maria elena boschi etruria banca

VIENI AVANTI, ARETINA! - L'ANTITRUST 'ASSOLVE' LA BOSCHI: NESSUN CONFLITTO DI INTERESSI. QUANDO SI APPROVAVANO I DECRETI SULLE BANCHE LEI NON C'ERA, E SE C'ERA NON VOTAVA, E SE VOTAVA COMUNQUE NON SI È ARRICCHITA (ANZI HA PERSO SOLDI SU ETRURIA) - LA RICHIESTA ERA ARRIVATA DA DI BATTISTA

Da www.ansa.it

fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria  9fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria 9

 

Il ministro Maria Elena Boschi non ha alcun conflitto di interessi sulla vicenda del salvataggio della Banca Etruria. A sostenerlo è l'Antitrust, riferiscono fonti qualificate dell'Authority, in una risposta al deputato del movimento cinque stelle Alessandro Di Battista, che aveva sollecitato un pronunciamento sulla vicenda. Di Battista aveva sollevato la questione in una lettera inviata all'Antitrust lo scorso 22 dicembre.

 

fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria  6fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria 6

L'esponente dei cinque stelle chiedeva se esistessero gli estremi di un conflitto di interessi in capo al ministro Boschi e ai suoi familiari per la vicenda del salvataggio della Banca Etruria. L'Autorità, sulla base delle competenze ad essa assegnate dalla legge Frattini, ha esaminato la posizione della Boschi per verificare in primo luogo la presenza del ministro alle riunioni decisive sul salvataggio delle banche, poi se gli atti (o le eventuali omissioni) del ministro abbiano avuto un "incidenza specifica e preferenziale" sul suo patrimonio (e su quello del coniuge o dei parenti fino al secondo grado) e infine se vi sia stato un danno per l'interesse pubblico.

fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria  5fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria 5

 

Nella risposta a Di Battista, l'Antitrust esclude che il comportamento della Boschi possa rientrare nei due casi previsti dalla legge. Sul primo punto, quello riguardante l'incidenza sul suo patrimonio, l'Antitrust osserva che la Boschi partecipò solo alla riunione del consiglio dei ministri del 10 settembre, quando fu approvato lo schema preliminare del decreto legislativo 180 da inviare alle commissioni parlamentari per il parere previsto dalla legge.

 

fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria  2fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria 2

Il ministro non partecipò invece alle riunioni del 6 e 13 novembre nel corso delle quali il governo esaminò e approvò il decreto. E non avendo preso parte alle riunioni, stando alla legge sul conflitto di interessi al ministro non può essere imputato un comportamento volto ad accrescere il proprio patrimonio.

 

Anche sul secondo punto, l'Antitrust "assolve" la Boschi: per parlare di danno pubblico, si osserva nella risposta a Di Battista, bisognerebbe che il ministro avesse compiuto atti idonei "ad alterare il corretto funzionamento del mercato", circostanza che per l'Antitrust è palesemente non rinvenibile in questo caso. Un eventuale danno, sottolineano le fonti dell'Antitrust, potrebbe derivare unicamente dall'inerzia dei commissari speciali chiamati dal decreto legislativo approvato dal consiglio dei ministri a risanare le banche.

 

boschi leopolda boschi leopolda

Nella risposta al deputato M5s, l'Antitrust dà conto delle presenze del ministro Boschi nelle riunioni del consiglio dei ministri dove sono stati esaminati i provvedimenti legati al sistema bancario. Sulla base dei dati ricevuti da Palazzo Chigi, l'Autorità segnala che Maria Elena Boschi non è stata presente alla riunione del 20 gennaio 2015 che ha dato il via libera al decreto numero 3/2015 sul sistema bancario;

 

è stata invece presente nella riunione del 10 settembre 2015 che ha approvato lo schema preliminare del decreto legislativo numero 180 sulle banche (ma non ha poi partecipato alle riunioni del consiglio dei ministri del 6 e del 13 novembre nel corso delle quali quel decreto legislativo è stato esaminato e poi approvato);

PITRUZZELLAPITRUZZELLA

 

e , infine, non ha partecipato alla riunione del consiglio dei ministri del 22 novembre che ha approvato il decreto cosiddetto "salva-banche". Per quanto riguarda invece la dichiarazione sulle attività patrimoniali del ministro Boschi e dei suoi familiari, l'Antitrust segnala che essa fu presentata il 21 maggio 2014 e non riportano il possesso di azioni bancarie della Banca Etruria (ma il questionario impone l'obbligo di dichiarare il possesso di azioni solo sopra i 50 mila euro).

DI BATTISTA ANA 4DI BATTISTA ANA 4

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO