Alberto Pinna per il “Corriere della Sera”
Diventa un caso, politico e giudiziario, la decisione del governatore della Sardegna Christian Solinas di aprire ad agosto le discoteche, quando si coglievano già i primi segnali della seconda ondata di coronavirus. La «confessione» ai giornalisti di Report di due consiglieri regionali della maggioranza di centrodestra (ci sono state «pressioni da parte degli imprenditori del settore») ha innescato un' inchiesta della Procura della Repubblica di Cagliari per epidemia colposa e altri reati.
christian solinas e flavio briatore
Venti di bufera anche sul fronte politico; le rivelazioni non vengono da due esponenti di secondo piano: Angelo Cocciu è capogruppo di Forza Italia, Giovanni Satta vicecapogruppo del Partito Sardo d' Azione. Cocciu è stato smentito dal coordinatore regionale di FI Ugo Cappellacci: «Ha parlato a titolo personale, assessori, consiglieri e partito non condividono». E una cappa di silenzio è calata su Satta. Tace Solinas, che è anche segretario nazionale del PSd' Az, e l' orientamento della maggioranza pare essere quello di non fare commenti.
«Il governatore è furibondo» filtra, qualcuno ritiene probabili le richieste di dimissioni per i due che però resistono e hanno fatto intendere che non rinunceranno agli incarichi.
Inchiesta giudiziaria e versante politico s' incrociano sull' ordinanza emessa da Solinas l' 11 agosto in particolare sul parere del comitato tecnico scientifico regionale: il documento non è stato messo a disposizione della redazione di Report (che perciò lo ha definito «fantomatico»).
E anche ieri Solinas non lo ha reso pubblico, ignorando le sollecitazioni della Cgil e del presidente regionale dell' Anci: «Se c' è - ha intimato Emiliano Deiana - lo tirino fuori subito. Se non c' è, vuol dire che i soldi di pochi hanno contato più della salute di tutti i sardi». Ma il parere esiste? Ed è negativo o positivo? Lo si saprà presto, perché fra i primi atti del pool che indaga (4 magistrati) c' è la richiesta di esibizione dell' ordinanza nella quale il parere è citato due volte con le formule «sentito» e «acquisito».
Quindi non necessariamente scritto - così si fa notare in ambienti del centrodestra - ma comunicato verbalmente, con una procedura che però, trattandosi di una decisione delicata e controversa, non sarebbe usuale. Se il parere fosse stato acquisito verbalmente, la Procura sentirebbe presto i componenti del comitato - fra i quali l' autorevole infettivologo Stefano Vella - come persone informate sui fatti.
Certo è comunque che l' apertura delle discoteche consentì le «notti folli» in Costa Smeralda e nelle decine di altre discoteche sulle coste della Sardegna, con Billionaire, Phi Beach, Just Cavalli, Country Club e Sottovento gremiti di vacanzieri scatenati, spesso senza mascherine; e dopo Ferragosto l' inevitabile boom dei contagi, portato sulla Penisola dai turisti al rientro: soltanto nel Lazio più di 1.200 i positivi provenienti dalla Sardegna.
Ancora veleni politici. Il documento che sollecitava Solinas ad aprire le discoteche, proposto dal centrodestra, è stato firmato anche da 4 consiglieri del Pd e uno di Leu: «Una scelta bipartisan infelice e dannosa - polemizza la Cgil - perché nei fatti ha devastato il sistema sanitario del Nord Sardegna», oggi sull' orlo del collasso e con epicentro Sassari che - parole del sindaco Nanni Campus - «ha una situazione drammatica con numeri da zona rossa».
2 - «LE PRESSIONI DEI GESTORI SU NOI POLITICI» CAGLIARI INDAGA PER EPIDEMIA COLPOSA
Valentina Errante per “il Messaggero”
Ventiquattrore di anarchia e poi la firma dell' ordinanza che, in controtendenza con le decisioni del governo, lasciava le discoteche aperte in Sardegna. Così era andata la notte dell' 11 agosto scorso, quando, sulla base di un parere del comitato tecnico scientifico (Cts, che nessuno però sembra avere mai letto), l' Aula aveva votato un ordine del giorno della giunta guidata dal Presidente Christian Solinas, accogliendo dopo mille polemiche le istanze dei gestori dei locali della Costa Smeralda: musica, balli e serate potevano continuare.
Un atto che adesso è al vaglio della procura di Cagliari che ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, per epidemia colposa. Perché lunedì sera, dalle parole di alcuni consiglieri regionali, intervistati da Report è emerso con chiarezza che l' amministrazione era consapevole del rischio e, soprattutto, che, nessuno in Regione avesse visionato quel parere del Cts. L' ipotesi dei pm è che quella decisione abbia favorito la diffusione dei contagi, prima nell' Isola e poi nelle altre regioni d' Italia. Il primo passo sarà l' acquisizione degli atti alla Regione, per capire se il parere fantasma esistesse o no. Poi l' audizione delle persone informate sui fatti.
Quasi con candore, davanti ai microfoni di Report, Angelo Cocciu, capogruppo di Forza Italia, e Giovanni Satta, vice capogruppo del Partito Sardo d' Azione, hanno ammesso: «Avevamo pressioni da parte degli imprenditori del settore». Cocciu non ha difficoltà a dire che in caso di annullamento delle serate, penali esorbitanti avrebbero interessato locali come il Billionaire e il Phi Beach. Insomma quelle istanze hanno prevalso sulla tutela della salute. «Non si trattava dice Cocciu - di tenere aperte le discoteche fino al 31 agosto, perché così avremmo ammazzato la Sardegna, considerato che il contagio iniziava a crescere. Solo uno o due giorni. Abbiamo rischiato un po'».
E ammette: «Quasi tutti abbiamo chiesto Presidente, dai qualche giorno in più, perché è possibile che ci siano delle problematiche». Le immagini degli assembramenti e dei locali che si sono trasformati in cluster con la folla di vacanzieri in pista hanno fatto il giro dei social. Tanto che anche la procura di Tempio Pausania aveva aperto un fascicolo con la stessa ipotesi di reato.
Il giallo, adesso, riguarda il parere del comitato tecnico scientifico.
Nel sevizio televisivo, il consigliere Dario Giagoni, capogruppo della Lega, non è stato in grado di confermare il contenuto del documento che supportava la decisione politica. Così dopo l' acquisizione degli atti saranno convocate a Palazzo di giustizia tutte le persone informate sui fatti.
A cominciare dai componenti del Cts, poi i consiglieri di maggioranza e opposizione, perché il via libera alla discoteche era passato in Aula con l' approvazione trasversale: quattro sì del Pd, uno di Leu e voto contrario di M5s e Progressisti.
Governatore e assessori potrebbero essere ascoltati a stretto giro.
Tra i primi a chiedere di poter visionare quel documento è l' esponente dei Progressisti Massimo Zedda, che ha rafforzato i suoi dubbi sull' esistenza del parere - o sulla valutazione negativa nascosta dalla Giunta - anche davanti ai microfoni di Report. Nessun commento dal governatore Solinas, né dall' assessore della Sanità Mario Nieddu. Parlano invece, e vanno all' attacco, i Cinquestelle.
La deputata Paola Deiana chiede la dimissioni di Solinas e della sua Giunta. «Per Solinas, Nieddu e Company - afferma la parlamentare - la salute dei sardi è solamente merce di scambio: loro sapevano che i contagi ad agosto stavano aumentando».
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