"YOUTUBE STORY" DI GLAUCO BENIGNI
Videoblog di Glauco Benigni
http://www.youtube.com/user/glaucobenigni/featured
1 - LE PROVINCIE DELL'IMPERO...
Il 19 giugno 2007 YouTube annuncia che nove versioni «locali» del sito sono da quel momento disponibili in Brasile, Francia, Irlanda, Italia, Giappone, Olanda, Polonia, Spagna e Gran Bretagna. In occasione di questo primo stadio di internazionalizzazione sono state tradotte l'homepage e le funzioni di ricerca; col tempo ogni bacino linguistico della Comunità potrà utilizzare qualsiasi altro strumento previsto e le diverse sezioni Video, Canali, Categorie e Comunità.
«YouTube sarà ora più accessibile e interessante per un pubblico internazionale» dichiara Chad raggiante. «Non vediamo l'ora di estendere questo progetto, nei prossimi mesi, anche agli altri Paesi». In previsione di questa estensione linguistica, ma anche geoculturale, erano stati messi a punto un gran numero di accordi con alcuni dei maggiori soggetti europei.
Tra questi, oltre alle menzionate BBC e Cuatro, i manager di Google-YouTube avevano siglato con Rai (Rainet e RaiNews 24); con l'altra spagnola Antena 3; con la Tv portoghese RTO e i network olandesi VPRO e NPO. E inoltre canali dedicati erano stati creati per alcune grandi squadre di calcio europee, quali il Chelsea, il Milan, il Barcellona e il Real Madrid. Una verà novità è costituita dall'arrivo su YouTube di alcuni canali di organizzazioni uma- nitarie e no profit, tra cui: Greenpeace, Friends of the Earth, la UNHCR e Médecins du Monde.
Questo importante «pezzo» delle attività e della comunicazione nel pianeta in effetti mancava e queste adesioni sono state salutate da una parte della Comunità con grande affetto. A oggi la presenza di Greenpeace è assicurata da circa 2500 video, alcuni dei quali sono stati visti centinaia di migliaia di volte. Non hanno raggiunto i grandi numeri invece i 180 video dell'Agenzia dei Rifugiati ONU, nonostante la sua prestigiosa testimonial, Angelina Jolie, abbia fatto veramente del suo meglio dal Darfur.
E lo stesso esito è toccato sia ai 1470 video di Friends of the Earth (Amici della Terra) che ai 45 video di Medecins du Monde. Evidentemente, come del resto è stato già ampiamente rilevato, la Comunità di YouTube è molto più sensibile al divertimento che non all'impegno.
In occasione dell'internazionalizzazione YouTube annuncia anche un importante nuovo strumento messo a disposizione degli utenti: Remixer. Basato su un prodotto Adobe Premiere autorizza a editare i video direttamente online e consente di inserire clip, sottotitoli e colonne sonore. Questa innovazione è già a disposizione degli utenti di altri piccoli siti, tra cui Jumpcut.
CHAD HURLEY STEVE CHEN JAWED KARIMOra però il fatto che sia a disposizione di una vasta comunità fa credere che il suo uso condurrà presto a qualche azione impertinente e rilevante. In sostanza, specialmente nell'area della satira politica, se ne vedranno presto delle belle. In Italia uno dei primi a essere colpito con l'arma Remixer sarà l'ex vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli.
lapresse youtube Chad Hurley Steve ChenYouTube procede così nella sua instancabile ascesa verso non si sa dove: un colpo alla botte e uno al cerchio, un colpo all'industria e uno alla Comunità, un colpo alla politica istituzionale e un colpo ai turbolenti video-peones. Mentre si attende la prima udienza Viacom VS Google-YouTube, da un tribunale francese arriva una brutta notizia. È il 26 giugno quando il presidente dell'Alta Corte di prima istanza a Parigi sentenzia: «I social network sites sono da considerare editori e non semplicemente comunità in grado di ospitare video inviati dai loro membri».
In particolare il giudice, che già un mese prima se l'era presa con MySpace, stavolta condanna per violazione di copyright il sito parigino di videosharing Dailymotion per aver reso visionabile il film Joyeux Noel.
L'indomani i legali di Google-YouTube sono di fronte a un giudice di Los Angeles. Li ha fatti convocare Robert Tur, un giornalista videomaker il quale sostiene che due suoi lavori, uno riguardante OJ Simpson e l'altro sulle rivolte degli afroamericani che insanguinarono Los Angeles a seguito del pestaggio di Rodney King, sono stati utilizzati per raccogliere proventi pubblicitari, senza il suo consenso né tantomeno una comunicazione.
È la prima volta che un singolo individuo chiama in giudizio YouTube e il fatto desta un certo interesse. L'Onorevole Signora giudice rigetta però le argomentazioni di Tur, affermando che il giornalista non ha mai richiesto la rimozione dei suoi lavori. Contemporaneamente però la giudice afferma anche che YouTube non ha sviluppato sufficienti controlli e pertanto ciò non lo mette al riparo del safe harbor. Qualcosa rischia di rompersi nel grande giocattolo? Ora i legali di YouTube possono assumere due diverse facce: quella simpatica che conduce a una transazione o quella dura con la quale si nega ogni responsabilità. Ogni scelta evidentemente influirà anche sulla decisione relativa al contenzioso Viacom VS YouTube.
Bene, ma quanti sono i veri visitatori? Si stila una classifica tra i 64 siti di videosharing, un mercato che è cresciuto mediamente dell'8%, ma che per YouTube ha registrato negli ultimi 4 mesi una crescita del 70%. Scende in campo, come sempre, la Hitwise e dall'alto della sua incontestata autorevolezza afferma che YouTube si colloca al primo posto con il 60,2% dell'intero numero di visitatori unici, mentre il suo primo concorrente, MySpace, si deve accontenta- re del 16,08% nonostante i suoi sforzi.
CHAD HURLEY E STEVE CHENNon parliamo poi degli altri: Google Video è al 7,81%; Yahoo! al 2,77%; MSN Video del gigante Microsoft è al 2,09%. In pratica esistono attualmente 3 soli siti che raccolgono quasi l'85% dell'intera area. Due di questi fanno capo alla stessa società Google-YouTube, mentre l'altro appartiene a Rupert Murdoch. Un altro dato appare rilevante: da maggio 2006 a maggio 2007 c'è stato un esodo maestoso dei frequentatori dei mo- tori di ricerca verso i video sites.
E intanto negli scaffali di You Choose '08 continuano ad arrivare le videodomande degli utenti elettori. Alcune sono piccanti e vengono poste in strane forme. Bjorn, un imponente personaggio vestito da vichingo, vuole conoscere i piani dei candidati riguardanti l'immigrazione. Uno che si firma Someone else (Qualcun altro) invece vuole sapere se i candidati sono d'accordo sull'esistenza degli extraterrestri. Rachel è preoccupata dalle attuali norme che regolano i prestiti bancari.
Al Cannistraro pone questioni sulla strategia di sicurezza nazionale. Isaac, che è poi diventato famoso, dimostra che è costretto a inquinare perché non può permettersi di comprare un'auto ibrida. Che fare dunque? Cj425 fa raffronti tra l'aumento delle tasse e la diminuzione di assistenza sociale. Come mai? A fine giugno le video domande selezionate sono 270. La scadenza ultima per gli invii è fissata al 22 luglio.
2 - L'UNIONE EUROPEA SBARCA SU YOUTUBE...
Su iniziativa della vicepresidente della Commissione Europea, la svedese Margot Wallstrom, la UE lancia il progetto ANCU-EuTube. Obiettivo: mettere a disposizione del pubblico i propri materiali audiovisivi. Le lingue adottate sono l'inglese, il francese e il tedesco, ma si prevede un'estensione del numero di idiomi. Un'attenzione particolare è rivolta alla creazione di una memoria collettiva europea realizzata con materiali di repertorio riguardanti la storia dell'Unione Europea, dalla sua fondazione a oggi.
Il videoportale ospita al momento una cinquantina di video in inglese. I contenuti sono per lo più istituzionali e rivolti a un pubblico giovanile. Alcuni esempi: il progetto di navigazione satellitare Galileo; i tagli alle tariffe del roaming (telefonate internazionali con i cellulari); i rischi del cambiamento climatico. Gli utenti sono invitati a rilasciare commenti, e la signora Margot è costretta a confrontarsi con gli strali degli euroscettici.
YOU TUBEIl filmato più visto del canale europeo è anche quello che ha suscitato il maggior numero di polemiche. Il clip, 44 secondi visti 4 milioni 200.000 volte, intitolato Film lovers will love this, propone una serie di scene «piccanti» tratte da diversi film europei. L'intento era quello di superare le tradizioni meno ossessionate dalla pruderie e così facendo sostenere il cinema quale espressione di libera cultura. I tabloid britannici però - da che pulpito! - in un eccesso di sessuofobia hanno definito il filmato «sporcaccione» e Maciej Giertych, euro- parlamentare polacco, ha accusato l'UE di utilizzare strumenti «immorali».
20/Continua...
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