A CIASCUNO LA SUA “TRATTATIVA” (TUTTO IL MONDO È PAESE) - VENGONO FUORI LE LETTERE SEGRETE SUGLI ACCORDI TRA IL GOVERNO INGLESE E I TERRORISTI SEPARATISTI DELL’IRA: LA PACE IN CAMBIO DI UN’AMNISTIA

Enrico Franceschini per "la Repubblica"

C'era un segreto dietro gli storici accordi di pace mediati da Tony Blair nel 1998 tra cattolici e protestanti in Irlanda del Nord. Per la precisione, ce n'erano centottantasette: tanti quanti le lettere inviate dal governo britannico a militanti "fuggitivi" dell'Ira, l'Irish Republican Army, l'esercito clandestino separatista, per dare loro garanzie che non erano più ricercati per terrorismo. Il prezzo della pace, una sorta di amnistia collettiva, ora venuto alla luce con conseguenze potenzialmente esplosive per la regione.

A renderlo di dominio pubblico ha provveduto un caso fortuito: l'anno scorso John Downey, exmilitante dell'Ira sospettato di essere l'autore dell'attentato che uccise quattro soldati britannici (e sette loro cavalli) ad Hyde Park nel 1982, uno degli attacchi più gravi in trent'anni di conflitto, ha lasciato l'Irlanda in cui si era rifugiato per andare in vacanza in Grecia. Doveva cambiare volo all'aeroporto londinese di Gatwick, ma è stato fermato, arrestato e messo in prigione.

Il processo contro di lui, tuttavia, non si farà: nei giorni scorsi un tribunale britannico ha rivelato l'esistenza di una «lettera segreta» con cui il Regno Unito «garantisce» a Downey che non verrà più perseguito. I giudici affermano che quella specie di salvacondotto gli fu dato «erroneamente », forse per l'esistenza di prove schiaccianti; ma una volta dato, aggiungono, non può essere ritirato, altrimenti sarebbe come averlo attirato a Londra con
un tranello. Così l'uomo è stato liberato ed è potuto tornare in Irlanda.

A quel punto però le "lettere segrete" non erano più segrete. Il governo di David Cameron ha ammesso che ne sono state inviate 187, di cui 148 dai precedenti governi laburisti di Blair e Brown, 38 da quello attuale. Peter Robinson, primo ministro protestante del governo autonomo congiunto (ne fanno parte anche i cattolici) nord-irlandese, ha definito inaccettabile che un elemento così importante del processo di pace sia stato tenuto nascosto a lui e al suo partito, minacciando di dimettersi a meno di un'indagine giudiziaria sull'amnistia ai combattenti dell'Ira.

Minaccia non da poco: la caduta del governo metterebbe in pericolo la pace, in una regione in cui la tensione tra le due parti resta alta. Ieri Cameron è corso ai ripari dando a Robinson quasi ciò che voleva: un giudice condurrà «un'inchiesta indipendente » sulla vicenda, afferma il leader conservatore, ribadendo l'importanza di salvaguardare la pace in Irlanda del Nord; e in serata Robinson si è detto «soddisfatto » dell'iniziativa, ritirando la minaccia di dimettersi.

Martin McGuinness, vice-premier cattolico nel governo autonomo ed ex-comandante dell'Ira, lo accusa di ipocrisia: l'esistenza delle lettere ai "fuggitivi", sostiene, a Belfast era nota a tutti. Ma a Londra i giornali di destra insorgono: «Se è stata data l'amnistia ai terroristi dell'Ira», titola il Daily Mail, «perché non darla anche ai nostri parà che combatterono in Irlanda del Nord?». Sebbene per ora la miccia in grado di riaccendere la guerra civile tra cattolici e protestanti sembri spenta, le 187 lettere segrete sono fiammiferi in grado di farla di nuovo bruciare.

 

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