M. M. per “il Messaggero”
«Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all' aperto». È quanto si legge nel dpcm sulle misure per il contenimento e la gestione dell' emergenza Covid-19 attualmente in vigore. Lo sarà fino al 5 marzo, mentre il Festival dovrebbe cominciare il 2.
Come consentire, dunque, la presenza di pubblico all' Ariston? L' idea iniziale di Amadeus e della Rai consisteva nell' ambizioso progetto della nave: prevedeva di trasformare un' imbarcazione messa a disposizione da Costa Crociere in una bolla capace di ospitare in quarantena, previo tampone, 400 spettatori nei giorni immediatamente precedenti l' inizio della kermesse e durante la settimana del Festival.
IL PROGETTO Il progetto, già oggetto di critiche perché di fatto avrebbe visto l' organizzazione aggirare le norme, è stato però bocciato dagli esperti: c' era il rischio che la nave potesse diventare un maxi cluster di contagi. Così Amadeus e Rai hanno deciso di puntare su un' altra strategia: riconvertire l' Ariston in studio televisivo, rinunciando alla presenza del pubblico pagante in sala e ammettendo solo 380 figuranti, tamponati e pagati.
La norma lo consente? Sì. Le faq del governo specificano: «Alle trasmissioni televisive non si applica il divieto previsto per gli spettacoli, perché la presenza di pubblico in studio rappresenta soltanto un elemento coreografico o comunque strettamente funzionale alla trasmissione». E d' altronde il modello è stato già adottato da altri programmi tv.
Il caso che ha fatto più clamore è quello del Maurizio Costanzo Show. Lo scorso 28 ottobre la prima puntata della nuova stagione del programma, registrata due giorni prima, quando gli eventi al chiuso erano già vietati, si è svolta in una sala strapiena, con nessuna poltrona vuota e gli spettatori - senza mascherina - separati da lastre di plexiglas. Molti sono insorti.
TUTTO PAGATO Il conduttore ha fatto sapere di aver seguito disposizioni particolari: «Il pubblico viene in teatro un' ora e mezzo prima, perché possa essere fatto il test su ciascuno.
Quindi io pago gli infermieri, il personale, il plexiglass. Il proprietario del cinema all' angolo faccia così, così non c' è pericolo di assembramento: possono farlo tutti».
X FACTOR Sempre a ottobre la produzione di X Factor ha giustificato la presenza di 100 figuranti in studio così: «Il pubblico segue tutti i protocolli previsti dalle norme, distanziamento, mascherine e tampone prima di accedere al teatro.
Il numero dei presenti rientra nella capienza prevista dalle disposizioni attuali. Le persone presenti in sala, inoltre, sono persone assunte appositamente e cole tali dispongono delle autorizzazioni necessarie».
Il modello è stato adottato anche dalle puntate del pomeridiano della nuova edizione di Amici, la ventesima, partita lo scorso 14 novembre e ancora in corso. Le puntate vengono registrate presso gli studi televisivi Elios di via Tiburtina a Roma, in presenza di figuranti in questo caso distanziati e con indosso mascherine protettive.
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