gran Premio, entro la fine dell'anno sarà tutto risolto». Ha poi spiegato le ragioni del suo debutto in politica, confessandosi ammiratore di Silvio Berlusconi e del presidente brasiliano Jair Bolsonaro che disputerà la rielezione una settimana dopo il voto legislativo italiano. «La richiesta di candidarmi è arrivata direttamente da Giorgia Meloni, che sta seguendo i passi di Berlusconi. È una donna intelligente e ama il suo Paese, sarà un onore per me poter aiutare il suo partito».

emerson fittipaldi 4

 

La partita elettorale, per lui, è difficile. A causa della riduzione del numero dei parlamentari al Sudamerica spetta un solo seggio al Senato e due alla Camera; Fittipaldi se la deve vedere con gli italo argentini guidati da Ricardo Merlo, senatore del Maie e campione di preferenze, sempre stato eletto da quando esiste il voto per gli italiani all'estero. Debiti a parte, per l'ex pilota sarà davvero una corsa complicata da vincere.

emerson fittipaldi 5emerson fittipaldi 3emerson fittipaldi 6

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…