minorenne fermata in turchia isis maria giulia sergio

FRA LA VIA EMILIA E LA JIHAD - UNA MINORENNE DI PIACENZA FERMATA IN TURCHIA: VOLEVA ARRUOLARSI NELL’ISIS - IL PADRONE DELLA CASA DOVE È STATA FERMATA È ACCUSATO DI GESTIRE UN TRAFFICO DI COMBATTENTI INTERNAZIONALI PER IL CALIFFO

MINORENNE ITALIANA TURCHIA ISISMINORENNE ITALIANA TURCHIA ISIS

Elisabetta Rosaspina per il “Corriere della Sera”

Quella casa, nel quartiere di Mithatpasa, ad Adana, città di 2 milioni di abitanti nel sud della Turchia, era nel mirino della polizia da tempo. Ma quando, domenica scorsa, gli agenti hanno fatto irruzione , non si aspettavano di trovare, tra gli inquilini, anche una minorenne italiana. L’operazione era stata decisa all’indomani dell’attacco terroristico che ha provocato 99 morti ad Ankara, durante una marcia, e che il governo turco attribuisce all’Isis. 
 

Adana, a pochi chilometri dal confine con la Siria, è uno snodo cruciale nel via vai di volontari di ogni nazionalità che cercano di raggiungere l’Isis o altri gruppi ribelli per combattere contro l’esercito di Bashar al-Assad. O, magari, a fianco dei curdi contro l’Isis. Dall’inizio dell’anno, la polizia locale ne ha intercettati 75. 
 

ISISISIS

Al consolato italiano di Smirne, dunque, è arrivata la segnalazione della presenza di una cittadina italiana di 17 anni, senza genitori, fermata e consegnata al servizio immigrazione per essere rimpatriata. Ufficialmente alla ragazza, figlia di un’italiana di origini piacentine e di un tunisino che risiedono nella periferia di Parigi, non è stato contestato alcun reato o alcuna intenzione di commetterne. Ma, al momento, non è stato neppure escluso che intendesse seguire in Siria il resto del gruppo, composto da quattro francesi, un indonesiano, un saudita, un tedesco, un egiziano e un tunisino, tutti «parcheggiati» nello stesso appartamento. 
 

Il padrone di casa, invece, è stato arrestato con l’accusa di gestire un traffico di combattenti internazionali candidati ad arruolarsi nelle truppe del «Califfo». La polizia lo accusa di aver affittato locali anche a nove algerini e quattro marocchini, arrivati ad Adana per unirsi all’Isis: oltre ad alloggiarli, l’uomo era la loro guida; e, dall’esame dei documenti sequestrati, probabilmente anche il loro tramite con i reclutatori in attesa dall’altra parte del confine, in Siria. 
 

MARIA GIULIA SERGIO ISISMARIA GIULIA SERGIO ISIS

Farnesina e autorità consolari italiane non vogliono sentire accostare questo caso a quello di Maria Giulia Sergio - Fatima dopo la conversione all’Islam e alla causa jihadista - la ventottenne emigrata un anno fa con il marito albanese da Inzago a qualche angolo del Califfato, in Siria o altrove. Nulla autorizza per ora ad affermare che la minorenne trovata ad Adana ne stesse seguendo le orme. 
 

«Il nostro compito adesso è quello di fornire assistenza e tutela a una cittadina italiana, come capita spesso con altri connazionali fermati dalla polizia per qualche irregolarità nei documenti» si limitano a rispondere dal consolato di Smirne, distante oltre mille chilometri da Adana. 
 

Qualche aspetto oscuro, però, non manca. Avvisati, i genitori sono rimasti a Parigi, accontentandosi per ora di essere rassicurati telefonicamente sulle ottime condizioni di salute della figlia. Che, stando a fonti giornalistiche, si sarebbe opposta all’espulsione. Invano. La magistratura turca avrebbe infatti respinto il suo ricorso. 
 

MINORENNE FERMATA IN TURCHIA ISIS MARIA GIULIA SERGIOMINORENNE FERMATA IN TURCHIA ISIS MARIA GIULIA SERGIO

 

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…